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Meteore Rossoblù – Federico Mattiello

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gianlucadimarzio.com

 Da Bologna ne sono passati tanti di campioni: da Schiavio a Pascutti, da Haller a Savoldi, passando per Bulgarelli, Signori, Baggio, Di Vaio, Mancini, Pagliuca e chi più ne ha più ne metta. Terra fertile per tanti, punto di svolta per molti, fase di transizione per certuni. Non tutti purtroppo sono riusciti ad incidere quanto avrebbero voluto sulle sorti della storia del Bologna, vuoi per sfortuna, per infortuni o per tante altre valide motivazioni. Meteore, che, nonostante la fiducia e le alte aspettative dell’ambiente rossoblù, sono cadute rovinosamente al suolo, complici fattori non sempre controllabili e gestibili. Oggi vi parliamo di Federico Mattiello, arrivato nell’estate del 2018 alla corte di Inzaghi, fortemente voluto da quest’ultimo per ricoprire il ruolo di esterno nel 3-5-2 tanto caro all’ex Milan. Ripercorriamo insieme la sua carriera. 

Federico Mattiello nasce il 14 luglio 1995 a Barga, un piccolo paese di poco più di 9000 abitanti in provincia di Lucca e dimora del poeta romagnolo Giovanni Pascoli dal 1895 al 1912. La sua carriera inizia nelle giovanili del Valdottavo dove gioca per quattro anni per poi trasferirsi all’età di 10 anni alla Lucchese dove rimarrà per ulteriori quattro anni. La Juventus, a caccia di talenti da far maturare si mette sulle tracce del ragazzo e, ad appena 14 anni, arriva la chiamata della Vecchia Signora che lo vuole tesserare tra le sue Giovanili. Federico, grande appassionato di tennis, sport che praticava in parallelo con il calcio e che rappresentava ben di più di un semplice svago tanto da partecipare a diversi tornei in giro per l’Europa, si ritrova a dover compiere una scelta, quella classica sliding door che ti cambia la vita. Sceglie di continuare con la palla tra i piedi, appendendo la racchetta al chiodo, anche se la sua passione per questo sport rimane fortemente radicata in lui preferendo lo svizzero Federer a tutti gli altri campioni. Si trasferisce così a Torino dove, tra le fila delle Giovanili, nel 2013 conquista la Coppa Italia grazie ad un suo goal decisivo contro il Napoli ai supplementari e una Supercoppa di categoria. 
L’anno dopo viene aggregato alla prima squadra bianconera e riesce ad esordire in Serie A il 9 novembre 2014 durante la schiacciante vittoria per 7-0 contro il Parma, in occasione dell’espulsione di Padoin, subentrando a Claudio Marchisio. 

Il 2 febbraio 2015 viene girato in prestito al ChievoVerona, riuscendo a scalare in poco tempo le gerarchie dei clivensi e a conquistare un posto fisso nell’undici titolare di Rolando Maran. Ma non durerà a lungo. 8 marzo 2015, si gioca Chievo-Roma, valevole per la ventiseiesima giornata del campionato di Serie A 2014-2015. Mattiello, ormai titolare, è pronto e carico per scendere in campo, non vede l’ora di misurarsi contro una grande squadra come la Roma. Ed ecco, che, malauguratamente, la seconda sliding door della sua carriera gli si prospetta davanti: 16′ minuto, squadre ancora sullo 0-0, palla vagante, Federico non è abituato a tirarsi indietro, non l’ha mai fatto, ma di fronte ha Radja Nainggolan, un altro che non si risparmia mai. Nello scontro per la contesa della palla è il giovane terzino del Chievo ad avere la peggio: frattura scomposta di tibia e perone, un infortunio durissimo che lo costringerà ad un’immediata operazione e a stare lontano dai campi per almeno 7 mesi.
Le immagini dell’infortunio fanno il giro del mondo, l’Italia intera ha ancora negli occhi quelle immagini così crude, l’affetto e gli auguri di pronta guarigione si sprecano. Chievo-Roma, 8 marzo 2015, una partita e una data che Federico non dimenticherà facilmente. Ritorna in campo il 19 ottobre 2015 a Marassi contro il Genoa, sempre tra le fila del Chievo, riuscendo a confezionare un assist perfetto per Pellissier riportando il punteggio sul 2-2, sfida che poi i veneti perderanno per 3-2 nel finale grazie ad un prestigioso goal di Tachtsidis. 
Ma il destino non ne vuole proprio sapere ed esattamente tre giorni dopo il suo ritorno in campo, uno scontro di gioco in allenamento gli procurerà un’altra frattura, questa volta composta, sulla stessa gamba precedentemente operata. Destino crudele che avrebbe gettato nello sconforto più totale chiunque, figuriamoci un atleta che con le gambe ci lavora quotidianamente. Ma si sa, in questi momenti così beffardi e profondamente riflessivi, il calore familiare e il valore degli affetti si rivelano importanti tanto quanto le terapie riabilitative. «Mia nonna mi tagliava i pantaloni, me li modificava per permettermi di indossare una gabbia sulla gamba che mi avevano messo al posto della solita placca per recuperare dall’infortunio.» ricorda sorridente Mattiello. 

