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Bologna-Atalanta, la rivincita di Paz

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crediti immagine: bolognafc.it


Un’altra partita da cuori forti quella andata in scena ieri sera al Dall’Ara. Il Bologna ospita l’Atalanta in serie positiva da diversi turni e che, nonostante la burrascosa vicenda Papu Gomez, continua a macinare punti e ad offrire grandi prestazioni, citofonare Trigoria. La partita, come da diverse giornate a questa parte, si apre subito in salita con un 1-2 di Muriel che trafigge per ben due volte nel giro di due minuti un incolpevole Da Costa. Il Bologna di fatto non reagisce e il primo tempo è tutto a tinte nerazzurre, con Gosens ed Ilicic che avrebbero l’occasione di chiuderla definitivamente. 

Proprio la sostituzione dello sloveno all’intervallo dà il La alla rimonta del Bologna che prende coraggio prima con Barrow (tiro a lato non di molto) e poi con Svanberg (subentrato a Baldursson) che impegna Gollini dopo 60 minuti da spettatore non pagante. La vera svolta della partita si ha con i cambi di Mihajlović, soprattutto con gli ingressi di Orsolini e Dominguez: il primo propizia il gol di Tomiyasu con un pallone filtrante da manuale, il secondo a ridare quella freschezza che Schouten non era riuscito a garantire nell’arco della partita. Ma il vero eroe di giornata è anche il più inaspettato: è Mario Paz, che di mestiere fa il difensore, anche se l’incornata di ieri sera è da vero e proprio rapinatore d’area di rigore. Come dinamica il gol di Paz ha ricordato molto i gol di Bani contro Sampdoria e Brescia, sempre sul secondo palo a sorprendere gli avversari. L’asse argentina Palacio-Paz ha funzionato alla grande nella fredda serata del Dall’Ara, con il restante Sud America sceso in campo (Medel e Dominguez) a fare la differenza. 

Le statistiche finali ricalcano bene le dinamiche del campo, con l’Atalanta che ha avuto il predominio territoriale e maggior possesso palla (54% contro 46%) e una relativa facilità nell’arrivare al tiro, almeno nel primo tempo. Curioso il dato sui calci d’angolo: la Dea arriverà a batterne 5, il Bologna soltanto 1, quello decisivo. Il 2020 si chiude con un bilancio di difficile lettura e complicato da tracciare, visti gli avvenimenti relativi al Covid. Nonostante ciò Mihajlović è tornato stabilmente ed in salute alla guida dei suoi ragazzi, la squadra gioca, propone e fa divertire, legittimando probabilmente qualcosa in più rispetto agli attuali 15 punti per quanto fatto vedere sul rettangolo di gioco. Certo, ancora per un po’ non potremo gioire o disperarci sugli ormai polverosi seggiolini di un Dall’Ara orfano del proprio pubblico, ma ci piace pensare che queste siano solo le prove generali per un Bologna vincente e sfavillante davanti al proprio pubblico, in un futuro ancora più prossimo di quanto si possa pensare.

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