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Per sempre Rossoblù: Sampdoria – Bologna

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Il Bologna, dopo lo stop per le nazionali, riparte con l’ottava giornata di campionato affrontando la Sampdoria a Marassi. La partita metterà di fronte ben 8 calciatori dal doppio passato, e l’allenatore Mihajlović doppio ex della partita.

Il tecnico rossoblù è passato due volte dal centro sportivo Gloriano Mugnaini, una volta da calciatore dal 1994 al 1998, e una volta da allenatore dal 2013 al 2015. La prima volta aveva 25 anni, arrivava da due stagioni con la Roma dove non aveva brillato in modo particolare e, in blucerchiato inizia pian piano a crescere di prestazione in prestazione, diventando uno specialista dei calci piazzati. A Genova li tira praticamente quasi tutti lui, e in quei 2 anni riesce a realizzare 15 gol in 128 partite, nonostante fosse un difensore. La seconda volta è invece alla guida della squadra e il primo anno ottiene la salvezza con un piazzamento in 12esima posizione; mentre, il secondo anno riesce a conquistarsi il posto per la qualificazione all’Europa League, a discapito del Genova che nonostante fosse arrivato sesto non poté partecipare a causa di problemi con una licenza. A fine stagione Sinisa comunica l’addio al club ligure con una lettera. Pochi giorni dopo ritirerà il premio come allenatore dell’anno (Football Leader). Come a Genova così anche a Bologna passa due volte.

La prima volta non riesce a portare a termine la missione e viene esonerato a poche partite alla fine del campionato per lasciare la panchina a Papadopulo, che conquisterà la salvezza arrivando 17esimo a 3 punti dal Torino 18esimo.

I blucerchiati, che come Mihajlović, hanno vestito entrambe le maglie sono Alex Ferrari, Albin Ekdal, Gaston Ramirez e Manolo Gabbiadini.

Ferrari è un ex vivaio rossoblù ancora prima di diventare un ex della partita. Il difensore nato a Modena inizia giovanissimo, all’età di 8 anni, a vestire i colori rossoblù. Dopo 9 anni di gavetta, dove attraversa tutto il percorso delle giovanili per finire prima nella formazione Primavera (2011), poi nella rosa della Prima squadra, dove debutta il 3 dicembre 2013 in Coppa Italia contro il Siena. Senza mai esordire in Prima squadra a gennaio 2013 viene ceduto in prestito al Crotone in Serie B.

Con i calabresi gioca soltanto 2 partite, a fine stagione fa ritorno a Bologna dove resterà per i successivi 3 anni. In questi anni rossoblù Ferrari esordisce con la maglia dei felsinei prima in B, nella stagione 2014-15, riuscendo a conquistare insieme alla squadra la promozione, e poi in A, stagione 2015-16, dove dopo appena una presenza in agosto, nel calciomercato invernale viene ceduto in prestito al Verona. Torna a giocare in B con gli scaligeri e ottiene un’altra promozione in A. L’anno seguente segna anche la prima marcatura in A con la maglia dell’Hellas. Da gennaio 2018 è un giocatore della Sampdoria. Dopo un primo anno di assestamento, lo scorso campionato a suon di buone prestazioni si è conquistato un posto da titolare prima di subire un infortunio al ginocchio che lo ha costretto, insieme al virus, ad uno stop di quasi 10 mesi. L’unica partita di questa nuova stagione l’ha giocata il mese scorso in Coppa Italia contro la Salernitana.

Albin Ekdal a Bologna ha giocato un solo campionato, 2010-11. I rossoblù lo acquistano con la formula delle buste dalla Juventus. Dopo un campionato dove gioca 23 partite e realizza un solo gol, contro il Bari il 9 gennaio 2011, torna ai bianconeri che risolvono la comproprietà acquistando la metà del cartellino in possesso dei rossoblù. In quell’anno Ekdal si alterna spesso in cabina di regia con Mudingayi. Dopo aver vestito le maglie del Cagliari e dell’Amburgo, dal 2018 è un giocatore della Sampdoria. Con i blucerchiati ha giocato 73 partite finora. Quest’anno, se non si considera la Coppa Italia, le ha giocate praticamente tutte, due anche con la fascia da capitano al braccio (contro la Juve e nel derby). Ranieri gli ha ormai affidato le chiavi del centrocampo,è lui a guidare la mediana blucerchiata affiancato da Thorsby. Il centrocampista svedese ha condiviso lo spogliatoio bolognese, prima che quello doriano, con Gaston Ramirez. Ramirez arriva in rossoblù nello stesso anno di Ekdal, 2010. L’esperienza bolognese per il trequartista uruguaiano inizia con 22 presenze il primo anno. Nonostante la giovane età concluderà la prima stagione con 27 presenze e 7 gol totali, due dei quali li mette a segno in Coppa Italia contro il Modena. L’anno successivo è un titolare inamovibile, giocherà 33 partite in campionato condite da 8 gol e 5 assist. Nell’agosto del 2012 viene acquistato dal Southampton per 15 milioni di euro. Ancora oggi risulta una delle cessioni più remunerative del Bologna, dietro solo alla cessione di Simone Verdi per 24,5 milioni.

