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Calciomercato, Ibañez ricorda: “Nel 2020 potevo andare al Bologna. Mi chiamò anche Mihajlovic”

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fonte immagine: Twitter ufficiale AS Roma

Non è una novità, Roger Ibañez è stato a lungo nel mirino del Bologna. Il difensore brasiliano, oggi in forza alla Roma, è stato intervistato quest’oggi dal Corriere dello Sport, e ha ammesso che la trattativa per approdare sotto le Due Torri, non solo era reale, ma è stata sul punto di concludersi, con il solito intervento anche di Sinisa Mihajlovic.

Nel gennaio 2020, Ibañez era in uscita dall’Atalanta, che appena un anno prima lo aveva portato in Italia direttamente dal Fluminense in Brasile. A soli 20 anni però Ibañez non è riuscito a ritagliarsi lo spazio desiderato: “All’Atalanta con Gasperini non giocavo. Forse ero ancora inesperto e la squadra era fortissima. Di sicuro pensavo di avere più spazio, altrimenti lì non sarei andato”. Il poco minutaggio o concessogli da Gasperini non soddisfaceva le ambizioni del difensore classe ‘98. Così all’inizio del 2020 la decisione di trasferirsi altrove in cerca di fortuna.

Su di lui in quelle settimane era molto attivo anche il Bologna, che deluso da Denswil aveva prima puntato su Bani e poi a gennaio si era buttato sul mercato alla ricerca di un difensore tale ruolo sul quale investire. La scelta, vista l’impossibilità di arrivare a Lyanco, ricadde sul difensore brasiliano dell’Atalanta. Le trattative andarono avanti per settimane, col difensore che era ormai quasi sicuro dell’arrivo nel capoluogo emiliano: “All’epoca anche il Bologna mi voleva. Mihajlovic mi telefonò, il mio agente aveva raggiunto l’accordo”. Tuttavia, fu proprio Ibañez a decidere di attendere nonostante coi rossoblù fosse quasi tutto fatto, e proprio questa sua esitazione fu decisiva per il suo futuro, lontano da Bologna: “Io chiesi di prendere tempo, di aspettare. E spuntò la Roma. Per me era meglio andare in un grande club, anche con il rischio di andare in panchina. Se avessi scelto il Bologna, sarebbe stato più difficile andare alla Roma dopo. Invece fare il percorso inverso a giugno, con tutto il rispetto, non sarebbe stato un problema”.

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