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Bologna-Sassuolo, una serie di sfortunati eventi

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crediti immagine: bolognafc.it


“Il calcio è strano”. A volte anche un po’ sadico, a dirla tutta. Sì perché, nonostante la perforabilità della difesa rossoblù sia ormai nota ai più, in pochi si sarebbero aspettati un esito così catastrofico al termine del primo tempo, con un Bologna in vantaggio per 2-1 dopo una prima frazione equilibrata e divertente dove Soriano e Svanberg avevano capitalizzato al massimo le proprie occasioni. 

Anche il secondo tempo si era aperto nel migliore dei modi, con Orsolini che aveva trovato il 3-1 dopo una prova piuttosto opaca, nonostante il Sassuolo fosse comunque apparso in palla a discapito del doppio svantaggio. Quello che poteva essere un convincente successo si è tramutato nel peggiore degli incubi: Djuricic, Caputo e l’harakiri di Tomiyasu (con la partecipazione di Skorupski) hanno confezionato il 4-3 in favore degli ospiti, esaltandone le qualità offensive e mettendo a nudo tutte le difficoltà dei felsinei: mancanza di lucidità nella gestione del risultato, black-out improvvisi e poca solidità difensiva che, uscito De Silvestri, ha evidenziato tutte le proprie lacune. 

Seppur la rimonta dei neroverdi derivi in larga parte dalle disattenzioni degli uomini di Mihajlović, i dati raccontano di un Sassuolo costantemente aggrappato alla partita con ben 25 tiri totali di cui 12 verso lo specchio della porta e una capacità di entrare all’interno dell’area di rigore a tratti inarrestabile. La partita di ieri è stata la precisa messa in scena dei pregi e dei difetti del Bologna: vivacità e concretezza offensiva e fragilità difensiva: la mancata copertura sul sinistro di Berardi, l’incursione di Djuricic (anche se uno scambio a quella velocità non è per tutti), la svirgolata di Palacio e l’autogol di Tomiyasu sono l’esatto frame di un pomeriggio da dimenticare. O meglio, da non ripetere. 

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