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Bologna, torna il sorriso: Orsolini piega il Verona

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Umiltà e determinazione, le parole d’ordine di Mihajlovic alla vigilia di questo Bologna-Verona che chiude il girone d’andata casalingo dei rossoblu, prima dell’ultima trasferta a Torino fra sette giorni. L’infermeria rossoblu si sta svotando ed è una notizia non da poco, e col Verona dopo 17 punti anche lo stakanovista Palacio si prende una pausa e non c’entrano gli infortuni: dentro Vignato (nativo di Negrar e per molti anni in maglia Chievo) che va a far compagnia a Soriano e Orsolini con Barrow messo di punta. Nella sfida “jugoslava” tra Juric e Mihajlovic il tecnico del Verona deve fare a meno di Ceccherini e schiera Gunter lasciando in panca Lovato rispetto alle indicazioni della vigilia.

Nel primo quarto d’ora però la gara è soporifera. Il Verona non crea opportunità dalle parti di Skorupski, il Bologna si segnala con due tentativi di Barrow e Vignato: il primo calcia a giro e trova la parata di Silvestri, mentre il numero 55 tenta una improbabile quanto spettacolare girata che termina sul fondo. Al minuto diciannove però il lampo che sblocca la contesa: Schouten lancia Orsolini davanti a Silvestri, l’estremo difensore gli chiude la porta, ma sulla respinta interviene rapace Soriano che viene atterrato dall’estremo difensore veronese. Mariani non ha esitazioni e indica il dischetto, Orsolini incrocia e trasforma il vantaggio bolognese. Poco dopo Barrow avrebbe l’opportunità di saltare l’ultimo difensore e trovarsi solo davanti al portiere, ma il guizzo non gli riesce. In questa fase il Bologna spinge: il cross di Dijks attraversa tutta la porta senza che nessuno possa intervenire per la deviazione.

Dopo questa serie di fiammate la partita torna in acque tranquille, ma di positivo per il Bologna c’è che i rossoblu continuano ad attaccare e a tenere il Verona nella sua metà campo pur non creando clamorose palle gol. La corsia di destra annulla le timide iniziative di Zaccagni e soci, e Kalinic senza rifornimenti non può pungere. Superata la mezz’ora arriva il primo giallo dell’incontro proprio al numero venti gialloblu che azzoppa Dominguez. Nel finale del tempo il Verona esce dal guscio e tambureggia nella metà campo bolognese, ma il prolungato possesso palla continua a non sortire occasioni degne di nota.

Stessi effettivi nella ripresa e Bologna che ricomincia con il pallino dell’iniziativa, tenendo fede alle richieste di Mihajlovic di cui sopra. Dopo otto minuti probabilmente la più grossa occasione però per i veronesi: Dijks commette fallo su Faraoni, l’arbitro concede il vantaggio prima di ammonirlo, e Lazovic piazza di destro il pallone che esce un metro alla destra di Skorupski. Poco dopo Dominguez si attarda nella conclusione in area e viene chiuso in angolo da un difensore. Colossale invece l’occasione tra i piedi di Kalinic al 17°, che calcia addosso a Skorupski un pallone improvvisamente sgusciato in area completamente da solo davanti all’estremo difensore bolognese, dopo un contatto sospetto nell’altra area che vede protagonista Barrow.

A metà ripresa Kalinic esce per far posto Di Carmine, mentre Dominguez si becca il secondo giallo dell’incontro. Poco dopo, ancora Barrow ha un’occasione calciando verso la porta e trovando la respinta di piede di Silvestri, che si ripete poco dopo respingendo il sinistro secco di Orsolini. Alla mezz’ora arriva il triplo cambio per il Bologna: dentro Svanberg per Dominguez, Palacio per Barrow (l’argentino si becca subito una pallonata “amica” da Soriano) e Skov Olsen per Orsolini. Mihajlovic resta con il 4-2-3-1 ma solo con interpreti diversi, mentre poco prima nel Verona Colley aveva preso il posto di Dimarco. La reattività e la compattezza del Bologna restano vive a protezione del risultato e sfiora il 2-0 al 36° con Svanberg che mette alto un colpo di testa da buona posizione.

A otto dal novantesimo dentro Sansone al posto di Vignato e sul numero dieci c’è un intervento sospetto in area con Magnani, ma il direttore di gara fa proseguire: il contatto pare in effetti leggero. Il Verona cerca di arrembare, ma il fatto che siano Dawidowicz e Mariani a calciare verso la rete da l’idea di quanto l’attacco sia poco sollecitato. L’ultima mossa di Juric all’88° entra Daniel Bessa proprio al posto del polacco ma i confusionari cinque minuti di recupero concessi non regalano colpi di scena. Il Bologna centra una vittoria che mancava da quasi due mesi (1-0 al Crotone il 29 novembre) e anche se siamo ancora dentro un rigido inverno, per i rossoblu questo pomeriggio potrebbe essere arrivata una primavera in anticipo.

 

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