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L’altro spogliatoio: la Fiorentina di Cesare Prandelli

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fonte immagine: Twitter ufficiale Fiorentina

Ricomincia la Serie A. Per il Bologna il primo avversario del 2021 è la Fiorentina di Cesare Prandelli. La squadra toscana sembrava essere in grandissima difficoltà, ma prima della sosta ha trovato una clamorosa vittoria 0-3 in casa della Juventus, rilanciandosi e rilanciando anche l’umore e il supporto della tifoseria. Un risultato che ha senz’altro galvanizzato la squadra dell’ex CT, ma i cui effetti potrebbero essere stati assopiti dalla pausa natalizia.

DIFESA – Il primo obiettivo di Prandelli finora è stato quello di riequilibrare la squadra che, sotto la gestione Iachini, sembrava piuttosto fragile. Dopo diversi esperimenti, Prandelli ha optato per tornare al 3-5-2, modulo utilizzato in diverse occasioni anche da Iachini, il quale però era stato costretto a modificare lo schema per cercare di essere più efficace in avanti.
Prandelli ha dunque optato per il 3-5-2, in cui però le caratteristiche degli esterni di centrocampo spesso creano una linea difensiva a 5 in fase di non possesso. A destra, infatti, Prandelli ha optato per utilizzare un giocatore molto efficace in fase difensiva come Martin Caceres, mentre a sinistra, pur abbassandosi anch’esso, l’esterno mancino è molto più libero di avanzare e attaccare l’area avversaria. Nella maggior parte del casi comunque la Fiorentina lascia l’incombenza di gestire il possesso palla e il ritmo della partita agli avversari, e dunque si lascia schiacciare in un 5-3-2, che come vedremo è in realtà un 5-3-1-1.

VERTICALITÀ – La Viola ha terminato il mercato estivo alla ricerca di un centravanti che potesse essere in grado di raggiungere facilmente la doppia cifra nei gol segnati e facesse salire la squadra grazie al lavoro spalle alla porta. Potenzialmente l’uomo cercato dalla Fiorentina avrebbe dovuto essere un giocatore esperto che facesse da chioccia a Dusan Vlahovic, e giocasse al centro di un 4-3-3 con due esterni esperti, ma di grande livello, come Ribery e Callejon. Niente di tutto questo, niente centravanti e niente 4-3-3. Gli acciacchi di Callejon e l’assenza di un centravanti esperto hanno costretto prima Iachini e poi Prandelli ad arrendersi e rinunciare al 4-3-3. In realtà, il problema che la Fiorentina ha evidenziato fino alla sfida con la Juventus è la mancanza di un costruttore di gioco, un regista. Contro i bianconeri questo ruolo è stato svolto da Borja Valero, finalmente in grado di dare il suo contributo, e gli effetti si sono visti. La Viola ha cercato di attaccare la Juventus di rimessa, con tanti palloni lanciati in verticale, tramite il numero 20 spagnolo, che ha dato ordine alla manovra.

IL TREQUARTISTA – Come anticipato il 3-5-2 di Prandelli diventa in realtà un 5-3-1-1. Accanto a Vlahovic gioca infatti Franck Ribery. Il francese è l’uomo ovviamente con maggior qualità e fantasia; si disinteressa per la maggior parte del tempo dalla fase di non possesso, conservando energie e lucidità per la fase offensiva. Contro i bianconeri, i suoi movimenti tra le linee, alle spalle di Vlahovic, hanno mandato in tilt la mediana della Juventus. L’ex Bayern si è mosso sulla trequarti viola, partendo da sinistra, zona nella quale Bentancur e Chiesa hanno fatto fatica a contrastarlo. In quella zona con Biraghi a supporto e lo stesso Borja Valero, che giocava nel centrosinistra del centrocampo, ha potuto giostrare liberamente, creando e gestendo le ripartenze viola. Proprio in questo modo la Fiorentina ha costruito l’1-0, e con Biraghi costantemente proiettato in avanti dalle giocate di Ribery e Valero ha costruito anche altre occasioni, portando a casa tre punti insperati.

Il Bologna dovrà dunque fare attenzione al proprio possesso palla e alle marcature preventive. Un uomo in mediana che faccia sempre molta attenzione a Ribery potrebbe essere la soluzione più efficace per limitare il gioco in verticale della Fiorentina.

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