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De Silvestri si presenta: “Bologna mi ha dato nuovi stimoli, farò bene. Con Siniša c’è un rapporto forte”

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Hai lavorato già con il mister, cosa vi siete detti e come sei stato convinto a venire a Bologna?

“Ho vissuto il mister in varie fasi della carriera: appena arrivato ci siamo parlati e mi ha detto cosa si aspetta da me. Ho deciso di venire qui e sono sempre stato convinto; ho dovuto aspettare la scadenza del mio contratto con il Torino ma comunque mi sono sempre allenato per farmi trovare pronto. Sono molto contento, dopo quattro anni al Torino avevo bisogno di nuovi stimoli. Il Bologna è una società ambiziosa, voglio migliorarmi. Ho trovato un ottimo ambiente, la società sa quello che vuole.” 

Come hai trovato Sinisa?

“Dobbiamo parlare di staff tecnico, è molto competente: quando si parla di un allenatore dobbiamo citare anche loro. Sinisa si fida di loro, c’è un connubio importante. Tutte queste esperienze ti migliorano, ti rendono più maturo. Miha ci motiva, non ha perso questa dote, anzi: il gruppo poi è molto collaborativo, c’è tanta voglia di migliorare”.

Tra lei e Miha c’è un rapporto forte: secondo lei qual è l’aspetto che vi lega di più?

“A noi due c’è capitato un po’ di tutto, a volte sono stato fuori; ci siamo ritrovati in tante situazioni, abbiamo vissuto momenti difficili ma soprattutto belli. Insieme siamo cresciuti; mi interessa tanto cosa pensa di me fuori dal campo. Ho degli obiettivi personali da raggiungere, anche la squadra ne ha e insieme cercheremo di lottare in ogni situazione”.

In questi anni hai giocato molto da esterno, cambia tanto tornare in una difesa a quattro? 

“Torno alle origini: con Mazzarri e Longo ho fatto il quinto a destra, ora torno nel mio ruolo naturale. Voglio mettere a disposizione della squadra le mie capacità difensiva”.

Un commento sulla gara contro il Milan?

“Avevo paura della mia tenuta fisica, sono contento di aver giocato tutta la gara. Contro il Milan è stata dura, loro erano più preparati ma sono comunque contento di come la squadra ha cercato di tenere il campo. Deve migliorare l’intera squadra, non solo la difesa”.

Il Bologna prende almeno un gol da un anno, nello spogliatoio questo dato come lo vivete?

“Fa parte della crescita, dobbiamo migliorare. Nella vita si deve guardare avanti, questo dato lo viviamo in maniera serena. Giocando con quattro attaccanti c’è da fare uno sforzo importante: non dipende solo dai difensori, dipende da tutti e da come ci si allena. Ho trovato un gruppo umile e questo non è scontato”.

Cosa ti ha chiesto la società per quanto riguarda il lavoro fuori dal campo?

“Non mi è stato dato nessun compito, farò comunque il professionista come ho sempre fatto. Sono sempre a disposizione per la squadra, cercherò di portare esperienza; ricordiamo che questo gruppo ha già diversi senatori come Palacio e Danilo”.

Hai già visitato Bologna?

“Ho fatto delle passeggiate a Bologna: vivere le città in cui gioco mi rende un privilegiato. Piano piano la conoscerò come si deve”.

Oggi è il compleanno di Saputo.

“Si merita tutto, è un professionista, una grande persona: gli faccio tanti auguri”.

 Come mai hai sempre indossato il numero 29?

“Mia sorella è nata il 29 agosto: ai tempi della Lazio scelsi questo numero e l’ho sempre tenuto”.

In Nazionale hai giocato poco, come te lo spieghi?

“Mi ruppi il crociato nel mio momento migliore della carriera, non sono stato molto fortunato; sono comunque contento della mia carriera, voglio crescere ancora adesso. Si può crescere a qualsiasi età”.

Che sensazioni hai vedendo questo gruppo?

“C’è tanto potenziale e molto talento; poi bisogna mettere tutto ciò in un contesto, quello della Serie A, che non è facile. La gente più esperta è fondamentale per far sì che questi giovani crescano come si deve. Sono rimasto meravigliato da quanta qualità c’è in questo gruppo”.

Prende la parola Bigon.

Novità su Supryaga?

“La Dinamo ha una nostra proposta da un mese, stanno ancora ragionando sulla nostra offerta. Stiamo parlando di un ragazzo giovane, rientrerebbe nel progetto del Bologna. Non abbiamo la necessità di prendere per forza un attaccante, ricordiamo che abbiamo Santander che inizialmente fece molto bene. Attenzione a sottovalutarlo così, per noi è una garanzia. Il mister deciderà chi e come utilizzare”.

Il problema sull’ucraino qual è?

“Non esistono più operazioni che hanno valori economici ben definiti: sui giovani è difficile dare un valore effettivo.”

Santander sembra fuori dai piani del mister, cosa possiamo aspettarci?

“E’ chiaro che a voi possono arrivare notizie contrastanti: io parlo con il mister ogni giorno, so bene cosa pensa sui calciatori. Santander quando ha giocato ha fatto bene, quindi per noi è un elemento di valore. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Io lo vedo mezzo pieno.”

In difesa o centrocampo prenderete qualcuno?

No, in quelle zone di campo siamo coperti.”

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