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Doccia fredda nel finale: ad Udine è solo 1-1

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crediti immagine: bolognafc.it

Finisce 1-1, col rammarico di un secondo tempo giocato per intero in superiorità numerica: alla Dacia Arena arriva un pareggio che sa di beffa, e che farà discutere. Morale della favola: dopo il vantaggio di Musa Barrow il Bologna non riesce a chiudere i conti, venendo beffato nel finale da Beto. Ecco dunque la sintesi di un pomeriggio dolceamaro, che muove la classifica, ma vede un mezzo passo indietro rispetto alla bella vittoria sulla Lazio.

FORMAZIONI Un inizio eccellente (sette punti in tre partite) seguito però da tre sconfitte di fila: la panchina di Luca Gotti traballa, e se il pirotecnico pareggio di Genova sembra aver scacciato momentaneamente le nubi, sullo sfondo rimane onnipresente l’ombra di Giampaolo. Il cambio di modulo ipotizzato in settimana non si realizza: ancora 3-5-2, col consolidato terzetto Becao-Nuytinck-Samir a difendere la porta di Silvestri; Udogie che vince il ballottaggio sulla sinistra, e Larsen preferito a Soppy sulla destra. In mezzo Makengo affianca la coppia Walace-Pereyra, davanti torna Deulofeu a far coppia con Beto. Sull’altra sponda c’è un Sinisa Mihajlovic che vuol dar seguito alla bella vittoria sulla Lazio, e che si affida ancora al 3-4-2-1, con l’unica novità di Binks (all’esordio al primo minuto) ad affiancare il duo Soumauoro-Theate. Per il resto De Silvestri ed Hickey sulle fasce, Svanberg-Dominguez  al centro del campo, e capitan Soriano a completare il reparto offensivo con Barrow ed Arnautovic.

PRIMO TEMPO. Bella giornata di sole, clima ideale per giocare: diecimila gli spettatori complessivi, circa ottocento arrivano dalle Due Torri. Bologna che sfoggia subito la nuova maglia gialla, contro il tradizionale bianconero dei friuliani. Primi dieci minuti di attesa, dove le squadre si studiano a distanza, poi ecco il primo sussulto con Becao, pronto a tirare verso la porta di Skourpski da distanza considerevole. Si rompe il patto di non belligeranza: il Bologna prova a rispondere con Musa Barrow, che con un serpentina arriva fino al limite dell’area, lasciando partire un tiro che trova pronto Silvestri. Ritmo che torna poi a raffreddarsi, con le squadre che si limitano all’essenziale senza pungere. Spazi per lo più bloccati, si prova coi lanci lunghi; Svanberg al venticinquesimo prova ad accendere la luce con un filtrante per Soriano, Samir fa buona guardia. Sugli sviluppi del calcio d’angolo, battuto da Barrow, ci pensa poi Arnautovic a far venire i brividi al pubblico di casa, mancando di poco il pallone. Bologna leggermente meglio in questa fase, dall’altra parte arriva il primo cartellino giallo per Pereyra, poi alla mezz’ora c’è l’occasionissima per Svanberg: destro di Soriano respinto da Silvestri, lo svedese prova il tap-in ma il tiro finisce a lato di un niente. E’ l’occasione più ghiotta della prima frazione di gioco. Al trentasettesimo, quando la partita pare trascinarsi stancamente verso l’intervallo, ecco l’episodio che può fare da spartiacque per l’intero pomeriggio: Pereyra trattiene Theate, l’arbitro estrae il secondo cartellino. Udinese in dieci, il Bologna prova ad approfittarne subito: Arnautovic serve Soriano in area, ma il capitano rossoblù tentenna troppo e la difesa di casa recupera. Dopo un minuto di tempo extra, l’arbito fischia la fine dei primi quarantacinque minuti di gioco, con la prospettiva per i ragazzi di Mihajlovic di giocare tutta la seconda parte con l’uomo in più. 

SECONDO TEMPO. Si comincia, e il primo brivido a sorpresa viene dalla squadra in inferiorità numerica: Deulofeu lascia sul posto Hickey e prende il palo, illudendo il pubblico di casa e facendo venire un brivido alla difesa rossoblù. Svanberg si prende il giallo, Bologna che subisce a sorpresa la maggior creatività friulana; smaltito lo shock iniziale, è poi è la coppia Soriano-Hickey a bilanciare il conto delle occasioni: il tiro del capitano è bloccato da Silvestri, quello dello scozzese finisce a lato di poco. Partita che s’infiamma, il ritmo sonnolento della prima frazione di gioco è un lontano ricordo; tacco di Svanberg e tiro di Barrow che esce di un niente, la partita diventa improvvisamente un film d’azione da gustarsi scena per scena; preoccupato del suo recente giallo, Mihajlovic toglie Svanberg per buttare nella mischia Kingsley, pronto ad affiancare Dominguez a centrocampo. L’Udinese non accusa l’inferiorità numerica, e Skorupski deve superarsi su Styger Larsen, che di testa impegna l’estremo difensore polacco dopo un bel cross di Deulofeu. Il numero dieci catalano è scatenato, la difesa rossoblù per contenerlo deve riorganizzarsi: il pubblico di casa reclama un rigore per un intervento dubbio di Binks, l’arbitro però lascia giocare. Partita che non ha un attimo di tregua, con le occasioni che si moltiplicano da una parte all’altra: il pubblico rossoblù fa sentire la sua voce, reclamando il gol sotto il proprio spicchio, e la squadra risponde presente. Dopo due tentativi a vuoto di Soumaoro e Arnautovic, è Musa Barrow a concretizzare il vantaggio della squadra ospite: siamo al minuto sessantasei, assist di Dominguez dalla trequarti e Musa che non lascia pietà a Silvestri. Bologna in vantaggio. Entrano Medel e Skov per Binks e Theate, dall’altra parte doppio cambio anche per Gotti, che fa il restyling agli esterni con l’ingresso di Molina e Pussetto per Larsen e Udogie. Kingsley si fa male e lascia il posto a Vignato (presto ammonito): l’uscita dal campo del centrocampista nigeriano (in barella) scatena lo spontaneo applauso di sostegno del pubblico. Siamo infine al minuto ottantadue, quando c’è il lampo improvviso dell’Udinese: Beto di testa concretizza l’idea di Pussetto, pareggiando il conto. La squadra rossoblù protesta per un presunto fallo sul proprio portiere, fioccano cartellini gialli per Soumaoro e Skorupski. Il pubblico di casa si rianima, entra Soppy. Le ammonizioni di Hickey e Dominguez fanno da conclusione di un pomeriggio felice per metà. 

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