Dal 2017 è un calciatore della Doria. Con i blucerchiati segna la sua prima marcature nel derby della lanterna il 4 novembre 2017. Da allora sono 103 presenze, 16 gol e 18 assist in maglia blucerchiata. Durante l’ultima partita di campionato contro il Cagliari non ha brillato, è risultato spesso assente nel gioco della squadra e non è riuscito mai a trovare la giocata giusta nell’area di rigore. Difatti è stato sostituito prima ancora della fine del primo tempo.

Altro ex della partita sponda doriana è Manolo Gabbiadini. Gabbiadini al Bologna ha segnato il suo primo gol in Serie A il 25 marzo 2012 con la maglia dell’Atalanta. Proprio dall’Atalanta si trasferisce, in prestito, il 2012 per venire a vestire la maglia del Bologna. Arrivato a Bologna come talento da scoprire e valorizzare, in tutta la stagione, nonostante la presenza di centravanti come Di Vaio e Gilardino, Gabbiadini gioca 31 partite e mette a segno 7 gol in tutte le competizioni. A fine campionato scade il prestito e Manolo si trasferisce alla Samp. La prima esperienza in maglia blucerchiata è fantastica, Gabbiadini in 2 anni gioca 50 partite e segna 19 gol. Le ottime stagioni alla Sampdoria catturano le attenzioni del Napoli che decide di accaparrarsi le prestazioni sportive del calciatore acquistandolo per 12,5 milioni di euro. L’esperienza partenopea non è rosea comequella doriana. In Campania in 3 anni, nonostante la concorrenza sleale in avanti, riesce comunquea giocare 79 partite e a mettere a segno 25 gol, ma senza mai trovare continuità nei minuti di gioco.

Dopo le stagioni partenopee passa 2 anni in Inghilterra al Southampton prima di tornare a vestire la maglia blucerchiata. Da gennaio 2019 è tornato ad essere a tutti gli effetti un calciatore della Sampdoria, in questa seconda avventura ligure il primo anno non ha trovato grande continuità, mentre l’anno scorso ha concluso il suo primo campionato in doppia cifra raggiungendo 11 gol a fine stagione in 33 presenze. Quest’anno, a causa di problemi muscolari, ha giocato soltanto 6 minuti contro il Benevento.

Come i blucerchiati anche i rossoblù che hanno vestito la maglia della Sampdoria sono 4 e sono: Angelo da Costa, Andrea Poli, Roberto Soriano e Lorenzo De Silvestri.

Angelo da Costa arriva a Genova da svincolato nel 2010, la Sampdoria lo tessera per affidargli il ruolo di secondo portiere. Esordisce in Serie A il 24 ottobre 2010 contro l’Inter diventando il primo portiere straniero della storia della Sampdoria. Nello stesso anno si rende protagonista di un’ottima prestazione in Coppa Italia contro l’Udinese parando due tiri dal dischetto durante la lotteria dai rigori per il passaggio del turno. A fine campionato però il 18esimo posto costa a lui e alla squadra la retrocessione in B. Durante il campionato di B, nonostante fosse comunque il secondo portiere della squadra, gioca 15 partite a causa delle continue chiamate in nazionale dell’altro portiere Romero, e quasi tutti i play-off (3 partite su 4). Nel luglio 2012 risulta coinvolto nell’inchiesta di calcioscommesse che gli costerà la sospensione dall’attività sportiva per 3 mesi. Durante la stagione 2013-14, scontata la squalifica, diviene il primo portiere della squadra giocando 33 partite. L’anno seguente però con il ritorno di Romero dal prestito e l’acquisto di Emanuele Viviano (anche lui doppio ex della partita) da Costa diviene terzo portiere e scenderà soltanto una volta in campo in Coppa Italia. Dal 2015 è un portiere del Bologna. In rossoblù ha sempre ricoperto il ruolo di secondo, sempre con grande discrezione e professionalità, senza mai proferire una parola fuori posto o una lamentela per i pochi minuti concessi.

Restando sempre nel reparto arretrato, altro ex della partita, oggi terzino del Bologna è Lorenzo De Silvestri. Il terzino romano ha vestito la maglia blucerchiata per 4 anni, dal 2012 al 2016.

L’avventura in terra ligure non inizia nel migliore dei modi per Lorenzo che viene relegato in panchina da Ciro Ferrara e deve attendere l’esonero di quest’ultimo e l’arrivo di Delio Rossi per riassaporare il terreno di gioco. Conclude il primo campionato con la Samp con 24 presenze e 2 gol.

