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IL GRILLO PENSANTE – Ora o mai più

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Foto Getty Images


Il saccheggio di Marassi a spese della Sampdoria ha ricordato alla truppa di Mihajlovic il dolce sapore della vittoria distante da casa, evento di cui si erano perse le tracce da oltre 6 mesi (Crotone-Bologna 2-3) e che rilancia i rossoblu nelle zone nobili della classifica a braccetto col tandem Juventus-Fiorentina e col fiato sul collo delle big. Si è riscoperto (se mai ce ne fosse stato bisogno) che un centravanti coi gradi sulle spalline fa tutta la differenza del mondo e non si comprende come si possa aver sperperato tanto tempo prima di colmare una lacuna tanto cruciale; inutile comunque piangere sul latte versato, l’unico tempo importante è il presente e, nonostante gli alti e bassi ancora troppo frequenti, si può contare su qualche certezza in più rispetto al passato.

 

Dopo Genova i tanti nazionali hanno raggiunto i rispettivi ritiri e, mai come in questa sosta, gli alfieri bolognesi hanno portato lustro continentale al club: Arnautovic con la sua Austria ha messo a ferro e fuoco le difese avversarie con 3 gol in 2 partite, Skov-Olsen contro le Far-Oer ha conquistato il riconoscimento di Man of the match segnando anche una rete e Svanberg si è confermato ormai stabilmente tra i 14-15 giocatori che il CT Janne Andersson continua a ruotare tra i titolari. Non male considerando anche gli impegni dei vari Medel, Dominguez e Vignato oltre all’esordio di Theate nella nazionale maggiore belga (che occupa il 1° posto del ranking FIFA).

Tra le note di una melodia tanto orecchiabile è facile individuare quella meno armoniosa, ovvero le sfogo di Andreas Skov Olsen: “Con la Danimarca voglio continuare a giocare in attacco e questo rende le cose difficili se nel club non gioco nella stessa posizione, a Bologna sto bene ma devo pensare anche alla mia crescita”. Analisi più che legittima anche se tante occasioni non sono state sfruttate adeguatamente quando impiegato come ala offensiva nel 4-2-3-1 tanto caro a Mihajlovic. “Ho 21 anni e vorrei giocare dall’inizio, in una posizione più in linea con le mie caratteristiche, ma sono sicuro che troveremo una soluzione. Quando in allenamento gioco come terzino destro non mi sento felice ma in questo momento la prendo come una sfida”.

Il caso si presenta piuttosto spinoso considerando che una delle cause ad aver indotto il tecnico serbo a rinnegare (almeno temporaneamente) il suo credo calcistico è proprio il mediocre rendimento degli esterni offensivi, soprattutto quelli operativi sul binario destro; il 3-5-2 nuovo di zecca adottato dopo il tracollo di Empoli ha portato 10 punti in 6 partite ed una ritrovata solidità tattica e mentale, motivi ampiamente sufficienti per continuare con convinzione col nuovo assetto sul cui bugiardino è evidenziato, tra i danni collaterali, proprio il malcontento del talentino danese e di Riccardo Orsolini (tramite le esternazioni del proprio agente).

 

I mutati equilibri e l’evoluzione delle gerarchie preannunciano quindi un mercato di Gennaio frizzantino ma, ad oltre un mese dall’apertura delle trattative, è bene concentrarsi unicamente sulla ghiotta occasione materializzatasi grazie ad un calendario propizio e ad una classifica sorridente: le prossime 2 gare contro Venezia e Spezia assomigliano spudoratamente ad un trampolino che potrebbe finalmente proiettare il Bologna in una dimensione di cui si fatica ritrovarne memoria, ovvero riprendere familiarità con posizioni dal profumo europeo cavalcando uno di quei momenti positivi che sanno trasmettere poteri da supereroi. La realtà è però più contorta, la prima pratica da sbrigare è l’insidioso Venezia di mister Zanetti che sarebbe masochistico sottovalutare, il giovane tecnico dei lagunari è già meritevole del massimo rispetto dopo il lusinghiero avvio di stagione nel quale ha conquistato gli illustri scalpi di Fiorentina e Roma. Certi treni vanno però presi al volo, ad ogni costo e senza tentennare, riuscire ad afferrarli significa avvalorare enormemente le prospettive di questa stagione. Il momento è adesso. Ora o mai più.

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