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Da Parma al Benevento: due partite per cogliere i frutti

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Poco più di tredici milioni spesi contro 3,5. Una classifica pericolante per entrambe, ma per chi gioca in casa e ha speso di più, forse è ancora più dura. Il Parma affronta il Bologna al “Tardini”, e il girone di ritorno delle due squadre forse comincia proprio oggi. I gialloblu non vincono addirittura dal lontano 30 novembre, 2-1 in casa del Genoa, mentre gli ospiti hanno raccolto tre punti solo contro il Verona lo scorso 16 gennaio, nelle ultime undici partite. Sfida tra poveri, con i padroni di casa che si sono rifatti il look soprattutto in attacco con Pellé e sulla corsia di destra con lo smarrito Andrea Conti, pronto a essere rivitalizzato da D’Aversa. Le prove d’appello iniziano a venir meno, c’è bisogno di punti, e se il Bologna ha affrontato come ha potuto Juventus e Milan, raccogliendo forse un pochino meno di quanto avrebbe meritato, oggi e venerdì prossimo quando al Dall’Ara arriverà il Benevento, i punti sono lì da prendere. 

La sterzata che chiede Mihajlovic farebbe bene all’ambiente, alla squadra e al futuro rossoblù. E donerebbe un minimo di senso logico a una serie di prestazioni costruite sulla volontà e l’intraprendenza, sull’impegno e sulla costanza, ma finite sempre per essere delle pentole senza coperchi. Ci sarà curiosità per vedere all’opera un cambio di uomini nello schieramento bolognese, non tanto a livello tattico quanto nelle pedine: Skov Olsen prenderà il posto di Orsolini nei tre dietro la punta, ancora Barrow, con il quale si insiste a lavorare in quella posizione. Il premio che il tecnico serbo dà a Skov Olsen potrebbe essere indice di un lavoro proficuo a Casteldebole, con il danese che potrebbe aver mostrato spiccate doti offensive venendo provato in quella posizione.

La piazza mugugna, soprattutto sulla conduzione tecnica dirigenziale, più che quella in panchina, e trovarsi ancora cinque punti sopra la terz’ultima dopo una serie così povera di risultati, è ancora brodo grasso. Il Bologna ha sette punti di vantaggio sul Parma, con la possibilità di cacciarlo oggi a -10 e scavare un importante solco almeno sul penultimo posto. Si è seminato parecchio, e a forza di buttare semi ai tifosi è venuto il braccino. Adesso occorre raccogliere i frutti. Senza spingere con pressioni estreme figlie del calcio moderno, ma aspettandosi in questi cinque giorni di passione una svolta concreta con due avversarie con cui questo Bologna può certamente fare la voce grossa, con o senza rinforzi sul mercato. A patto di evitare ingenuità e leggerezze che man mano che le domeniche passano, possono costare sempre più caro. 

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