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Nella mente del Mister: Bologna-Brescia

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Dopo la SPAL, battuta a domicilio la scorsa settimana al Paolo Mazza, per il Bologna è il momento della sfida casalinga ad un’altra delle squadre fanalino di coda del campionato, il Brescia. I lombardi sono una delle formazioni più in difficoltà del campionato e il loro score parla chiaro, 2 punti nelle ultime 5 gare, di cui solo uno dall’inizio di questo 2020. La squadra di Eugenio Corini fatica a ripartire e la vittoria manca da oltre un mese. Sinisa Mihajlovic e i suoi uomini dovranno fare molta attenzione ai lombardi, nonostante i 15 punti e il secondo peggior attacco del campionato (l’ultimo è quello proprio della SPAL).

Mihajlovic non dovrà preoccuparsi dell’assente Balotelli, ma dovrà fare attenzione soprattutto ai due uomini fondamentali del Brescia: Sandro Tonali ed Ernesto Torregrossa. Il tecnico serbo avrà studiato attentamente e individuato nel centrocampista ambito da mezza Europa e nell’attaccante i due perni della manovra delle Rondinelle. Ma il Brescia non è solo Tonali e Torregrossa.

A dispetto delle apparenze, Corini ha dato una fortissima impronta tattica al suo Brescia. I lombardi hanno un sistema di gioco di riferimento, il 4-3-1-2 è il modulo preferito dal tecnico, che talvolta comunque a seconda delle necessità in un 3-4-1-2.
Miha dovrà fare attenzione alla fase di impostazione bassa del Brescia. Le Rondinelle infatti, nonostante abbiano la percentuale di possesso palla più bassa di tutto il campionato (42,4% di media a partita), hanno comunque uno sviluppo del gioco basato sul pallone che viaggia rasoterra. La bassa percentuale di possesso palla, oltre ad essere dovuta ad una difesa dai piedi non educatissimi, subisce l’influenza di un gioco molto verticale che si appoggia spesso sul movimento a venire incontro al pallone di una delle due punte, che distribuisce poi la sfera giocando di sponda o puntando direttamente la porta. Mihajlovic potrebbe pensare di alzare la pressione sul possesso della retroguardia delle Rondinelle, cercando di impedire l’uscita del pallone sull’out destro dei bresciani. Da lì parte buona parte delle azioni del Brescia, con Sabelli, terzino destro dotato del miglior piede rispetto ai compagni del reparto (probabilmente formato dallo stesso Sabelli, Chancellor, Cistana e Mateju) coinvolto anche più di Tonali nella fase di possesso. L’ex Bari è infatti il migliore della formazione di Corini per palloni giocati nel torneo fin qui: 939, davanti a Tonali, indietro di poco meno di 200 palloni. Sarà quindi molto utile schermare Sabelli e Tonali, principali fonti di gioco, costringendo il Brescia ad affidarsi alla corsia mancina, che a differenza di quella destra dove a centrocampo c’è l’appoggio di un uomo di buona tecnica come Bisoli, sarà formata dalla coppia Mateju terzino e Dessena mezzala e per caratteristiche più portato ad essere interditore e incursore.

La chiave per il Bologna potrebbe essere proprio quella del pressing alto, al fine di inibire la formazione del triangolo Sabelli-Tonali-Bisoli, in grado di far uscire in maniera pulita il pallone dalla difesa. Costringendo il Brescia a giocare sulla fascia sinistra, o con lanci lunghi, il Bologna potrebbe avere due alternative: il recupero palla in posizione avanzata utile a creare situazione ad alto coefficiente di pericolosità, vista anche la staticità dei due centrali bresciani (con particolare riferimento a Chancellor), oppure la riconquista attraverso il dominio dei duelli aerei da parte del trio Denswil-Danilo-Bani, che dovrebbero avere la meglio su Torregrossa e Donnarumma (o Ayé).

Per arrivare in porta tuttavia sarà necessaria soprattutto una buona dose di pazienza se la squadra di Mihajlovic dovrà giocoforza prendere il controllo della partita. Il Brescia si difenderà presumibilmente con un 4-4-2, molto efficace nel coprire sia centralmente, che sull’ampiezza; per questo sarà necessario, come nella sfida alla SPAL, muovere il pallone velocemente per allargare o spostare le maglie della doppia linea da 4 che disporrà in non possesso Corini, e sfruttare le doti tecniche di Sansone, Orsolini e Palacio, tutti e tre capaci di creare superiorità numerica negli 1 contro 1 e spazi per gli inserimenti di Poli e Soriano. Un’arma molto importante potrebbero essere anche i subentranti. In particolare, l’apporto di due attaccanti abili di testa come Santander e Barrow, che insieme a Poli e Soriano formano un reparto lunghi di buon livello, potrebbe risultare decisivo, visto che il Brescia è la squadra che ha incassato più reti di testa: 9 sulle 39 totali (terzultima difesa).

Non dovrà mai venir meno agli uomini di Miha l’attenzione nel palleggio e nelle coperture, soprattutto se come pare sarà una partita in cui avrà spesso il possesso del pallone. Lasciare troppo spazio tra le linee di difesa e centrocampo e alle spalle della difesa attaccando con un baricentro molto alto potrebbe risultare fatale. Infatti, tutte le soluzioni offensive a disposizione di Corini, dagli attaccanti Torregrossa, Donnarumma e Ayé, al trequartista atipico che potrebbe essere uno tra Romulo e Spalek sono tutti dotati di una ottima velocità, utile ad attaccare spazi non ben presidiati dai rossoblù.

Diverse soluzioni e diversi accorgimenti tattici fondamentali per Miha, che vuole raddoppiare sia il successo di Ferrara, sia il successo all’andata per 4-3 al Rigamonti. Magari con qualche patema d’animo in meno.

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