Il Corriere dello Sport - Sabatini: ''Domani sarò allo stadio, sarà una tempesta emotiva'' Crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu

Il Corriere dello Sport - Sabatini: ''Domani sarò allo stadio, sarà una tempesta emotiva''

Scritto da  Luca Bassi Feb 25, 2022

Intervistato dal Corriere dello Sport, Walter Sabatini si è soffermato su innumerevoli temi, partendo dall’attuale esperienza a Salerno e ripercorrendo varie tappe della sua carriera. Immancabile un passaggio sul match di domani, che vedrà sfidarsi Salernitana e Bologna, letteralmente passato e presente del DS Sabatini.
Una partita che, per forza di cose, non sarà come le altre: ''Sarà una tempesta emotiva. Inizialmente avevo deciso di non andare allo stadio, ma poi ho detto ai miei ragazzi che ora voglio più bene a loro, e quindi sarò presente''.

Sul perché riguardo la rottura con il Bologna: ''Dopo una brutta sconfitta casalinga, è stato lo stesso Saputo a dimettermi. Gli avevo comunicato di essere pronto a qualsiasi decisone, la mattina dopo è venuto nel mio ufficio e mi ha detto che le nostre strade si dovevano dividere. Per riassumere, posso usare una citazione di Troisi: pensavo fosse amore invece era un calesse''.
Quando gli viene chieste se a distanza di mesi si sia dato una spiegazione: ''Probabilmente non gli stavo simpatico. Mi capita praticamente con tutti i presidenti''.
Il Bologna, però, rimane nel suo cuore: ''Il legame con la città rimane fortissimo. Anche perché mio figlio ha una storia d’amore a Bologna e ci torna tutte le settimane''.

Sul momento attuale della squadra di Mihajlovic: ''La squadra non sta rendendo al massimo delle sue capacità. Arnautovic, ad esempio, è un fenomeno, ma non ha ancora risposto al cento per cento''.
Nello specifico, sull’allenatore serbo: ''Sinisa è un uomo meraviglioso. Non si direbbe ma è un uomo sensibile e tenero. Inoltre, è un ottimo allenatore. Credo sia arrivato in un momento della sua carriera dove merita un salto di qualità, una squadra da 65-70 punti che gli permetta di uscire dal grigiore. Ad esempio, lo avrei visto benissimo alla Lazio''.

Per concludere, gli viene posto un confronto tra Saputo e Pallotta: ''Per molto tempo ho pensato fosse meglio Saputo, poi ho dovuto ricredermi. Con Pallotta litigavo, ma almeno ci sentivamo. Insieme a lui avevamo costruito una Roma che giocava un grande calcio. Però, sia chiaro, non mi ha scandalizzato essere dimesso''.

Fonte: Giancarlo Dotto, Corriere dello Sport