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Mihajlovic: “Umiltà, coraggio e determinazione sono la strada per tornare a vincere”

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Questa mattina, vigilia di Bologna-Hellas Verona, è intervenuto in conferenza stampa presso il Centro Tecnico Nicolò Galli, Sinisa Mihajlovic.

Queste le sue parole.

Se il Bologna si ricorda ancora come si fa a vincere dato che la vittoria manca da molto tempo, domani bisogna fare un ripasso? “Sicuramente. In otto partite abbiamo fatto tre sconfitte e cinque pareggi. Se vogliamo parlare di una crisi, si parla di una crisi di risultati ma non di prestazioni, perché quelle ci sono sempre state. Poi non dobbiamo dimenticarci anche che noi per più di un mese e mezzo abbiamo giocato senza 7/10 giocatori. Comunque sono state partite in cui potevamo fare qualcosa in più e in cui avremmo meritato qualcosa in più. Però guardiamo avanti e la cosa che mi dà fiducia è che finalmente abbiamo recuperato quasi tutti, a parte Medel e Mbaye, quindi ho a disposizione più scelte. Perciò da domani ricominceremo a fare quello che dobbiamo fare anche se io sono sempre molto ottimista e cerco sempre di rimanere calmo e lucido. Noi sappiamo in che situazione ci troviamo e sappiamo che dobbiamo uscirne da soli; sappiamo anche che vista la situazione dobbiamo dare tutti qualcosa in più. Diciamo che per la partita di domani e per il futuro le parole chiave sono: umiltà, mettere in discussione prima se stessi, poi i compagni e cercare di capire e vedere se quello che si sta facendo lo si sta facendo bene; coraggio, bisogna essere più forti e schiacciare la paura di eventuali giocate, se esite; determinazione, dobbiamo ritrovare la voglia di vincere le partite a ogni costo che è quello che ci è mancato ultimamente. Il campionato è lungo, non siamo arrivati nemmeno al giro di boa. Poi abbiamo visto che tutti possono vincere e perdere contro tutti, perciò calma e serenità. Dobbiamo rimanere uniti e non far caso a quello che succede al di fuori di noi”.

Questa squadra a volte ha bisogno di essere richiamata, come al suo arrivo nel 2019, sono concetti simili quelli di allora come quelli di adesso? “Devo dire che come squadra adesso abbiamo una mentalità, un gioco che conosco. So che quando la mia squadra scende in campo fa la partita. Al contrario, quando sono arrivato, non sapevo quello che la squadra potesse darmi sul campo. Adesso la mia squadra cerca sempre di giocare a calcio, di avere il possesso palla e di giocare per vincere e non per non perdere. Perciò ci sono delle basi importanti, anche se qualche volta ci sono mancate. E’ un campionato strano e dobbiamo adattarci. Sappiamo quali sono i nostri problemi. Sappiamo che per un mese e mezzo abbiamo avuto 7/10 giocatori infortunati, che si sono rivelati un serio problema, ma lo sarebbe stato anche per una squadra più attrezzata della nostra. Adesso abbiamo recuperato quasi tutti e abbiamo più possibilità di scelta. Abbiamo più giocatori a disposizione e penso che se questa squadra continua con le prestazioni, giocando con umiltà e con la qualità che possiede può ottenere risultati positivi. Anche domani incontriamo una squadra che come pregi ha grinta, determinazione e aggressività e se pensiamo che la qualità possa bastare ci sbagliamo. Domani cercheremo di fare la nostra partita sapendo di avere di fronte un avversario che sta facendo bene, ma sappiamo che se giochiamo come sappiamo, possiamo portare a casa i tre punti”.

Gioca Skorupski perchè è il titolare o resta Da Costa? “Volete sapere la formazione? Ravaglia in porta; terzino destro Calabresi; i due difensopri centrali sono Paz e Adama; terzino sinistro Hickey; Baldursson vertice alto con Poli e Svanberg dietro; Skov Olsen e Vignato; davanti Palacio. Faccio un po’ di turnover. Adesso sta a voi decidere quali giocatori verranno impiegati veramente e quali no”.

Palacio non fa turnover? “Ha dimostrato di poter giocare tre partite in sei giorni perciò non lo fa”.

All’interno della partita di Marassi, ha visto forse un calo dal punto di vista delle parole chiave da lei citate prima? “Sicuramente si. Ci è mancato il difendere la nostra porta ma soprattutto l’offendere, il fare goal. Abbiamo comandato la partita, tenuto palla ma producendo un possesso palla sterile. Sicuramente ci è mancato questo nonostante poi si fosse giocato su un campo di patate”.

Come giudica le parole su Palacio di Walter Sabatini nell’intervista a Sky? “Quando le cose non girano nel verso giusto faccio come Margaret Thatcher, la lady di ferro, che non leggeva le rassegne stampa”.

Dopo una settimana di Soumaoro, come sta e a che punto è? “E’ un giocatore che si vede che può diventare importante per noi. Stiamo lavorando con lui individualmente e gli stiamo facendo vedere dei video per mostrargli cosa vogliamo dalle sue prestazioni, sia con che senza palla. Sicuramente non è al 100% ma è un giocatore che sicuramente ci potrà dare una grossa mano. Purtroppo dobbiamo aspettare un po’ ma vediamo giorno per giorno, settimana per settimana. Sicuramente sta migliorando”.

Ha parlato di una squadra diversa con Schouten e senza Schouten. Forse è lui che sta un po’ mancando in queste partite o sta dando un po’ meno? “Tutti sbagliano. Gioca 200 palloni e uno lo ha sbagliato. Lo sa anche lui di aver commesso un’ingenuità ma gli servirà per crescere. E’ un giocatore importante per noi. Quando è in campo giochiamo in una maniera, quando non c’è in un’altra. Io però non mi faccio condizionare nelle scelte da uno sbaglio. Come tutti può essere più in forma o meno in forma però è uno che ti dà costanza, ha i tempi di gioco, è intelligente e sa giocare. Come diceva Garcia: è un lavatrice, riceve palloni sporchi e te li restituisce puliti”.

Svanberg al Milan in estate? “Diamo tempo al tempo. Adesso non ci penso all’estate. L’importante comunque è che fino a quando resta mi ascolti e faccia quello che deve fare, che poi è quello che sta facendo. Poi se rimane qua o va al Milan o torna in Svezia adesso non mi interessa, ogni cosa a suo tempo”.

(fonte: Bologna FC)

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