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Un girone fa: Bologna – S.P.A.L.

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È un afoso ed umido venerdì di fine agosto quello che ospiterà il tanto atteso derby tra Bologna e S.P.A.L. I tifosi si ritrovano al Dall’Ara dopo l’incredibile cavalcata della scorsa stagione che ha concesso alla compagine rossoblu una salvezza che, dopo la “Caporetto” casalinga con il Frosinone, sembrava utopica. Lontane sono le contestazioni ai giocatori, dimenticati i rancori nei confronti di una dirigenza ritenuta negli anni non all’altezza che appare ora rinvigorita e più unita che mai. 

De Leo, ormai adibito al confronto con la stampa, nella conferenza stampa pre-partita ribadisce gli stessi concetti di Verona: aggressività, creare gioco e mantenere un certo equilibrio. L’ossessività del goal e del risultato sono concetti estranei e nocivi alla mentalità del gruppo, “giocando come sappiamo il goal prima o poi arriva” sentenzia De Leo. Per la prima partita in casa del suo Bologna sarà presente in tribuna anche Joey Saputo, che spera di regalarsi una soddisfazione prima di ripartire per il Canada.  

 Nonostante il mezzo passo falso contro l’Hellas Verona gli umori sono distesi, i visi abbronzati, l’entusiasmo a fior di pelle. Birre e bibite ghiacciate rinfrescano i tifosi pronti a riabbracciare Siniša che anche in questa partita dirigerà la squadra dalla panchina. La presenza del tecnico serbo e il fatto che si giochi un derby creano un vortice di emozioni che portano a riempire il Dall’Ara in un attimo. L’ondata rossoblu travolge lo stadio rapidamente, Dai Siniša ale ale, lo slogan che inevitabilmente caratterizzerà tutto il corso della stagione del Bologna, comincia a risuonare in tutto lo stadio. 

I giocatori entrano in campo per il riscaldamento, la tensione aumenta. Il tecnico di Vukovar schiera gli stessi giocatori della partita di Verona, ad eccezione di Kingsley passato in prestito alla Cremonese, sostituto da Gary Medel appena arrivato dal Besiktas e subito buttato nella mischia, considerando la sua garra e voglia di lottare imprescindibili per il gruppo. Alla lettura delle formazioni e, soprattutto, all’annuncio di Siniša il pubblico esplode in un urlo liberatorio, un sospiro di sollievo collettivo che, inevitabilmente colpisce dritto al cuore di Mihajlović il quale si batte ripetutamente la mano sul petto in segno di affetto e riconoscenza verso il popolo rossoblu. Subito dopo dalla curva spunta uno striscione interamente dedicato all’allenatore serbo: “Combattiamo ogni battaglia per Siniša e per la maglia”

Fonte: Corriere dello Sport

Di Bello, l’arbitro della sfida, fischia il calcio d’inizio: è evidente sin dai primi minuti il gap tecnico tra le due squadre e l’andazzo della partita non fa che confermare la superiorità del Bologna che si rende più volte pericoloso dalle parti di Berisha che, a fine partita, sarà eletto migliore in campo tra le fila degli estensi. Destro, schierato titolare al centro dell’attacco ci prova prima di testa e poi con un tiro velenoso neutralizzato dal portiere albanese. È il turno poi di Orsolini che dopo una bella imbucata di Poli si fa ipnotizzare dall’estremo difensore spallino che blocca il tiro indirizzato in porta. 

Nel secondo tempo lo spartito della partita non cambia: dopo una timida protesta per un sospetto fallo di mano di Cionek in area della S.P.A.L. il gioco prosegue e Sansone da solo davanti a Berisha si vede negare la gioia del goal a causa di un prodigioso intervento di Vicari sulla linea di porta. Ci pensa poi l’ex di turno, DI Francesco, a mettere paura ai tifosi rossoblu: grazie a una spizzata di Petagna, il figlio di Eusebio si ritrova da solo davanti a Skorupski, ma decide di graziare la sua ex squadra calciando a lato. Seguono una clamorosa traversa di Soriano davanti alla porta, un bel tiro a giro di Orsolini e altri miracoli di Berisha che tiene ancora in partita i suoi. Ma non può durare all’infinito: Orsolini al 91′ pennella un cross perfetto sulla testa di Soriano che insacca in porta con Berisha che questa volta nulla può.

Il Dall’Ara è un tripudio: il goal al novantesimo nel derby, l’aver rivisto Siniša in panchina (visibilmente più in forma rispetto a Verona) e il provvisorio primo posto in classifica rappresentano più che validi motivi  per essere fieri di questo Bologna ed essere fiduciosi in un futuro che appare più roseo che mai. Siniša c’è. E si vede. 

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