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Il 2021 del Bologna in numeri. Il bicchiere è mezzo pieno

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Foto: Damiano Fiorentini

Con la bella vittoria per 3-0 a Sassuolo, il 22 dicembre scorso si è chiuso il 2021 “giocato” del Bologna, che era iniziato il 3 gennaio con lo 0-0 a Firenze. Da una trasferta all’altra, è passato un anno che ha portato numerosi cambiamenti nella formazione rossoblù.

Non parliamo solamente dei giocatori, con l’arrivo determinante di Marko Arnautovic al centro dell’attacco ad esempio, ma anche di altro. Da gennaio a dicembre, Sinisa Mihajlovic ha cambiato anche il proprio modulo, dal 4-2-3-1 al 3-5-2, la con conseguente problematica legata ai tanti esterni offensivi da reinventare. E sebbene si dica sempre che non contano i numeri del modulo ma come lo si interpreta, è cambiato anche in buona parte il modo di difendere dei rossoblù.

Da una formazione che aggrediva a tutto campo lasciando i difensori in costante uno contro uno e un centrocampo che faticava a fare filtro, siamo passati ad una formazione che arretra compatta e chiude maggiormente gli spazi. A fronte di questo, in alcune partite si perde un po’ la spinta offensiva, ma è sotto gli occhi di tutti che attualmente il Bologna sia maggiormente bilanciato.

Ma andiamo a vedere alcuni numeri dell’anno solare 2021 per farcene un’idea pesata.

Nelle 44 partite ufficiali giocate, sono arrivate 14 vittorie 11 pareggi e 19 sconfitte, per un totale di 53 punti ed una media di 1,2 punti a partita. Visto così non è un brutto bottino. Si potrebbe pensare che, in base a quanto detto precedentemente, se avessimo iniziato il 2021 con il 3-5-2, forse si sarebbe potuto fare meglio, trasformando alcune sconfitti in pareggi. La realtà è differente.

Stranamente, il Bologna di Mihajlovic pare aver dimenticato cosa voglia dire pareggiare: sono infatti stati solamente 3 i pareggi nella prima parte della stagione 2021/22, e l’ultimo è arrivato il 17 ottobre a Udine. Molti di più, i pareggi nella metà precedente dell’anno nella stagione 2020/21: ben 8. Non è quindi così assurdo pensare che l’inserimento del 3-5-2 avrebbe potuto in effetti abbassare il numero di pareggi, ma non avrebbe assicurato l’aumento delle vittorie. O almeno così ci suggeriscono le statistiche.

Anche le reti segnate, 60 a nostro vantaggio contro 74 subite, sottolineano come il Bologna, pur avendo trovato una quadra tutto sommato soddisfacente, finisca  comunque per subire più gol del dovuto. Fortunatamente, e non è sempre stato così, i rossoblù segnano di più tra le mura amiche, dove sono riusciti addirittura ad avere un conto in attivo nel 2021 che sta terminando, con 39 reti segnate contro 37 subite. In trasferta le reti subite sono le medesime (37), ma quelle segnate calano in maniera importante, arrivando solamente a 21.

Come già evidenziato il numero di partite perse rimane elevato, e non possiamo dire, come nel caso appena citato delle reti, che il problema siano le gare in trasferta. Infatti, per quanto riguarda il risultato finale, sono 9 le gare perse in casa e 10 quelle in trasferta, il che ci porta a prendere atto del totale equilibrio casalingo: alle 9 sconfitte corrispondono 9 vittorie, e poi rimangono 5 pareggi a completare le 23 sfide disputate al Dall’Ara.

Si evince quindi che in casa si segna di più ma non è detto che si vinca di più, mentre in trasferta si segna di meno e si perde di più, dato che alle 10 sconfitte si sono affiancati 6 pareggi e solo 5 vittorie. A parità di reti subite tra casa e trasferta quindi, fuori casa ci è più difficile fare punti.

Verrebbe ora automatico pensare che il problema sia l’attacco, ed in effetti il Bologna spesso fatica a concretizzare la mole di lavoro prodotta, ma una media di 1,4 gol a partita induce alla prudenza. Non è infatti peregrino pensare che il problema sia stata in realtà la difesa, vista la media di 1,7 reti subite a partita. Non a caso, in fondo, si è passati al 3-5-2 che consente maggiore efficacia in fase difensiva.

Nonostante con il modulo a cui siamo ormai abituati si difenda meglio, è proprio giocando in questo modo che è arrivata la peggior striscia di questo 2021, con le tre sconfitte consecutive di dicembre (Fiorentina-Torino-Juventus), ma in realtà, se guardiamo al periodo più lungo senza vittorie torniamo al “vecchio” 4-2-3-1: dal 21 aprile al 16 agosto compresi sono infatti mancate vittorie e sono state messi a referto 4 pareggi e 4 sconfitte, tra cui l’incredibile 4-5 casalingo contro la Ternana in Coppa Italia.

Tre volte abbiamo messo a segno una striscia di due gare vinte consecutivamente, mentre il periodo più lungo senza sconfitte è stato il mese di febbraio, dove il Bologna ha ottenuto due vittorie e due pareggi.

Sebbene quindi a livello di punti non ci si possa dire soddisfatti, visto che la media di 1,2 punti a incontro produrrebbe un totale di 45,6 punti nel corso di 38 gare, regalandoci “solo” una salvezza tranquilla, dobbiamo però dire che il bicchiere è mezzo pieno. Perché? Perché in ultima analisi, il 2021 è stato un anno che ha visto alcuni giocatori fare un salto di qualità (leggasi Svanberg, Dominguez e Hickey) e che ha visto un cambio di modulo che ha dato maggior compattezza alla squadra, facendoci ritrovare un Gary Medel in grande forma e trovare un punto di riferimento avanzato importante come Marko Arnautovic.

Solo il futuro ci dirà se questo sarà stato un anno di svolta o solamente l’ennesimo anno senza patemi di retrocessione, ma considerando il buon bottino racimolato in questo girone di andata del 2021/2022, perché non vedere il futuro in modo positivo? Il 30 si torna in campo per gli allenamenti e poi si aprirà il mercato. Vedremo cosa ci riserverà il 2022.

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