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Il Resto del Carlino – Sinisa difende i suoi: ”Abbiamo dimostrato di essere vivi”

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crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu


“La squadra è stata punita dagli episodi. Anche oggi però abbiamo dimostrato di essere vivi”. Con queste parole, pronunciate nel post partita di Bologna-FiorentinaMihajlovic difende i suoi giocatori e guarda oltre il risultato. La sconfitta però, per quanto onorevole, brucia. Il Bologna è arrivato lanciato e la sfida del Dall’Ara era adornata, classifica alla mano, dal fascino dello scontro diretto per un piazzamento europeo.
 
“Siamo stati puniti da due errori individuali, e quando fai due errori in Serie A li paghi — continua il mister — ma non abbiamo rischiato quasi nulla. Certo con Arnautovic sarebbe stata un’altra partita. Per la profondità che ci avrebbe dato è venuto a mancare nella partita in cui ci avrebbe fatto più comodo”. Tutto assolutamente vero, ma non tutto qui. Sinisa tenta di alleggerire la squadra dalle responsabilità e non vuole girare il coltello nella piaga, ma è certamente consapevole che il 2-3 dell’ora di pranzo non si possa riassumere ai tre fotogrammi dei gol subiti. Due errori individuali e una punizione nel sette, certo, ma poi ci sono stati anche i novanta minuti, nei quali la Fiorentina ha dimezzato il prato, con i due centrali sulla linea di centrocampo, e ha nascosto il pallone ai rossoblù per lunghi tratti: possesso 35-65%, quasi il doppio dei passaggi riusciti. Qui la bravura e la tenacia degli spartani di Sinisa, che hanno alzato gli scudi e non sono capitolati rovinosamente, nonostante le assenze pesanti. Una sconfitta ai punti, non un KO.
 
La più pesante è stata certamente quella del totem d’attacco: Arnautovic, ma non si può restare sorpresi. Non serve che manchi per rendersi conto di come sia insostituibile. La Fiorentina ha potuto portare i due difensori a metà campo, con decine di metri alle spalle, che il Bologna spuntato ha attaccato troppo poco.
Non è stata indolore nemmeno l’assenza di Hickey sulla corsia mancina. Sinisa ammette di avergli risparmiato l’ennesima fatica dopo le tante presenze da titolare, e che Dijks abbia comunque ripagato la fiducia. Ancora il muro attorno ai ragazzi. Perché la differenza l’ha mostrata proprio Aaron quando è entrato: sgasata sulla fascia e gol che ha riaperto la partita.
 
Il turno di riposo di cui ha goduto l’esterno scozzese ha più o meno la consistenza di un miraggio per gli stakanovisti della mediana. “A centrocampo da sei mesi giocano sempre gli stessi” non ha mancato di sottolineare il mister. Oltre che alzare lo scudo a difesa di Svanberg e Dominguez, Mihajlovic manda un messaggio chiaro alla società, a meno di un mese dal mercato di gennaio. Chissà se seguirà una risposta, o se finirà nello spam, catalogato soltanto come estrema difesa alla squadra. Perché ieri avrà anche perso, ma non è andata giù. Come Rocky.
 
Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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