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Quel Natale del 1963: Juve battuta da Nielsen e Bulgarelli

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“Fermi tutti, arriva il Bologna”. L’apertura di “Tuttosport” del 30 dicembre 1963, non lasciava spazio a interpretazioni. Soddisfazione ancor maggiore se un titolo così arrivava da un quotidiano di Torino, nel giorno in cui la Juventus cadde al Comunale in periodo festivo, il 29 dicembre, dentro in una stagione memorabile per i colori rossoblu, quella dell’ultimo tricolore. L’anno dell’uccisione di Kennedy e della prima Coppa dei Campioni di una italiana, conquistata dal Milan a Wembley in maggio, terminava con un succulento Bologna-Juventus, con le due compagini in piena corsa scudetto.

Reduce da quattro vittorie consecutive e con una sola sconfitta sul groppone (lo 0-2 a Genova con la Sampdoria in ottobre), il Bologna di Bernardini arrivava a quello scontro con i bianconeri in splendida forma e in un catino ribollente di entusiasmo. Renato Dall’Ara lo sottolineò a fine match: “Ribassare i prezzi? Oggi abbiamo avuto un incasso record e sapete perché? C’era una bella partita da vedere ed era una bella giornata. Non sono i prezzi da ribassare, ma è il calcio che deve essere portato il più possibile sul piano spettacolare…”.

E quel pomeriggio i bolognesi si leccano i baffi. Anche se nel primo tempo di quella sfida ai bianconeri di Monzeglio, ovvero la Juventus di Nené e Sivori, i rossoblu faticano. Sul terreno viscido, Pascutti, Haller e Bulgarelli non trovano sbocchi, la Juventus attacca e i padroni di casa soffrono, in una contesa vibrante ma anche spigolosa e segnata dagli infortuni. Tanto più che Nielsen è a mezzo servizio: dopo soli tre minuti si infortuna alla coscia, ma resta in campo. E al 37° è proprio lui a sbloccare l’incontro portando avanti il Bologna, nel momento in cui anche la Juventus perde una importante pedina in difesa, Salvadore, che resta fuori dopo uno scontro con Bulgarelli giusto il tempo del vantaggio rossoblu, prima di rientrare. Traversone di Haller, pallone che supera tutta la retroguardia bianconera restante, finendo comodamente al danese che insacca l’1-0.

In avvio di ripresa, il raddoppio del Bologna è un giallo. Da Haller a Pascutti, che probabilmente sfiora il pallone con un braccio, e da questi a Bulgarelli: il tiro della bandiera rossoblu sull’uscita del portiere Mattrel, trova l’opposizione di Castano sulla linea. L’arbitro Francescon concede la rete, che per Bulgarelli è sacrosanta, avendo il pallone superato la riga bianca. Il difensore bianconero a fine partita conserverà la certezza che le cose fossero andate proprio al contrario: “Avevo il corpo inclinato verso l’interno della porta, ma col sinistro l’ho respinta fuori. Se fossi stato dentro, l’avrei ribattuta sul palo…”.

A chi non si poteva concedere un minuto di libertà era l’indemoniato Sivori, che a un quarto d’ora dalla fine segnava il gol della bandiera per la Juventus. Ma ciò che salì alla ribalta delle cronache fu quello che accadde a fine partita: a quattro dalla fine Bulgarelli ostacola la battuta di una punizione bianconera, e Castano gli molla una manata che gli costa l’espulsione. Protagonista in negativo anche Del Sol: il centrocampista spagnolo che sarà campione d’Europa con la Spagna nel 1964, molla una testata a Fogli profittando della confusione, ma la fa franca. E, fatto ancor più grave, si fa parare da Negri un rigore che Sivori inspiegabilmente non si sentiva di calciare.

Al termine, ancora Dall’Ara a chiosare su un campionato equilibrato, in cui quella domenica il Milan perde a Firenze e l’Inter la spunta con la Lazio: “Siamo tutti in un fazzoletto, e domenica prossima c’è il derby milanese. Per cui siamo tutti di buon animo, e tanti auguri a tutti”. Da quel fazzoletto, uscirà lo spareggio del giugno 1964 e un indelebile trionfo bolognese costruito anche con il mattone di quel 29 dicembre 1963, quando la Signora uscì senza gloria dal vecchio Comunale.

 

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