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L’altro spogliatoio: le novità della Spagna di Luis Enrique

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fonte immagine: Twitter ufficiale Nazionale Spagnola

A tre mesi esatti dalla semifinale europea di Wembley, Italia e Spagna tornano a sfidarsi in un’altra semifinale europea. Questa volta si tratta della UEFA Nations League, la competizione creata e voluta dalla confederazione europea per ridurre il numero delle amichevoli. Azzurri e Furie Rosse si sfideranno al Meazza di Milano per un posto nella finale della seconda edizione del torneo, in cui affronteranno la vincente di Francia-Belgio, l’altra semifinale in programma domani all’Allianz Stadium di Torino.

MODULO E ASSENZE – Luis Enrique, dopo la delusione dell’eliminazione ai rigori subita dall’Italia a Wembley, è ripartito dal suo progetto di rinnovamento della Nazionale Spagnola. L’ex tecnico del Barcellona riparte dalle certezze in rosa e dalle certezze tattiche. La squadra iberica si schiererà con un 4-3-3 molto simile a quello che andò in campo lo scorso 6 luglio a Londra. In difesa mancherà solamente Jordi Alba, sostituito da Marcos Alonso. A centrocampo invece, rispetto all’estate, ci sarà Rodri in luogo di Pedri. Il giovanissimo centrocampista blaugrana è infortunato dopo aver affrontato una intensa stagione di calcio estivo che, dopo l’Europeo, lo ha visto protagonista anche dell’argento olimpico della Spagna a Tokyo. In avanti, lo schieramento senza centravanti di ruolo ricorderà quello della semifinale con tre giocatori offensivi e dotati di grande tecnica e fantasia. A Luis Enrique mancherà anche Dani Olmo, schierato nel tridente e tra i migliori della partita di Wembley, insieme a Ferran Torres e Oyarzabal. In panchina, inoltre, non avrà a disposizione dalla panchina centravanti come Morata e Gerard Moreno.

CARATTERISTICHE – Come sempre la Roja cercherà il dominio del possesso palla, a maggior ragione con un attacco così leggero e senza centravanti. Rispetto a Wembley il rischio per la Spagna è quello di non essere abbastanza efficace nell’ultimo passaggio. Se a Wembley la squadra di Luis Enrique gestì la partita dal primo minuto, trovando spesso la possibilità di rifinire l’azione senza finalizzare; la formazione di questa sera, oltre a non contenere un vero finalizzatore, manca anche di veri rifinitori. Gli uomini che “ricamavano” l’ottimo possesso della Spagna nella serata londinese erano Pedri e Olmo, i quali saranno entrambi assenti, per questo per l’Italia dovrebbe essere più facile agire sulle linee di passaggio sulla trequarti, dove sarà difficile trovare per gli spagnoli uomini altrettanto bravi nella rifinitura dell’azione. In questo senso, fino alla ufficializzazione della formazione rimarrà il dubbio tra Rodri e Gavi. Quest’ultimo è stato chiamato, nonostante i suoi appena 17 anni, dopo le buone prestazioni col Barcellona, e potrebbe essere una soluzione a partita in corso o fin dall’inizio per aggiungere qualità nel centrocampo spagnolo. 

Attenzione però al momento di forma di Oyarzabal. La stella della Real Sociedad, che all’Europeo perdonò l’Italia, ha trovato una certa vena in fase realizzativa con 6 reti nelle prime 8 giornate di Liga, trascinando i baschi al primo posto in classifica condiviso con Real e Atletico Madrid.

Una sfida non facile per gli Azzurri che, potrebbero essere facilitati da una Spagna poco concreta nell’ultimo quarto di campo, ma che a loro volta dovranno comunque fare a meno dei loro due centravanti titolari: Andrea Belotti e Ciro Immobile. Curiosamente, le indicazioni di formazione degli allenamenti di Mancini spingono l’Italia stessa ad una formazione senza centravanti di ruolo e dunque con Lorenzo Pellegrini falso nove.

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