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Un girone fa – Bologna vs Fiorentina

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Una rivalità degna di una stracittadina, fortemente radicata nel cuore di due tifoserie che hanno visto negli anni ’70 un territorio di scontri e battaglie, sul campo e fuori. Difficilmente comprensibile per le nuove generazioni, figlie di un periodo in cui Bologna e Fiorentina hanno militato spesso in categorie diverse, ma per alcuni, questo match, va oltre il calcio.

Il 5 dicembre scorso, allo stadio Renato Dall’Ara, andava in scena il centocinquantasettesimo Derby dell’Appennino.

Reduce da due vittorie consecutive, il Bologna sembrava aver ritrovato l’entusiasmo delle prime giornate ed arrivava al match nelle migliori condizioni psico-fisiche, consapevole che una vittoria avrebbe potuto cambiare definitivamente il volto di una stagione nata come quella del tanto agognato salto di qualità.

Discorsi simili in quel di Firenze. Il calcio propositivo di Vincenzo Italiano unito ad un Dusan Vlahovic in versione capocannoniere aveva dato nuova linfa ad una città che da troppo tempo non odorava sapore d’Europa.

24 punti conquistati per entrambe, valsi fin qui un sesto posto da condividere con la Juventus. Conquistare tre punti, per ambo le squadre, avrebbe significato spalancare le porte del paradiso ed intaccare i piani di coloro che ad inizio campionato erano tornati a parlare di “sette sorelle”.

Poche sorprese in casa Bologna; Mihajlovic rimaneva ancorato al 3-4-2-1 ma doveva far fronte ad un’assenza molto pesante. Marko Arnautovic, arresosi al dolore alla caviglia, non rientrava infatti nell’elenco degli arruolabili. Nel ruolo di prima punta veniva scelto Musa Barrow, con Soriano e la novità Sansone alle sue spalle.

4-3-3, invece, per Vincenzo Italiano, con tre cambi rispetto al match precedete. Spazio dunque per Venuti al posto di Odriozola, per Maleh al posto di Duncan, e per Nico Gonzalez, chiamato a completare il terzetto offensivo insieme a Sottil e Vlahovic.

Il match parte a rilento, con la prima mezz’ora di gioco che scivola senza particolari emozioni. Ci provano Nico Gonzalez, con un sinistro a giro che si spegne sul fondo, e Barrow, con un impreciso destro al volo, ma ancora troppo poco per sbloccare il risultato.

Al 33’, sarà la Viola a trovare il vantaggio, confezionato dalla coppia schierata a sorpresa da Italiano. Uno scatenato Nico Gonzalez scodella in area pescando il colpo di testa di Maleh, che davanti a Skorupski non può fallire.

La reazione dei rossoblù non si farà attendere, con il risultato che cambierà nuovamente al minuto 42’. Musa Barrow, chiamato all’arduo compito di non fare rimpiangere Marko Arnautovic, riesce ad insaccare da centro area con un sinistro al volo che non lascia scampa a Terracciano.

Dopo una prima frazione anonima dal punto di vista dello spettacolo e delle azioni create, terminata giustamente in pareggio, sarà il secondo tempo ad accendere definitivamente il Derby Dell’Appenino, che si rivelerà tutt’altro che noioso.

Al 51’, la Fiorentina si guadagna un calcio di punizione dalla trequarti, specialità della casa per il capitano Biraghi. Il suo mancino si conferma una sentenza, con Skoruspki, immobile, che può solo ammirare la palla insaccarsi in zona incrocio dei pali.

Il gol di Biraghi gela il Dall’Ara e manda ko anzitempo i rossoblù. A nulla valgono i cambi di Sinisa, il quale prova a stravolgere tutto l’assetto offensivo, se non a sbilanciare ulteriormente una squadra che ormai sembrava aver perso ogni distanza.

La Fiorentina, dal canto suo, si difende con ordine sfruttando ogni spiraglio di campo aperto per lanciare le sue frecce. Al 65’, un rimpallo fortuito permette a Nico Gonzalez di lanciarsi in solitaria verso la porta, arrivando in anticipo sul pallone e facendosi travolgere da Skoruspki. Dal dischetto, sarà Vlahovic a siglare l’allungo decisivo.

Nel finale spazio per un’ultima emozione. Minuto 83’, Orsolini allarga il gioco sul versante sinistra, dove Hickey, puntuale all’appuntamento con il pallone, controlla e conclude dal limite, riaprendo di fatto il match. L’assedio finale, però, non darà i frutti sperati, con l’Appennino che al triplice fischio si colorerà definitivamente di Viola.

La seconda vittoria consecutiva permetteva agli uomini di Italiano di sedersi tra le zone nobili della classifica, portandosi a 27 punti. Viceversa, il Bologna vedeva andare in fumo i buoni risultati dell’ultimo periodo, perdendosi, ancora una volta, sul momento più bello.

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