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Più Stadio – Intervista a Nervo e Paramatti: Quel meraviglioso 1998/99…

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Nell’edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio, l’inserto Più Stadio ha le prime due pagine dedicate interamente alla meravigliosa cavalcata europea della banda di Mazzone nella stagione 1998/99. Oltre a ripercorrere tutta la stagione dall’inizio alla fine, con un articolo a firma di Andrea Nervuti, vi sono due interessanti interviste a Carlo Nervo e Michele Paramatti firmate da Stefano Brunetti di cui vi parliamo di seguito.

Nervo: “La notte prima di Lisbona non ho dormito”

Nervo è chiaramente uno dei giocatori iconici del Bologna anni 90, arrivato in rossoblù in Serie C, seppe conquistarsi sul campo la Serie A, la semifinale UEFA e la maglia della Nazionale Italiana, crescendo assieme alla squadra bolognese. E per l’unico reduce della Serie C, fu un’emozione così forte l’esordio che risucì a dormire solamente un paio d’ore (complice anche il volo aereo), ma tutto andò al meglio, con un gol all’esordio in Coppa Uefa, il coronamento di un sogno.
Una stagione che Nervo ricorda con piacere, perché nonostante il finale amaro fu straordinaria. Si iniziò a inizio Luglio per via dell’Intertoto e si finì in Giugno, un’annata con emozioni vere ed indimenticabili, tra cui un rientro record: Carletto si ruppe il crociato quell’anno, ed in 100 giorni era nuovamente in campo pronto per il finale di stagione.Il segreto di un anno così memorabile secondo l’ex giocatore fu in primo luogo il fatto di sentirsi davvero un gruppo di amici prima che di colleghi. E poi c’era un maestro come Mazzone, che riuscì sempre a far sentire tutti partecipi creando attaccamento alla maglia anche in chi giocava meno. Secondo il mitico sette rossoblù quella stagione “Sembrava un disegno perfetto”… peccato solo non essere arrivati in finale.

Paramatti: “Col Parma ce la saremmo giocata”

Anche Michele Paramatti è uno degli eroi di quegli anni. Divenuto disoccupato all’età di 27 anni senza mai essere arrivato più in alto della Serie C, il Bologna lo chiama per giocare la Serie B e lui ripaga il club diventando un giocatore imprescindibile, e nella stagione 1998/99 fece enormemente la differenza: attento in difesa, grande corsa e spinta in avanti, e fiuto del gol.
E’ proprio lui che in semifinale col Marsiglia segna la rete del vantaggio che fa sperare di giocare la finalissima, una gioia immensa che ancora oggi emoziona Paramatti, che rivela che forse quello sia stato il punto più alto della sua carriera. Une gioia immensa appunto, nella stessa sera di una delusione cocente, perché a pochi minuti dal termine il pareggio del Marsiglia elimina il Bologna. Ma l’ex difensore rossoblù non ha dubbi, “ai punti avremmo meritato noi, e col Parma ce la saremmo giocata”. La squadra subisce il contraccolpo ma ha comunque la forza di arrivare allo spareggio per andare in Uefa anche l’anno dopo, e lo vince contro l’Inter, con Paramatti ancora in rete.

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