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Il Resto del Carlino – Bologna, Soumaoro è un caso

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fonte immagine: Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblu


Dal campo alla panchina, solo andata. Adama Soumaoro è sparito dalla gerarchie della difesa rossoblù. Il difensore franco-maliano è stato titolare l’ultima volta il 16 agosto scorso, nella disastrosa prima uscita stagione in Coppa Italia, contro la Ternana. Il difensore francese non ha più visto una maglia da titolare e in campo è stato per appena 9’ nel finale, contro l’Atalanta.

CADUTA – Eppure è stato Sinisa Mihajlovic a volere la conferma del numero 2 rossoblù. In estate, in accordo con la dirigenza, Miha ha voluto il riscatto di Soumaoro, un investimento da due milioni di euro che Adama si era guadagnato nel corso della seconda parte di stagione, a suon di buone prestazioni. Poi la Ternana, i cinque gol subiti in coppia con Bonifazi e il crollo nelle gerarchie. Sinisa ha provato a giustificare così la situazione del difensore classe 1992: “Non capisce bene l’italiano, fatica a comunicare e abbiamo cambiato modo di difendere. A zona fa fatica”. Due motivi che reggono poco, visto che a Empoli Sinisa ha buttato nella mischia Theate, certamente non a suo agio con l’italiano visto il suo recente arrivo, e successivamente il difensore inglese Binks, peraltro fuori ruolo nella posizione di mediano. E se Soumaoro non era adatto a difendere a zona, perché riscattarlo? Difficile credere alle giustificazioni di Mihajlovic, al netto anche delle occasioni date a Bonifazi, colpevole di qualche errore di troppo in queste ultime partite e gli inserimenti degli altri compagni di reparto. 

RECUPERO – Il dubbio si è ormai insinuato: Soumaoro è fuori per scelta tecnica o a causa di qualche incomprensione col tecnico? La domanda sorge spontanea, anche all’indomani della conferma di difficili rapporti con il tecnico serbo da parte di qualche veterano che ha salutato Bologna in estate. Soumaoro è finito nel dimenticatoio dopo l’ottima seconda parte di stagione, dove in marcatura a uomo ha lasciato a secco attaccanti come Immobile e Ibrahimovic, e ha fatto penare anche Romelu Lukaku. Adama è un patrimonio da recuperare, soprattutto nel caso in cui la situazione non fosse realmente quella descritta da Miha e le questioni tecniche fossero di secondo piano. Ora più che mai è necessario l’aiuto di tutti.

 

fonte: Marcello Giordano, Il Resto del Carlino

 

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