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Il Bologna spreca, il Genoa vince: al Dall’Ara è 0-2

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Obbiettivo 47 punti, per chiudere una stagione in cui si è fatto bene ma si poteva fare anche meglio. Parole e musica di Sinisa Mihajlovic alla vigilia di questo Bologna-Genoa, ultimo turno infrasettimanale di una stagione dai ritmi serratissimi che porta in campo due formazioni dalle spiccati doti offensive. Tra i rossoblu, rispetto alle previsioni della vigilia, non gioca Antov ma sono confermati Soumaro e Danilo al centro della difesa con Svanberg e Schouten in mezzo al campo. Palacio si accomoda nella trequarti insieme a Soriano e Orsolini con Barrow di punta. Ballardini inserisce invece sia Pandev, che Scamacca e pure Shomurodov, con questi ultimi due che agiscono di punta con il macedone a supporto. Recuperato anche Strootman

La contesa è equilibrata sin dalle prime battute e ci sono azioni da una parte e dall’altra. La prima conclusione è di Shomurodov che non mette paura a Ravaglia. Poco dopo è Svanberg a penetrare ottimamente in area ma la sua conclusione è debole e Perin blocca con poche difficoltà. L’occasione più ghiotta per i padroni di casa cade al decimo minuto su azione d’angolo quando una svirgolata di Danilo fa arrivare il pallone a Tomyasu che calcia in girata cogliendo il palo alla destra di Perin. E così, due minuti dopo, il Genoa castiga: Zappacosta controlla un pallone al limite dell’area, converge e calcia di destro battendo Ravaglia per il vantaggio ospite.

Il Bologna ha una ghiotta occasione per pareggiare al minuto diciotto con un calcio di punizione arcuato di Barrow che coglie la testa di Orsolini: Perin si supera e mette in angolo con un prodigioso intervento. Meno spettacolare ma efficace quello che poco dopo Ravaglia opera su una conclusione genoana da dentro l’area. Le previsioni di una partita con poche remore sono rispettate in pieno, e ancora Orsolini lanciato a rete davanti a Perin conclude debolmente col portiere genoano che devia, e poco dopo stesso copione con una palla che Palacio calcia invece fuori. Su entrambe le azioni, il rifinitore è uno strepitoso Soriano che imbecca i compagni con due assist al bacio. E’ un buon momento per il Bologna che continua a cercare il pareggio aggredendo gli avversari e verticalizzando senza troppi fronzoli: Barrow al minuto venticinque, calcia fuori. Alla mezz’ora è molto più pericoloso il tentativo di Scamacca, che tenta di scavalcare Ravaglia con un pallonetto che finisce fuori di pochissimo. E a quel punto sarebbe stato anche un premio ingiusto per gli uomini di Ballardini. Che subito dopo manda in campo Niccolò Rovella al posto di Badelj, acciaccato. Al minuto 37 da sottolineare un recupero da applausi di Behrami dopo un assist di Tomyasu diretto a Palacio che viene anticipato dall’intervento dell’avversario, il quale si prende anche qualche rischio. Il tempo si chiude dopo due minuti di recupero con gli ospiti avanti.

Meno occasioni e squadre più corte nella ripresa, con Soriano che ha una buona opportunità ma non centra la porta e Shomurodov che è il primo giocatore a finire sul taccuino di Fourneau per un intervento in netto ritardo su un avversario. Ma è quando scocca il quarto d’ora è Danilo ha fare il patatrac: angolo per il Genoa e mano netta del difensore, rigore ineccepibile che Scamacca trasforma per lo 0-2. Subito dopo Mihajlovic toglie Orsolini per inserire Vignato e Skov Olsen entra al posto di Djiks. A questo punto l’iniziativa è tutta del Bologna come vuole l’inerzia del match, ma gli assalti sono raffazzonati e senza ordine. Dentro Sansone al minuto venticinque al posto di Svanberg mentre Ballardini ha richiamato Behrami per inserire Ghiglione. L’unico pericolo del Bologna è un velleitario sinistro di Skov Olsen da ottima posizione, mentre Ravaglia dall’altra parte deve chiudere su una conclusione ben più insidiosa di Pjaca. Nel finale dentro due giovanissimi: Urbanski, nato nel 2004, e Amey, addirittura classe 2005. Dopo tre minuti di recupero, fine delle ostilità. Niente 47 punti per Mihajlovic, ben più felice di essere diventato nonno che di quanto accaduto in campo. Anche se il Bologna di questa sera, almeno nel primo tempo, meritava qualcosina in più. Ballardini completa il suo mezzo miracolo: il Genoa resta in serie A.

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