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Forever Rossoblù

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fonte immagine: Gianni Schicchi/Getty Images

Dopo tutta la trafila nelle giovanili del Bologna, il primo dicembre 2002 Claudio Terzi fa il suo esordio in prima squadra nella partita interna vinta per 3-0 ai danni del Modena. L’allenatore è Francesco Guidolin, che porta i Felsinei a sfiorare la vittoria della Coppa Intertoto nella doppia sfida contro gli inglesi del Fulham. La coppia d’attacco è composta da El Jardinero Júlio Cruz e Beppegol Signori, alle loro spalle si muovono Carletto Nervo, Locatelli e Colucci, mentre il Gatto di Casalecchio Gianluca Pagliuca chiude la saracinesca della porta a doppia mandata.

A soli 18 anni un giovanissimo Terzi scende in campo per la prima volta con la maglia rossoblù in una formazione altamente esperta e competitiva. Per via dell’età e degli anni di differenza rispetto al resto dei compagni, per il viso pulito e sbarbato, Claudio diventa per tutti Il Cinno. Nelle sue prime stagioni viene impiegato soltanto per brevi apparizioni, fino a quando la dirigenza opta per girarlo in Serie C1 al Napoli. L’anno del suo prestito tra i Partenopei coincide con la retrocessione del Bologna in Serie B, in seguito allo sfortunato spareggio perso in favore del Parma. Solo più tardi è stato dimostrato che la causa di quella retrocessione non fu il gol di Gilardino nella gara di ritorno, ma le mani di Calciopoli sul movimento calcistico italiano.

Una volta rientrato alla base, si gioca le sue carte per un posto da titolare nonostante l’obiettivo dichiarato ogni anno dalla società sia la promozione. Per Il Cinno non è facile trovare spazio negli undici, la concorrenza e la pressione di dover tornare a tutti i costi in Serie A giocano un brutto scherzo, delegandolo al ruolo di giovane riserva. Nella stagione 2007-2008, complice una forma fisica non ottimale del navigato Marcello Castellini, inizia a trovare continuità e nella seconda parte di campionato diventa titolare a fianco del roccioso Vangelīs Moras. La coppia difensiva trova la giusta chimica per coprire gli spazi della propria metà campo e fino alla fine della stagione non lasceranno il posto da titolare. Terzi viene perfino designato capitano in più occasioni, divenendo così Il Capitano Bambino – come amava presentarlo lo speaker Jorge De Carvalho –. Anche nell’ultima partita decisiva contro il Pisa Il Cinno e Moras giocano uno a fianco dell’altro. Il risultato finale recita 1-0: porta inviolata, rigore trasformato dal Conte Max Marazzina e il Bologna fa il suo ritorno in Serie A.

Al primo anno in massima serie il numero 19 gioca in pianta stabile negli undici e viene scelto come capitano assoluto della squadra. Riesce a segnare anche due reti determinanti per la salvezza, in particolare il gol del momentaneo 2-0 all’ultima di campionato contro il Catania. La difesa rossoblù non è certo la migliore del campionato, ma nonostante il salto di categoria riesce a mettere in cassaforte la permanenza in A, certo aiutata dalle 24 reti del salvatore Marco Di Vaio. Il 19 agosto 2009, durante il calciomercato estivo, viene ceduto al Siena all’interno dello scambio che porta sotto le Torri Daniele Portanova. Dopo più di dieci anni a Bologna tra giovanili e prima squadra, Il Cinno cambia città e colori, lasciando sì un bel ricordo, forse leggermente oscurato dall’arrivo di un giocatore di livello come il centrale difensivo romano.

Dopo quattro stagioni in bianconero, condite da due retrocessioni e una promozione in A, passa al Palermo del presidente Zamparini. Al termine della prima stagione in maglia rosanero il difensore nativo di Milano ottiene la terza promozione in Serie A della sua carriera. Stefano Sorrentino, Enzo Maresca, El Mudo Vázquez, Paulo Dybala, Abel Hernández, Il Gallo Belotti, questi sono solo alcuni dei campioni che hanno riportato in massima serie le Aquile con ben cinque giornate d’anticipo. La salvezza conquistata nella stagione successiva è l’ultima tappa del suo trascorso in Sicilia, durante l’estate 2015 lo Spezia si aggiudica il suo cartellino con la speranza di centrare una storica promozione per il club. L’esperienza del Cinno diventato “grande”, la sua capacità di guidare la difesa in fase di possesso e di copertura fanno ben sperare la formazione ligure, che in poco tempo decide di affidargli la fascia di capitano. Dopo aver chiuso la prima stagione settimi in classifica, il sogno promozione di Claudio e compagni va in fumo alle semifinali play-off contro il Trapani. Nonostante gli sforzi fatti per tassellare la rosa dal facoltoso proprietario della squadra, Gabriele Volpi, nelle stagioni successive gli Spezzini non riescono ad andare oltre i quarti di finale play-off, rimandando l’appuntamento con la storia di un altro anno.

In questo momento lo Spezia si trova terzo in classifica alle spalle del Benevento di Pippo Inzaghi – già promosso in A – ed il Crotone di mister Giovanni Stroppa. Riusciranno gli Aquilotti ad ottenere la prima storica promozione in massima serie? L’arrivo di Vincenzo Italiano sulla panchina bianconera si sposa perfettamente con il progetto ambizioso del club. Allenatore preparato di cui sentiremo parlare ancora a lungo, Italiano è riuscito ad adattare il proprio gioco alle caratteristiche dei giocatori a disposizione e in pochi mesi ha compattato un gruppo che sta puntando forte alla Serie A. All’interno del 4-3-3 proposto quest’anno, Claudio Terzi viene impiegato difensore centrale di destra, solitamente al fianco dei compagni meno esperti come Elio Capradossi e Martin Erlić. Alla sua quinta stagione in Liguria ha collezionato finora 184 presenze, in larga parte giocate con la fascia di capitano al braccio. Come da Cinno, così da giocatore veterano: capitano della squadra e comandante della difesa.

 

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