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L’altro spogliatoio: la Turchia di Şenol Güneş

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fonte immagine: Twitter ufficiale Nazionale Turca

L’attesa è finita: comincia questa sera Euro2020, con un anno di ritardo. L’attesa è tutta per gli Azzurri che arrivano alla manifestazione sicuramente tra le migliori squadre del continente. L’Italia di Mancini, dopo il tonfo del 2018, ha inanellato negli ultimi tre anni una serie incredibile di risultati che l’hanno riportata ovviamente tra le big del calcio europeo e non solo. Tuttavia, il cammino verso un grande risultato per l’Italia sarà disseminato di ostacoli e molto difficile, come per tutti. Stasera, nella cornice di un Olimpico con circa 16 mila spettatori sugli spalti, la Nazionale darà il via all’Europeo contro la temibile Turchia, allenata da Şenol Güneş.

EVOLUZIONE TATTICA – Dopo la delusione della non qualificazione a Russia 2018 e l’eliminazione ai gironi a Euro2016, l’arrivo nel 2019 dell’esperto tecnico ex Trabzonspor e Besiktas, Güneş, ha dato alla Turchia nuova linfa sulla strada verso l’edizione 2020 del torneo continentale per Nazionali.
L’allenatore ha dato una svolta tattica alla sua squadra, adottando un modo di giocare più votato alla compattezza e alla flessibilità. Il 4-1-4-1 annunciato per questa sera è dunque un modulo in realtà molto flessibile, durante il corso della partita, infatti, la Turchia potrebbe disporsi con un 4-2-3-1 o un 4-3-3 a seconda dei momenti della gara e delle soluzioni tattiche da adottare contro l’Italia.
I turchi amano tenere una linea difensiva alta, avendo a disposizione una coppia di centrali rapida come quella composta dallo juventino Demiral e Söyüncü, centrale del Leicester. I due sono dotati di un’ottima velocità e dunque si trovano spesso a difendere con tanto campo alle spalle, grazie alla padronanza nel gioco col possesso del pallone di centrocampo e attacco turchi.
I terzini sono piuttosto attenti e accorti in fase difensiva, ma appena la squadra conquista il pallone gli esterni difensivi si alzano mentre uno dei centrocampisti retrocedono in aiuto ai difensori nell’impostazione della manovra. La Turchia si trova così disposta con una insolita linea a tre difensiva, con un centrocampista a dar manforte all’uscita del pallone dal possesso di palla difensivo.
La partita si può immaginare sarà così molto combattuta sulla mediana, ma soprattutto sulle doti tecniche dei due reparti nevralgici, poiché entrambi gli schieramenti amano avere spesso il possesso del pallone o il controllo, tramite il pressing alto, del gioco altrui.

L’ATTACCO – Particolarmente interessante dal punto di vista tecnico sarà osservare l’apporto dei trequartisti turchi: Hakan Calhanoglu e Yusuf Yazici sono assolutamente i due uomini di maggior qualità della formazione di Güneş. Il numero 10 del Milan è l’interruttore dell’azione turca, dal suo piede arrivano le idee più illuminanti della manovra turca. Il trequartista rossonero si muove in Nazionale sulle stesse tracce in cui si muove nel club, alle spalle del mediano avversario e subito prima della difesa. Sarà cura di Jorginho schermare le giocate del fantasista ex Bayer Leverkusen. Yazici è invece il trequartista con licenza di “colpire”; l’ex stellina del Trabzonspor è un trequartista o seconda punta con il vizio del gol. Ne sa qualcosa il Milan che, durante la scorsa Europa League, ha subito una tripletta dal turco con la maglia del Lille. Attenzione però, Yazici è anche un buon assistman e dunque attenzione anche alla sua intesa col compagno di squadra Burak Yilmaz, quest’anno decisivo insieme a Yazici per l’impresa del Lille, Campione di Francia contro la corazzata PSG.

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