Continua la lunga passeggiata all’interno del dialetto Bolognese con la rubrica dialettale Alé Bulåggna, le cui uscite precedenti potete trovare elencate a questo link.
Nel capitolo odierno, tentando come al solito di mantenere vivo il gergo petroniano facendo tornare a risuonare sui gradoni del Dall’Ara i proverbi storici di Bologna, troviamo una frase di stretta vita domestica che però in realtà cela un commento ben più profondo e, tristemente, attuale.
Letteralmente la frase vuol dire che tutti gli stracci vogliono andare nel bucato, ma il sottinteso è assai più fine: “tótt i straz vóln andèr in bughè” infatti è un modo per sottolineare che chiunque vuole sempre dire la propria in qualunque situazione, anche chi non ne ha le competenze né le capacità.
E stiamo vivendo l’epoca storica in cui maggiormente si può assistere a questo problema, quello dei tuttologi di professione, quindi non solo allo stadio e non solo per quanto riguarda lo sport, ma purtroppo in ogni campo della società attuale, possiamo trovare qualcuno a cui andrebbe ricordato che “tótt i straz vóln andèr in bughè”. Ma rimanendo in ambito sportivo, appare chiaro quando possiamo usarlo: quando tutti criticano la scelta di un giocatore, di un allenatore, o di una società, dobbiamo ricordarci che nostro malgrado “tótt i straz vóln andèr in bughè”.
Ed attenzione, non si sta dicendo che non si deve avere una propria opinione su quanto accade, ma non può essere normale ritenere la propria come la migliore, anche quando si hanno competenze ed informazioni minori rispetto alle persone con cui si dibatte.
Appassionato di Bologna ed Archeologia, oltre a tifare Bologna FC e Fortitudo Baseball, tifa (inspiegabilmente) per il Cruz Azul.