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Lazio-Bologna, un peccato capitale

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crediti immagine: account Twitter S.S. Lazio

Rammarico. Questo il sentimento dominante nella mente e nel cuore dei tifosi rossoblù al termine di Lazio-Bologna. Sì perché se dopo la beffa nel derby contro il Sassuolo l’aria era pervasa da una generale e cocente delusione, la partita dell’Olimpico ha riconsegnato, nonostante la sconfitta, una squadra in grado di potersela giocare veramente con tutte, checché se ne dica. Non si tratta di una mera ripetizione del leitmotiv delle conferenze stampa di Mihajlović, ma di un vero e proprio dato di fatto: ieri infatti il Bologna ha per larga parte dell’incontro tenuto il pallino del gioco in mano, sfoggiando un possesso palla efficace e non fine a sé stesso, cercando di muovere i tre difensori centrali della Lazio per servire in profondità gli inserimenti degli attaccanti e dei centrocampisti. 

Come al solito la squadra di Mihajlović era partita ottimamente, con un gran goal di Svanberg – lo svedese in grande spolvero – puntualmente (e correttamente) annullato dal VAR per fallo di Schouten su Lucas Leiva. Primo tempo in generale abbastanza equilibrato, uniche due fiammate degne di nota quelle di Luis Alberto e Palacio che per poco non trovano il goal con due belle giocate personali. Ma è il secondo tempo che racchiude i momenti salienti della partita, ahinoi: l’errore di Danilo, che pochi istanti prima aveva salvato il risultato su Akpa Akpro, spalanca la porta a Luis Alberto che in ripartenza fulmina la difesa felsinea trafiggendo Skorupski e la disattenzione sul goal di Immobile indirizzano di fatto la partita in favore dei padroni di casa, nonostante pochi minuti prima il Bologna avesse sfiorato il pareggio con Orsolini, ma la traversa dell’Olimpico era di tutt’altra idea. Gli ingressi di Barrow, Vignato e Santander nel finale hanno ridato quella freschezza e verve di cui la squadra aveva bisogno, sporcando i guantoni di Reina (provvidenziale in ben due occasioni) e propiziando il gol di De Silvestri. A rendere il boccone ancor più amaro due episodi dubbi in area di rigore della Lazio: il primo con Acerbi che in contrasto aereo con Santander tocca il pallone con il braccio, mentre allo scadere Parolo nel tentativo di rinviare, liscia il pallone colpendo la gamba di Soriano. Nessuna irregolarità ravvisata, anche se le immagini avrebbero meritato quanto meno un richiamo alla On Field Review da parte del VAR. 

I rossoblù rientrano a Bologna a mani vuote, ma con la consapevolezza di aver affrontato ad armi pari una delle prime della classe, protagonista in Champions League qualche giorno prima. È vero, la magra classifica e i continui gol subiti dovranno far riflettere Siniša e il suo staff, ma se il livello delle prestazioni si dovesse attestare intorno a quello offerto ieri sera e se la fortuna cominciasse a girare, allora la stagione potrebbe decisamente cambiare registro. 

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