L’anno seguente è a tutti gli effetti un titolare della formazione doriana, giocherà 35 partite e segnerà altri 2 gol. Eccellente è la penultima stagione (2014-15) con la Samp dove a fine campionato, nonostante fosse un difensore, segnerà lo stesso numero di gol (4) di compagni di squadra che occupano posizioni più offensive come Muriel e Soriano. Il ciclo doriano si concluderà con 114 presenze, 9 gol e 8 assist. Nella sessione di calciomercato estiva di quest’anno è stato acquistato dal Bologna. Al momento ha giocato tutte le partite di campionato fornendo grandi prestazioni e mettendo a disposizione della squadra quantità, qualità ed esperienza. Ha già segnato anche un gol alla quinta di campionato contro la Lazio.

Se De Silvestri alla Sampdoria raggiunse Soriano nel numero delle reti realizzate durante la stagione 2014-15, l’impresa di eguagliare il compagno di squadra quest’anno sembra molto più ardua. Roberto quest’anno si è dimostrato essere il vero trascinatore della squadra, ha già segnato 4 gol e fornito 3 assist risultando il giocatore più prolifico della formazione allenata da Mihajlović, se il rendimento continuerà ad essere questo le previsioni dicono che a fine campionato c’è il rischio di raggiungere la doppia cifra per il centrocampista rossoblù. Cosa che sperano i tifosi, il tecnico e lui stesso. Soriano è sempre stato un centrocampista dinamico, si inserisce bene negli spazi, vede bene la porta e vede altrettanto bene i compagni quando sono smarcati. Un giocatore dalla grande caratura offensiva, ne sono una dimostrazione i suoi due anni in Spagna, dove con la maglietta del Villareal segna 10 gol e fornisce 8 assist in 73 partite. Nella provincia di Castellon c’è arrivato dalla Sampdoria nel 2016. Dopo alcuni anni di Primavera doriana e un breve periodo in prestito all’Empoli nella stagione 2010-11, Soriano esordisce in maglia blucerchiata il 5 ottobre contro il Verona in Serie B. A fine stagione conquista la promozione in A e realizza anche una marcatura. La stagione seguente, in massima serie, non inizia nel migliore dei modi sotto la guida di Delio Rossi, ma con l’arrivo di Sinisa Mihajlović, Soriano successivamente diventa una pedina fondamentale del centrocampo doriano.

Uomo di riferimento dell’allenatore serbo che lo ha poi voluto fortemente al suo ritorno sulla panchina del Bologna nel 2019. Con la maglia doriana Soriano ha 145 partite, segnato 18 gol e fornito 10 assist. Al Bologna è arrivato dopo una breve parentesi di pochi mesi a Torino dove conta appena 11 presenze sotto la gestione di Mazzarri.

Ultimo ex della partita è il capitano Andrea Poli. Poli è diventato un professionista con la Sampdoria. I liguri lo acquistano dal Treviso nel 2007 per aggregarlo alla Primavera, ma nonostante avesse 18anni riesce anche a guadagnarsi l’esordio in Serie A. Nella stagione 2008-09 viene ceduto in prestito al Sassuolo, con i neroverdi si mette subito in mostra e si afferma giovanissimo ai massimi livelli. Giocherà 32 partite in campionato che saranno condite da 5 gol. L’anno seguente, dopo l’ottima esperienza in terra emiliana, torna alla Sampdoria e diventa un punto fermo del centrocampo doriano. In due anni giocherà 62 partite senza mai andare in rete. Ad agosto 2011 viene acquistato dall’Inter con la formula del prestito con diritto di riscatto, ma dopo appena 18 apparizioni in maglia neroazzurra, a fine campionato non viene esercitato il diritto di riscatto e Poli torna a Genova dove giocherà 31 partite e segnerà 3 gol in un anno (uno dei quali il primo in A).

Prima di arrivare in rossoblù il centrocampista veneto ha giocato per 4 anni con il Milan. I rossoneri di allora erano alla fine di un ciclo estremamente vincente e giocano di conseguenza campionati altalenanti senza mai imporsi e non riuscendo mai ad andare oltre il sesto posto in campionato.

Nonostante questo, riesce comunque a vincere il primo trofeo della carriera la Supercoppa Italiana.

Nell’estate del 2017, dopo la scadenza del contratto con il Milan, è diventato un calciatore del Bologna, che lo ha tesserato facendogli firmare un contratto per 4 stagioni. In rossoblù Poli ha portato esperienza e determinazione, non è un caso che proprio con la maglia del Bologna abbia realizzato il suo maggior numero di reti (4) in campionato per singola stagione. In rossoblù ha dimostrato grande impegno, sacrificio e devozione, che gli hanno permesso di diventare capitano della squadra e uomo di fiducia dell’allenatore. La sua esperienza e leadership stanno mancando a questo Bologna e si vede. Probabilmente la sua maturità a disposizione di questa giovane rosa avrebbe aiutato anche a guadagnare qualche punto in più in queste prime giornate di campionato. Ilrecupero dall’infortunio è ormai vicino. Se non con il Crotone, sarà con molta probabilità a disposizione già per la gara contro l’Inter.

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