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Il Resto del Carlino – Intervista a Davide Moscardelli: “Il segreto di noi highlander del calcio? Essere innamorati del calcio”

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Sky Sport


Calciatore di professione e giramondo per vocazione, Davide Moscardelli fra le molteplici avventure che hanno segnato la sua carriera, ha avuto anche un trascorso in rossoblù dal 2013 al 2014. Intervistato da Massimo Vitali per “Il Resto del Carlino”, l’ex punta rossoblù ha parlato del suo amore per il calcio e di molto altro: «Qual è il segreto di noi highlander? Nel mio caso essere innamorati del calcio. Nella mia vita ho fatto solo questo, eppure mi trasmette ancora emozioni. Forse vale lo stesso per Rodrigo…». Arrivato a Pisa due stagioni fa, ha da subito conquistato il proprio pubblico, arrivando a condurre la formazione Toscana anche in serie B nonostante l’età, come il collega argentino attualmente in forza al Bologna. «Palacio è un grandissimo attaccante, l’anno scorso in Coppa Italia lui era in campo e diede spettacolo: i miei compagni erano increduli di quanto fosse forte nonostante l’età». Bomber senza età, le emozioni sono la molla che alimenta la sua passione per il calcio, sentimento che non mancò nemmeno a Bologna. «I primi mesi furono belli, ma poi arrivò una stagione complicata e difficile» afferma Moscardelli «A Bergamo nel recupero mi trovai in porta dopo l’infortunio di Curci e finii sulla campagna abbonamenti: “Non importa cosa fai, importa che ci sei”, uno slogan che rendeva bene l’idea del clima di quei giorni». Con la maglia numero 10 sulle spalle, l’attaccante belga ha dolci ricordi dell’esperienza in rossoblù dove è rimasto nei cuori dei tifosi nonostante un rendimento non all’altezza, prima del suo prematuro addio a Bologna. Ripartito dalla serie C, con il Pisa ha raggiunto la promozione in B, con cui mancano dieci partite alla chiusura del campionato, nella speranza della ripartenza. «Sono stati mesi difficili per colpa del virus: io a Pisa lontano dalla mia famiglia, ora siamo tutti a Roma, ma ho voglia di tornare a giocare. Fino a quando? Non so, gioco queste dieci partite e ci penso…»

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