Il centrocampista del Bologna, convocato dall'Argentina di Scaloni, ha esordito in partite ufficiali con la sua nazionale, dove prima aveva partecipato solo a cinque amichevoli. In entrambe le partite, valevoli per la qualificazione ai mondiali Qatar 2022, Nico è subentrato ed è risultato decisivo. Contro l'Ecuador, ha giocato una decina di minuti mantenendo saldo il risultato di 1-0. Contro la Bolivia invece, è stato impiegato al 70' minuto e ha recuperato il pallone dando inizio all'azione del goal vittoria per 2-1 dell'albiceleste.
Queste prestazioni fanno contenti i tifosi rossoblu ma allo stesso tempo li fanno interrogare sul perchè el Principe sia all'altezza di una nazionale top, mentre nel Bologna ancora non riesca a ritagliarsi il proprio spazio. Dietro queste domande sicuramente si trova un motivo tattico, ovvero che l'Argentina gioca con un centrocampo a tre dove Dominguez viene impiegato nel suo ruolo naturale di mezzala. Invece in Italia si trova chiuso da un modulo con due mediani, il 4-2-3-1 di Mihajlovic che ormai conosciamo bene.
Tornato dalla nazionale ora sembrerebbe essere il suo momento, con la complicità dei lunghi infortuni di Medel e di Poli. Se la giocherà con Svanberg per il posto di fianco all'imprescindibile Schouten. Il numero 8 rossoblu gode della fiducia di tutto l'ambiente, che non sia l'inizio di un nuovo capitolo per lui e per il centrocampo felsineo.
Fonte: Corriere di Bologna, articolo di Alessandro Mossini
Studente di Scienze della Comunicazione presso l'Università di Bologna. Appassionato soprattutto di calcio ma anche di tutti gli altri sport di squadra. Da sempre grande tifoso Rossoblu.