Rientrato alla Juventus, nella stagione 2016-2017 non scende mai in campo essendo ancora alle prese con le terapie. Il 3 luglio 2017 viene ceduto a titolo temporaneo alla neo promossa S.P.A.L. riuscendo a ritrovare quella continuità necessaria per ritornare ad essere un giocatore importante. Il 31 gennaio 2018, durante la finestra di mercato invernale, viene ufficializzato il suo trasferimento definitivo dalla Juventus all’Atalanta per circa 5 milioni di euro, lasciando contestualmente il giocatore a maturare e a crescere a Ferrara. 

Terminata la stagione con gli estensi con ben 29 presenze (record personale in Serie A) rientra a Bergamo, ma non vi rimarrà molto dato che viene mandato in prestito al Bologna, bisognoso di terzini e di esterni alti per il 3-5-2 di Super Pippo. Federico si dimostra subito entusiasta di questa nuova avventura, fremendo per il suo esordio al Dall’Ara. Esordio da titolare che non tarda ad arrivare e alla prima giornata di campionato si ritrova ad affrontare la “sua” S.P.A.L. L’esito finale non sarà dei migliori per la squadra di Inzaghi, sconfitta di misura dai bianco azzurri che rientrano a Ferrara vittoriosi grazie ad un tiro da distanza siderale di Kurtic che trafigge Skorupski. Il trend della squadra felsinea non si inverte nemmeno nelle successive partite, con i rossoblu che conquistano un punto contro il Frosinone, crollando successivamente con Inter e Genoa. L’andazzo non può continuare ad essere questo per una squadra che punta alla salvezza e a rilanciare la propria immagine. Il raduno massiccio dei tifosi del Bologna alla vigilia della partita interna contro la Roma fa scattare qualcosa nei confronti dei giocatori, c’è voglia di impresa, profumo di vittoria. Ed è proprio con questa premessa che ci ritroviamo, o meglio Mattiello, si ritrova davanti all’ennesima sliding door della sua carriera. È un afoso 23 settembre quello che ospita la sfida con i giallorossi, il pubblico è quello delle grandi occasioni e i decibel salgono di minuto in minuto, il popolo bolognese ha bisogno di una vittoria che, con in casa contro la Roma manca dal lontano 2004. Federico Mattiello viene schierato come esterno largo a destra nel 3-5-2 di Inzaghi e si dimostra subito uno dei più attivi della squadra sfornando anche un ghiottissimo assist che però Falcinelli spreca lisciando clamorosamente il pallone. Il Bologna pressa, tiene alto il baricentro e aggredisce tutti i palloni, pare che il ruggito del giorno prima a Casteldebole stia dando i suoi frutti. Ed è proprio così. Al 36′ minuto De Maio crossa un pallone senza troppe pretese nell’area di rigore della Roma, Olsen non riesce ad intercettare la sfera che finisce sui piedi di Mattiello che controlla, si accentra e con un potente sinistro (lui che mancino non è) dal vertice destro dell’area di rigore trafigge il portiere svedese.
Il Dall’Ara esplode in un urlo liberatorio, considerando che il goal appena siglato è il primo della stagione ed è anche il primo (ed unico) centro in Serie A per Mattiello  che, incontenibile, esulta come Cristiano Ronaldo, appena sbarcato nel nostro campionato. La partita si chiuderà sul definitivo 2-0 grazie al goal in contropiede del nuovo arrivato Santander. «Mi sono preso una rivincita contro il destino» dichiarerà scherzando nel post partita riferendosi all’infortunio rimediato nel 2015 proprio contro la Roma. 
Tuttavia quella che pareva essere una quantomai attesa rinascita, si rivela essere uno specchio per le allodole e la vittoria con la Roma solo una breve parentesi. I diversi infortuni, il ruolo a lui non congeniale (non ha mai nascosto la preferenza della difesa a quattro) e una rosa non proprio all’altezza non gli consentono di esaltarsi e di trovare quella continuità perduta, necessaria per scrollarsi di dosso paure e insicurezze. Discesa verticale che culminerà con il rosso diretto rimediato nella tragica sconfitta interna contro il Frosinone che, di fatto, lo relegherà per il resto della stagione in panchina perdendo il posto da titolare a beneficio di Mbaye e Dijks, copione che si ripeterà anche con l’arrivo di Siniša Mihajlović. 
Festeggiata l’insperata salvezza con il Bologna, Federico fa rientro a Bergamo, ma non per restare visto che verrà ceduto in prestito al Cagliari, ritrovando Maran. 

Carriera complicata quella del terzino toscano, costellata da infortuni molto gravi che ne hanno sicuramente compromesso la tenuta fisica e quelle sicurezze acquisite con il tempo. Ragazzo educato, umile, con tanta voglia di mettersi in gioco, dotato di una resilienza invidiabile considerando i due brutti infortuni che avrebbero fatto cedere anche il carattere più coriaceo. Non sempre le cose vanno come ce le si era prefigurate, innumerevoli sono gli imprevisti, impronosticabili i finali. Ma la carriera di Mattiello è appena cominciata, i suoi 24 anni ne sono la prova tangibile e, siamo sicuri che, una volta passata l’emergenza, sarà ricca di soddisfazioni e di traguardi importanti. 

I migliori auguri dalla redazione di 1000cuorirossoblu.

Crediti: Transfermarkt, Gazzetta.it, SportFair

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