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FINALI – 26 febbraio 2011, notte magica: il Bologna stende la Juventus con una doppietta di Di Vaio

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Una finale è l’ultimo atto di un’opera teatrale, l’ultimo sacrificio prima di toccare il cielo. Può essere l’ultimo ostacolo prima del traguardo, oppure una sfida vissuta così intensamente da sembrare la battaglia principe dell’intera guerra. 

Nel calcio, come nella vita, alcune sfide sono più attese di altre. Per importanza, per rivalità, o perché potrebbero regalare qualcosa di speciale che, altri momenti, non possiedono. Un derby potrebbe essere l’esempio perfetto di questo concetto, ma non solo. Rivalità storiche, odio calcistico che si riversa in un innocuo campo da calcio. Anche dalle parti di Bologna esiste una sfida attesa per un’intera stagione, un’attesa spasmodica che compatta sempre di più il popolo felsineo quando di fronte c’è la Juventus. Rosso e blu che non vanno d’accordo con bianco e nero.

Oltre 140 sfide tra le due squadre, bianconeri avanti nelle vittorie ma poco conta. In ogni gara si azzera tutto, un reset che, ogni volta, riconsegna linfa nuova e immani gioie. Tra le tante vittorie dei rossoblu ce n’è una particolare, forse perché arrivata in un momento strano. Per raccontarla bisogna mettersi in una navicella temporale e tornare indietro di nove anni, 2011.

Fu una stagione iniziata sotto i peggiori auspici, tra cambi di proprietà ed esoneri in panchina. Nonostante tutto, un girone di andata sontuoso, 22 punti e una discreta posizione di classifica. Anche il girone di ritorno iniziò in maniera sufficiente, mentre ai vertici della società continuava il caos. In tutto questo disordine, il modo migliore per rilanciarsi era offrire una grande prestazione contro i rivali storici della Juventus. L’occasione si presentò il 26 febbraio di quell’anno, quando i rossoblu andarono a fare visita a Madama.

In quel periodo nemmeno la Juventus se la passava bene, non era la squadra che fu di grandi campioni, anzi, sbandava da un lato e da un altro. La squadra di Alberto Malesani era reduce dalla vittoria in extremis sul Palermo, firmata Paponi, mentre i bianconeri venivano dalla brutta sconfitta al Via del Mare di Lecce. Gli obiettivi delle due squadre erano diversi: Europa per i padroni di casa, salvezza per gli ospiti.

26 febbraio 2011, Stadio Olimpico di Torino: Juventus-Bologna. Gigi Del Neri optò per il 4-4-2 con Storari in porta, linea difensiva a 4 con Grygera, Barzagli, Bonucci e Chiellini. A centrocampo spazio a Krasic, Felipe Melo, Marchisio e Martinez, mentre in avanti agirono Matri e Iaquinta. Dall’altra parte pochi dubbi Malesani. Solito 4-3-1-2 con Viviano tra i pali, dietro Esposito, Portanova, Britos e Rubin; in mezzo Perez, Mudinagyi e Casarini, mentre Della Rocca agì dietro Meggiorini e Di Vaio.

Alle 20.45 l’arbitro Romeò fischiò, via al match. La prima occasione arrivò per il Bologna dopo soli tre minuti: un grande lancio per Meggiorini che, un secondo prima di arrivare di fronte a Storari, venne anticipato da Barzagli in angolo. I rossoblu iniziarono in modo spavaldo, senza alcuna paura. La risposta bianconera quattro minuti dopo con Iaquinta, bravo Britos ad allontanare. La prima vera occasione arrivò al 14′. Chiellini, dopo un duello con l’onnipresente Britos, scaricò indietro per il mancino di Matri. Pallone alto. Continuò a insistere la banda bianconera fino al 26′ quando Felipe Melo, dopo aver portato palla in avanti, fece partire un destro insidioso: Viviano respinse con un pò di affanno, ma il pericolo era ormai scampato. 

Problemi per Mutarelli al 31′, dentro Esposito. Il Bologna rimase in apnea per altri cinque minuti, quando una grande azione portò Iaquinta al tiro. Impreciso, palla sulla traversa. L’ultimo brivido per i felsinei arrivò al 44′. Angolo battuto da Krasic, torre di Chiellini per Iaquinta che – con una gran girata – venne stoppato solo dal palo. Dopo 2′ di recupero, l’arbitrò mandò tutti negli spogliatoi.

Serviva una reazione immediata del Bologna, altrimenti la muraglia rossoblu si sarebbe presto infranta. Subito doppio cambio per Del Neri: Toni e Del Piero per Iaquinta e Martinez. Dopo pochi minuti della ripresa, la reazione rossoblu. Una giocata sbagliata di Melo favorì Mutarelli, abile a offrire una palla al bacio per Di Vaio. L’attaccante rossoblu impedì l’intervento a Barzagli e – con la punta – superò Storari. Esultò il Bologna, 1-0 per gli ospiti e 15esimo gol stagionale per Di Vaio, che scaricò tutta la tensione in una liberatoria esultanza.

Si ripartì, con la Juventus che iniziò ad assediare il Bologna. Al 50′ grande chance: una punizione dalla trequarti di Del Piero tagliò tutta l’area avversaria, nessuno arrivò sulla palla. I rossoblu continuarono a giocare sulle ali dell’entusiasmo. Altra occasione per Di Vaio, destro sul fondo. Dieci minuti più tardi clamorosa palla-gol per i padroni di casa: punizione dalla destra, sulla palla si avventò Bonucci ma – a un centimetro dalla linea di porta – Britos fu decisivo. 

Gol mangiato, gol subito. Nell’azione successiva ancora Di Vaio, servito al bacio da Meggiorini, saltò Bonucci e Grygera e superò nuovamente Storari. Un rasoterra a fil di palo imprendibile per il portiere bianconero. Questa volta l’urlo liberatorio fu di tutta la panchina, un 2-0 prezioso che doveva essere conservato fino alla fine. Altra sostituzione per la Juventus, Pepe per Grygera. I bianconeri andarono avanti solo con i nervi. Prima Krasic, poi Del Piero, servì a poco. Poco dopo Britos, a terra dopo un contrasto, chiese il cambio. Entrò Cherubin. A dieci minuti dal termine ci provò anche Bonucci di testa. Fuori di un soffio. Il brivido più grande al 6′ dal termine. Del Piero servì Pepe sulla sinistra, il numero 7 dentro per Toni che di piatto cercò di spingere la palla in rete. Tra la palla e la rete ci fu Portanova, che in scivolata salvò il 2-0. Dopo un ultimo cambio felsineo – Buscè per Meggiorini – arrivò il triplice fischio di Romeo. Urlo liberatorio per il Bologna, tre punti importantissimi conquistati nella partita dell’anno.

Una vera impresa degli uomini di Malesani, che tornarono a Bologna con qualche speranza in più. Al contrario, continuò la crisi dei bianconeri, che terminarono il campionato fuori dall’Europa. Il Bologna invece si salvò. Battendo la Juventus. Perché ai problemi c’è sempre una soluzione, un rimedio che funziona più di altri. E se quell’antidoto porta vittorie così entusiasmanti, allora significa che funziona davvero.

 

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