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Bologna FC, l’altro rossoblu dello Xeneize Palacio

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ANSA


Nell’estate 2012 Rodrigo Palacio passò dal Boca Juniors al Genoa. Era da poco scaduta la prelazione del Barcelona sul talento di Bahia Blanca, città a circa 550km da Buenos Aires, e il Genoa aveva fiutato l’affare, portando il classe ’82 in Italia per soli 5 milioni di euro. Quell’argentino con la “trenza” , usata poi come soprannome, aveva qualcosa di più dei colpi di un ottimo attaccante e poteva fare il salto in Europa.

L’arrivo in Europa, al Genoa, di Palacio è stato come un sottile filo rosso che ha ricongiunto due realtà da sempre legate, quello della squadra del capoluogo ligure e il Boca Juniors. La squadra di Buenos Aires è storicamente legata alla città di Genova, perché fondata proprio da un gruppo di emigrati italiani, genovesi in Argentina.
Proprio col rossoblu del Genoa, Palacio ha fatto vedere alcune delle sue migliori stagioni italiane, mettendo a segno in 3 anni 38 reti, con la maglia del Genoa. D’altronde nonostante il cambio di maglia Palacio, tra le 4 stagioni e mezza al Boca e le 3 al Genoa, ha continuato a vivere romanticamente nella stessa tradizione sportivo.

Da xeneize (genovese nello spagnolo argentino, dalla radice Zena, ovvero Genova nel dialetto genovese) a genovese il passo è stato breve. Rodrigo è sempre stato un tipo schivo, molto riservato, lontano dai social network e dalla mondanità, quasi a voler ricalcare alcuni tratti tradizionalmente legati allo stereotipo del genovese.
Col Boca Rodrigo ha messo a segno 82 reti in 185 presenze, ha vinto diversi trofei tra cui una Copa Libertadores. Col Genoa, in Serie A, non sono arrivati trofei, ma dopo le prime due stagioni balbettanti con 8 e 9 gol all’attivo, nella terza stagione ha trovato quella consacrazione europea, che molti altri argentini hanno trovato nel nostro campionato. 19 reti nel massimo torneo e 2 in Coppa Italia, che lo hanno fatto diventare un pilastro di quel legame profondo tra il Grifone e il Boca. L’avventura col Genoa si è poi conclusa nel 2012, quando l’argentino ha accettato la corte dell’Inter, andando a rinvigorire la truppa argentina dell’Inter post-Triplete e prendersi anche qualche rivincita contro quel Milan, a cui aveva segnato nella finale della Mondiale per club nel 2007, senza però riuscire a portare a casa il trofeo.

Insomma, Rodrigo Palacio non è solo il campione argentino che osserviamo da oltre un decennio nel nostro campionato, e oggi più che mai con un’altra maglia rossoblu, quella del Bologna, ma è anche un simbolo. L’ennesimo simbolo di un legame indissolubile tra Italia e Argentina, è il simbolo moderno della ormai secolare connessione tra Genoa e Boca.

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