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La Repubblica – Da Gimenez a Barrow, quei gol fulminei che arrivano dalla panchina

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Tuttosport


Non tutti riescono a lasciare il segno su di una partita in pochi minuti, quando succede è poi difficile dimenticarsene. 

E’ bastato un minuto a Musa Barrow per lasciare il segno nella partita di sabato pomeriggio al Mazza: stop e tiro all’angolo opposto, esecuzione voto dieci. Come sono dieci anni, quelli che sono trascorsi da un’avvenimento simile a cui è corsa la memoria di più di un tifoso rossoblù.

Bologna – Bari, 24 gennaio 2010. Henry Damian Gimenez, entrato da quattro minuti, con uno stacco imperioso scavalca Gillet (che l’anno successivo sarebbe approdato in rossoblù). Gimmy poi di anca spinse in rete, sulla linea, anche il pallone della sua doppietta personale e della vittoria finale del Bologna per 2-1 sulla squadra pugliese. Gimmy divenne in quella partita il “fenomeno” dopo che una settimana prima, con una sforbiciata, aveva contribuito anche alla vittoria rossoblù con la Fiorentina.

 

Non solo Gimenez. Timbrò poi al debutto Zauli nel 2001 a Venezia, Adailton a La Spezia sei anni dopo. Nel 2011 toccò a Lazaros, sempre contro la Fiorentina, il suo gol valse la rimonta per i felsinei. Quest’anno, prima di Barrow, è toccato a Skov Olsen il dovere di entrare e segnare, contro il Napoli in undici minuti. Da subentrato fece poi un gol anche Orsolini agli inizi: era settembre 2018, in panchina sedeva Inzaghi e Orso impiegò 3 minuti per punire il portiere avversario.

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