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Il Resto del Carlino – Bologna, un’intera squadra in bilico

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Fonte immagine: Bologna FC


Non solo la dirigenza dell’area sportiva. Al Bologna il vento del cambiamento soffia fortissimo e potrebbe presto mettere alla porta alcuni dei protagonisti di queste ultime stagioni rossoblù. Una scelta inevitabile, visto che alla squadra si chiedeva un salto di qualità, che a dispetto dell’ottimo girone d’andata chiuso con la cifra record di 27 punti, ha visto il Bologna collezionare appena 6 punti dopo il giro di boa. Così più di qualche riflessione verrà fatta anche su Sinisa Mihajlovic, che questo gruppo lo ha forgiato e ora sembra non riuscire più a stimolarlo.

Si va dunque verso una rifondazione della rosa. Una rosa che in questi anni ha prodotto appena un decimo posto, e altri deludenti piazzamenti. La rifondazione partirà dai contratti in scadenza, che cominceranno ad abbassare un monte ingaggi che tocca quasi i 50 milioni, bonus inclusi. Il prossimo 30 giugno, al momento ci sono diversi contratti in scadenza: Gary Medel, Diego Falcinelli, Federico Santander, Nicolas Viola e Francesco Bardi. Per tre di loro il destino è segnato, mentre gli altri, Medel e Bardi, possono sperare in una permanenza.

Ci sono poi casi come quello di Mattias Svanberg o come Skorupski. Lo svedese ha messo in ghiaccio la proposta di rinnovo e con il contratto in scadenza il 30 giugno 2023, inevitabilmente saluterà Bologna; il polacco, invece, vuole il rinnovo, lo ha chiesto, tuttavia le riflessioni in atto sulla guida dell’area sportiva, con Bigon in bilico, hanno messo in standby anche questa trattativa al di là del ruolo riconosciuto al numero 28 rossoblù. Stessa data, 2023, anche per Dijks e Mbaye. Entrambi in maniera diversa sono stati messi da parte da Mihajlovic, e presto potrebbero cambiare aria. Soprattutto il senegalese, ormai ai margini della rosa.

Altri contratti in scadenza al termine della prossima stagione, comprendono i nomi di giocatori importanti in campo e nello spogliatoio, come De Silvestri e Soriano, ma anche Sansone. L’ex Sassuolo percepisce un ingaggio da 1,6 milioni netti a stagione. Un lusso per il Bologna, un lusso esagerato se si pensa all’apporto di Sansone, spesso relegato in panchina.

Infine, con le valige in mano, ma per i motivi “giusti”, c’è Aaron Hickey. Lo scozzese è un tesoro da far fruttare. La sua partenza sembra ormai inevitabile, con mezza Premier che lo segue. A gennaio, il Bologna ha rifiutato un’offerta da 15 milioni e in estate la concorrenza su di lui potrebbe far lievitare il prezzo.

Ci sarà dunque da discutere e fare della valutazioni tecniche, ma il Bologna viaggia verso un grande cambiamento e in questo finale la squadra dovrà essere consapevole che si gioca il futuro. 

 

Fonte: Marcello Giordano, Il Resto del Carlino

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