Gianni Nanni, responsabile dello staff sanitario rossoblù Gianni Nanni, responsabile dello staff sanitario rossoblù

Resto del Carlino - Nanni: "Ai giocatori dico: comportatevi come se foste positivi. Zero contagi? Rispettiamo le regole..."

Scritto da  Nov 16, 2020

Intervistato da Massimo Vitali per il Resto del Carlino, il dottor Gianni Nanni ha parlato dei meccanismi e delle regole della "bolla" di Casteldebole, capace fino ad ora di contenere il virus: "Non ci sono segreti, cerchiamo solo di rispettare scrupolosamente le regole del protocollo. Ai miei giocatori dico sempre: comportatevi come se foste positivi, cercando di proteggere voi stessi ma soprattutto gli altri. Se tutti applicassimo rigorosamente le regole fondamentali - igienizzando le mani, rispettando il distanziamento e utilizzando la mascherina - ci risparmieremmo un sacco di guai".

Scendendo nello specifico: "Controlliamo in modo ferreo quello che succede nello spogliatoio e in albergo. Ai nostri calciatori chiediamo di tenere alta la guardia anche quando tornano a casa: uscire poco, non frequentare persone diverse dai familiari e informarci subito se un parente dovesse mostrare sintomi riconducibili al Covid. Quest'ultimo episodio si è verificato, abbiamo sottoposto il familiare al tampone e fortunatamente è risultato negativo".

Sui nazionali: "Avendo viaggiato ed avendo cambiato bolla e abitudini purtroppo qualche rischio in più lo corrono. Però c'è un clima di grande collaborazione con le nazionali: veniamo informati in tempo reale in caso di positività all'interno della squadra ed in ogni caso prima di lasciare il ritiro i calciatori vengono sottoposti al tampone. Una sorta di check-out. Poi da noi fanno il check-in, perchè viaggiare comporta dei rischi e tra i due tamponi trascorrono un paio di giorni. In questo senso il tampone rapido, permettendoti di avere l'esito in circa due ore, è molto d'aiuto".

Sul caso Lazio: "In tempi di stesura del primo protocollo, dunque tempi non sospetti, uno dei punti fermi era il laboratorio unico. Oggi credo sia necessaria un'autorità che certifichi i laboratori in grado di processare tamponi su tutto il territorio nazionale. Come un marchio di garanzia".

Chiosa finale sulla difficile situazione che sta attraversando l'Italia, travolta dalla cosiddetta seconda ondata: "Un conto che il calcio ha pagato in anticipo rispetto al Paese. Un mese fa i positivi nelle squadre avevano numeri superiori a quelli odierni".

 

Francesco Bianchi

Francesco Bianchi nasce nel dicembre 1999 e si ammala di calcio. Divide la sua vita tra Rimini, città natale, e Bologna, città in cui frequenta la facoltà di giurisprudenza. Quando non perde tempo scrive.