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IL GRILLO PENSANTE – Lo sgambetto prima del calciomercato

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Foto Getty Images


Lo spareggio per la decima piazza contro l’organizzato Hellas Verona di Juric si è concluso con un neutrale 2-2 che, nel Monday Night dello stadio Bentegodi, ha sancito sostanzialmente l’estromissione definitiva del Bologna dalla parte sinistra della classifica; è evidente che con 7 punti nelle ultime 9 partite non si potesse ambire a scalare l’Everest e neppure il Mortirolo, quando le motivazioni scemano anche i risultati flettono di conseguenza. Singolare che tra una schiera di giovani rampolli siano stati 2 veterani come De Silvestri e Palacio a impattare i vantaggi scaligeri, segno che la strada dovrà essere sempre spianata per i giovani ma che qualche chioccia indicante la via maestra non potrà certo mancare; se in tal senso si pensa che il Bologna di domani potrebbe voler rinunciare ad un immenso highlander come El Trenza (oltre a Danilo che è stato generalmente sinonimo di affidabilità) si fatica a trattenere una lacrimuccia.

 

La gara con cui i rossoblu termineranno la stagione è l’ultima che chiuderà una dittatura juventina durata 9 anni, un epilogo che di norma dovrebbe avere unicamente un valore emozionale per chi abdica ma che invece assume un peso specifico abnorme: obbligatorio per i bianconeri vincere per centrare la qualificazione in Champions League, Milan permettendo perché nel caso in cui il Diavolo espugnasse Bergamo la catastrofe finanziaria per Agnelli & C. sarebbe compiuta indipendentemente dal risultato del Dall’Ara. La sola differenza di caratura tecnica basterebbe a scommettere sulla vittoria dei freschi vincitori della Coppa Italia ma, considerando anche la posta in palio, verrebbe da pensare che Mihajlovic e i suoi ragazzi possano restare comodamente a casa in pantofole per evitare una formalità già scritta. Eppure sgambettare i poco amabili avversari potrebbe restituire lustro ad un finale di stagione disseminato di mestizia, sbarrare il casello sulla via dell’Europa che conta sarebbe un colpo di coda da far gonfiare il petto proprio come apparso su uno striscione degli ultras in settimana a Casteldebole (“Diamo un senso a questa stagione: togliamo ai gobbi ogni soddisfazione”).

 

 

La vera attesa dei supporters non risiede però nella partita che determinerà il rompete le righe ma negli avvenimenti che contribuiranno a modellare la rosa della stagione 2021/22. Chi verrà ceduto? Quali volti nuovi vestiranno il rossoblu? Già un fitto chiacchiericcio si diffonde nell’etere (Arnautovic sempre più vicino, Mihajlovic tra i nomi papabili in orbita Juve e Lazio, etc) e una miriade di pensieri si affollano nella mente, condizionati dai poco confortanti reclami di Sabatini sulle limitate disponibilità bolognesi in ambito calciomercato. Ma verba volant scripta manent e quindi, come ogni maledetta estate, non resta che procurarsi una poltrona, un bel secchiello di pop-corn e restare a guardare con la solita, ciclica speranza che il nome giusto venga accostato ai colori del cuore. Nonostante tutto, qualcosa di meraviglioso può sempre accadere.

 

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