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Bologna – Juventus: le parole di Sinisa Mihajlovic nel post partita

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I bianconeri ripartono dopo la dolorosa sconfitta di Madrid, ma per farlo devono sputare sangue con i ragazzi di Sinisa Mihajlovic: decide un gol al 67’ di Dybala, appena entrato al posto di Alex Sandro e nel finale Perin devia sul palo un gran destro di Sansone. La Juventus fa una gran fatica e i rossoblù dominano per più di un’ora. I segnali provenienti dal Bologna sono positivi: lucidità in costruzione, buon gioco ma sempre poca freddezza sottoporta. Nel solo primo tempo si contano almeno sei o sette azioni promettenti, come i tiri fuori di Soriano, Edera e Santander, un cross confezionato alla perfezione da Sansone che non trova pronto il numero 9 e una chiusura di Rugani su Soriano. A mancare è il cinismo in area, ma la fortuna di sicura non gira dalla parte dei rossoblù. Più volte mister Mihajlovic ha dichiarato che non esiste fortuna e sfortuna nel calcio, ma le statistiche dicono 11 tiri rossoblù contro 4 bianconeri, rispettivamente un palo (il terzo in tre partite) e un gol.

 

Ecco come Sinisa Mihajlovic ha commentato il match contro la Juventus: “Quando tiri 15 volte in porta è normale tornare a casa con l’amaro in bocca. Anche oggi abbiamo giocato alla pari, a tratti siamo stati anche superiori a loro. Queste prestazioni danno la consapevolezza che possiamo giocarcela anche con squadre più attrezzate di noi. Ma ciò che conta sono le prossime partite, dobbiamo portare in campo la stessa mentalità, grinta e la stessa prestazione anche con squadre del nostro livello. La squadra è già migliorata tanto rispetto prima, ora dobbiamo lavorare sulla precisione in fase realizzativa. Le partite le prepariamo con l’obiettivo di far girare la palla, di tenere il baricentro alto e di spingere verso la porta. Sono curioso di vedere le prossime gare; se ce la faremo lì allora non avremo problemi a centrare la salvezza. Fino ad ora il Bologna ha meritato di più di quel che ha raccolto, è il momento riprendersi i punti persi altrove. Per fare gol ci vogliono quelli che sono abituati a fare gol. Tutti quelli che ho fatto giocare hanno sempre dato il massimo, si stanno impegnando in allenamento dal primo all’ultimo quindi devono solo abituarsi a fare gol con costanza. Si sono accorti tutti che giocando come richiedo io possiamo mettere in difficoltà anche squadre che lottano in Champions, nonostante noi siamo qua a lottare per la salvezza. Non posso dire nulla ai miei ragazzi oggi. Il primo step lo abbiamo fatto, ovvero il riuscire a crearsi le occasioni, ora lavoreremo sul finalizzare e concretizzare le occasioni. Se abbiamo fatto errori? Certo, se nessuno facesse errori allora tutte le partite finirebbero 0-0. Mi arrabbio quando vedo i miei giocatori che non fanno ciò che dico io, se sbagliano mentre ci stanno provando allora non posso dirgli niente. Non mi sento di dare la colpa a qualcuno. Discuterò con i ragazzi degli errori che hanno commesso, ne parleremo, ci alleneremo e cercheremo di non commetterli più. Il calcio è un gioco ripetitivo, quando poi gli si presenterà una situazione simile allora sapranno come comportarsi. Mbaye a fine partita? Voleva aspettare Mandzukic per dargliene due, solo che io conosco bene Mario e anche i croati, quindi gli ho detto di lasciare stare ed entrare subito in spogliatoio.” 

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