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Meteore Rossoblu – Kevin Constant

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1000 cuori rossoblu - Valentino Orsini


Kevin Constant. Un nome che non può non essere ricordato.
Non tanto per la sua esperienza nel Bologna, quanto perché è un calciatore che in Serie A ha giocato per vario tempo, nonostante non abbia quasi mai particolarmente brillato.
Di lui si ricordano le esperienze con la maglia del Chievo, al Genoa, e soprattutto con il Milan.
La sua avventura sotto le due torri è durata non più di 5 mesi. Un feeling che probabilmente non è mai nato, né con la società né con la città.
Ma partiamo dall’inizio. 

Classe 1987, Constant si è dimostrato capace di ricoprire più ruoli: da quello di trequartista, a mediano e mezz’ala sinistra.
Tuttavia, le sue prestazioni migliori le ha giocate da terzino sinistro, che si è poi rivelata essere la sua posizione ideale, soprattutto al Genoa e al Milan.

La sua carriera iniziò in Francia, suo paese nativo.
Prima giocò nel Tolosa, club con il quale aveva iniziato nelle giovanili, e poi nel 2008 approdò al Chateauroux, in Ligue 2. In quest’ultima squadra, dove rimase per due anni, sembrò aver trovato una sua dimensione consolidata, disputando 86 gare e segnando ben 17 reti.
Le ottime annate disputate in Ligue 2 attirarono l’attenzione del Chievo.

Nel 2010 sbarcò in prestito a Verona.
Qui fece il suo esordio in Serie A a soli 23 anni, insomma niente male come passaggio: dalla Ligue 2 fino ad esordire nel massimo campionato italiano, le premesse parevano buone.
Piccola curiosità: il primo gol di Constant in Serie A lo segnò proprio contro il Bologna, nella partita Chievo-Bologna vinta dai gialloblu per 2-0.
Nel suo anno al Chievo giocò quasi tutte le partite (32), segno che il giocatore si stava dimostrando adatto al campionato italiano.
Il Chievo, a fine stagione, acquistò l’intero cartellino del calciatore francese; a luglio il Genoa lo acquistò a titolo definitivo.

A Genova rimase solo un anno.

Infatti, l’estate successiva venne acquistato dal Milan, questa poteva essere davvero l’occasione per Constant per fare un grande salto di qualità in un club importante come il Milan.
Fu qui che si confermò come terzino sinistro.

Dopo due anni in rossonero, in cui non brillò particolarmente, decise di lasciare l’Italia per andare al Trabzonspor.
In Turchia le cose non andarono bene.
Non tanto per motivi tecnici, quanto per motivi caratteriali del giocatore francese.
Dal tweet postato in cui esprimeva la propria insoddisfazione in una partita di Europa League – che gli causò l’esclusione dalla rosa – all’arresto in aeroporto per aver insultato agenti e personale.
Se questa poteva essere l’occasione del rilancio, si può dire che Constant se la sia bruciata con le sue stesse mani.
I problemi comportamentali non sono una novità nel mondo del calcio.
Quanti giocatori hanno dato meno di quello che in realtà potevano dare a causa di un carattere magari poco professionale? Moltissimi.
Ad ogni modo, Constant decise poi di rescindere il suo contratto con il club turco.

Arriviamo a gennaio 2016.
Il Bologna, al suo ritorno in Serie A, stava facendo un ottimo campionato, dopo un inizio difficile.
Tuttavia, nel mercato di gennaio stava cercando ulteriori rinforzi, per cercare di scalare il più possibile la classifica.
In particolare, si stava cercando un terzino sinistro, in modo da aver un cambio per il titolare Adam Masina, molto giovane ma già titolare.
L’occhio cadde proprio su Constant.
A Bologna, si sa, è facile rilanciarsi. E’ la piazza del rilancio per eccellenza.
Così Constant decise di rimettersi in gioco in Serie A, campionato che conosceva molto bene.
Il 1 febbraio venne ufficializzato l’acquisto del giocatore con un contratto fino al 30 giugno 2016.
Queste le sue parole alla presentazione: ‘’Bologna rappresenta un progetto importante. Sono qui per rimettermi in gioco in un campionato seguito da tutto il mondo, il mio obiettivo primario è quello di salvare il Bologna.’’
Il Bologna arrivò quattordicesimo, ma le più rosee aspettative riguardo al giocatore francese non vennero ripagate.
Constant disputò solo 7 partite con i rossoblu.

Una forma fisica non al cento per cento sicuramente influenzò parecchio il suo cammino sotto le due torri
Non riuscì mai a imporsi, probabilmente in lui mancò quella determinazione che in conferenza disse di avere.
Si sarebbe forse aspettato maggiore continuità da parte di Donadoni, ma anche quelle poche volte in cui è stato chiamato in causa non ha mai brillato come ai tempi di Verona.

Così, in estate tornò svincolato.
Il 21 gennaio 2020 ha annunciato il ritiro dal calcio a soli 33 anni.

Probabilmente, a Kevin Constant rimarrà sempre un po’ di amaro in bocca, per una carriera che avrebbe potuto essere diversa, per via anche dei suoi problemi di carattere che lo hanno sempre un po’ influenzato.
Tuttavia, con i ‘se’ e con i ‘ma’ si fa poca strada.

(Fonti: Wikipedia, La Gazzetta dello Sport, YouTube)

 

 

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