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Bologna-Roma, una cinquina che fa male

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crediti immagine: bolognafc.it


Difficile, se non impossibile, commentare la prestazione di ieri. O meglio, la non prestazione. La partita si era già indirizzata dopo appena 10 minuti con un uno-due micidiale dei giallorossi e una facilità disarmante nella creazione di occasioni da gol che faceva presagire il peggio. Partita mai realmente in discussione, con la Roma che ogniqualvolta imbastiva un’azione da gioco trovava davanti a sé verdi praterie per le galoppate dei vari Spinazzola, Pellegrini e Mkhitaryan, autentiche spine nel fianco della difesa del Bologna, mai capace di prendere le misure alla Roma. 

Ciò che preoccupa è stata l’incapacità di una reazione di fronte ad un passivo che con il passare dei minuti si era fatto sempre più pesante e preoccupante, ed è soprattutto grazie agli interventi di Ravaglia e alla poca precisione sottoposta dei giallorossi se il numero di gol subiti si è fermato a cinque. Vero è che la mole di infortuni giustifica, in minima parte, una partita del genere: senza le geometrie di Schouten, le molteplici assenze in attacco (Sansone, Skov Olsen, Orsolini, Santander) e in difesa (Dijks, Denswil e da ultimo Hickey, positivo al Covid-19) è comprensibile come la squadra potesse risentire della mancanza di quelle certezze che i tanti assenti avrebbero potuto garantire. Allo stesso tempo però il centrocampo del Bologna è rimasto in totale balia di quello giallorosso, con il rientrante Poli e lo spaesato Svanberg che sono arrivati sempre secondi sulle verticalizzazioni della Roma, che – di fatto – hanno sempre saltato il primo pressing avversario arrivando a tu per tu con Ravaglia innumerevoli volte. L’unica nota positiva riguarda l’esordio di Mattia Pagliuca, figlio d’arte di Gianluca Pagliuca, indimenticabile portiere rossoblù.

Non è infrequente in questo avvio di stagione che la squadra stacchi completamente la spina, lo si è visto con il Sassuolo, con lo Spezia, parzialmente con l’Inter e adesso con la Roma. Un aspetto su cui Mihajlović e la sua squadra dovrà riflettere parecchio nel corso del ritiro, che partirà ufficialmente domani all’hotel Calzavecchio di Casalecchio.

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