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Soriano: ”Credo che con Mihajlovic la mia carriera sia cambiata. All’Europeo ci avevo creduto”

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crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu


Roberto Soriano ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Dazn, nell’intervista condotta da Alessio De Giuseppe.

Come sta andando questa stagione? Sei tornato a vestire i panni di capitano..
”Mi piace questo ruolo, cerco di dare tutto ciò che posso alla squadra e alla società. So di avere compagni di grande esperienza e carattere a fianco, ci aiutiamo a vicenda. Abbiamo ragazzi che provengono da diverse parti del mondo, io cerco di farmi capire in 3/4 lingue. Cerco di aiutarli perché so cosa significa arrivare in un posto dove non conosci la lingua, ci sono passato e per questo cerco di aiutare tutti.”

Com’è stato per te crescere in Germania?
”E’ stata una tappa importante per la mia carriera, avevo tanti amici italiani, mi sembrava di essere a casa in Italia. Con loro parlavamo spesso in dialetto campano, all’inizio non parlavo un italiano perfetto. Con gli arbitri di norma parlo italiano, ma quando sono nervoso mi scappano parole in tedesco o campano”.

Con Arnautovic parlate spesso in tedesco per non far capire i vostri schemi su punizione?
”Ci diciamo come posizionare la barriera e come vogliamo tirare, magari in tedesco così gli avversari non capiscono”.

Mihajlovic ha detto che gli sei piaciuto sin dal primo allenamento con la Sampdoria, secondo te la tua carriera è cambiata quel giorno?
”Penso di si, fino a quel momento non avevo giocato sempre con continuità. Per un giovane è importante avere fiducia e trovare continuità, ed è importante anche saper sbagliare. Mi ricordo che feci molto bene nella prima partitella, e lui mi disse che se avessi giocato sempre così sarei stato titolare, e quello per un ragazzo giovane fa tanto. Mi ha dato una bella spinta per la mia carriera”.

Ti manca essere così vicino alla porta come eri lo scorso anno?
”Mi emoziono sempre a rivedere i miei gol, perché non sono uno che segna molto. Comunque si, mi manca.
Vogliamo prendere meno gol e quindi dobbiamo tutti difendere di più, di conseguenza davanti alla porta siamo meno lucidi. Ad ogni modo, quest’anno c’è Marko”.

Come hai vissuto lo scorso Europeo, al quale avresti potuto partecipare direttamente?
”L’anno scorso ci avevo creduto molto, per me è stata un’ottima stagione. Tuttavia, il calcio è questo, ho rispettato le scelte di Mancini, ho gioito tantissimo alla vittoria dell’Italia. Anche quando ero in Germania seguivo tantissimo la nazionale azzurra”.

Il tuo rapporto con Sansone?
”Sono contentissimo di aver trovato un fratello calcistico, abbiamo la stessa storia familiare. E’ come un fratello, parliamo di tutto, soffriamo anche insieme”.

L’avversario più difficile?
”Messi”.

La partita che vorresti cancellare dalla tua carriera?
”Bologna-Frosinone”.

Il tuo idolo da piccolo?
”Forse Ronaldo il Fenomeno”.

Il compagno di squadra che si veste peggio?
”Schouten, lui già è chiaro di carnagione, in più si mette sempre vestiti troppo chiari..”

Il sacrificio più grande per giocare in Serie A?
”Andare via da casa quando avevo solo 14 anni”.

Lo stadio più bello in cui hai giocato?
”Camp Nou e Bernabeu”.

Il tuo piatto preferito?
”La pasta in qualsiasi modo”.

Che papà sei?
”Ho due figli, Diego di 3 anni ed Elia di 1 anno. Spero e penso di essere un bravo padre, cerco di essere sempre presente e aiutare la mia compagna, so che con due bimbi piccoli è dura, lei mi dice sempre che sono fortunato che vado a riposarmi al campo”.

(Fonte: Dazn)

 

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