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De Leo: ”Vogliamo tornare a vincere davanti al nostro pubblico. Domani servirà maggiore concretezza”

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crediti immagine: Bologna Fc


Oggi, vigilia di Bologna-Sampdoria, ha parlato in conferenza stampa Emilio De Leo.
Con lui anche Denso Kasius.

L’obiettivo è trasformare l’eccezionalità della partita di Milano in normalità ora?
”Sicuramente dobbiamo dare continuità alla prova di Milano, non penso sia stata solo una reazione emotiva. Da un lato c’è stata ma dall’altro i ragazzi si sono calati con la mentalità e l’atteggiamento giusto in una gara molto complicata. Ora sta a noi continuare su quella scia, anche se magari non basta. Adesso siamo chiamati ad uno sforzo in più, ad essere più concreti e a tornare alla vittoria”.

E’ questo che vi ha chiesto ieri Sinisa in videoconferenza.
”Si di rimettere in campo lo spirito battagliero, abbiamo bisogno di tre punti a maggior ragione perché giochiamo in casa. La Samp ha anche lei obiettivi come il Milan, sta a noi dimostrare che abbiamo più voglia di loro di vincere”.

Come stanno Soriano e Dominguez?
”Fatta eccezione di De Silvestri e Kingsley tutti sono a disposizione. Stanno rientrando tutti a regime. Soriano e Dominguez stanno bene. Vorrei fare un plauso al gruppo, è stata una settimana molto intensa, c’erano alti duelli a tutte le zone del campo. Avere recuperato tanti giocatori ci permette di avere una gestione equilibrata”.

Riuscire a battere la Sampdoria che valore darebbe alla squadra?
”Ci darebbe la consapevolezza che siamo sulla strada giusta, abbiamo uno stato tecnico-atletico crescente. Ci teniamo tutti a finire bene la stagione, anche per il bene della società. I finali di stagione spesso danno un marchio all’annata. Serve più concretezza rispetto a lunedì scorso”.

A centrocampo ci sono titolari fissi? 
”I calciatori che hanno dimostrato di essere più pronti sono stati quelli che hanno giocato, non ci sono titolari fissi. Sicuramente avendo un calciatore offensivo in meno nel nostro modo di giocare e avendo avuto un baricentro più basso gli inserimenti da dietro sia da parte degli interni sia degli esterni sono diventati un’arma necessaria in più, ci siamo lavorando tanto. chiediamo loro un lavoro dispendioso perché devono coprire distanze lunghe, questo toglie un po’ di qualità nel ripartire. Bisogna perseguire l’equilibrio.
Adesso abbiamo la possibilità di scegliere, aspettiamo l’ultimo allenamento, poi dipende dalle attitudini individuali e dai compiti che chiediamo in entrambe le fasi. Dipende dall’avversario e da come si schiera, da come pensiamo di pressarli”.

Com’è la condizione di Vignato? Quanto spazio necessita lui? In che posizione rende meglio?
”Noi lo abbiamo usato in diversi ruoli, perché è un giocatore moderno e di qualità, difficilmente perde palla. E’ un vantaggio per noi, lui riesce bene ad adattarsi, sa giocare anche come esterno a tutta fascia. Nasce come esterno che va a puntare l’uomo, per un giocatore di 22 anni arricchire il proprio bagaglio è importante. Sta crescendo, è importante mantenere la rotta. Davanti ha un futuro roseo. Deve stare tranquillo e sereno”.

A Kasius: Come ti trovi a Bologna? Quali differenze noti rispetto al campionato olandese?
”Mi trovo molto bene. Qui si è molto più fisici e veloci”.

A Kasisu: Ti aspettavi di giocare di più?
”No penso che sia normale non giocare subito all’inizio, devo imparare il sistema di gioco e la lingua”.

La densità della Sampdoria non è da sottovalutare.
”La densità sarà uno dei temi della partita. Dovremo essere bravi a chiudere gli spazi e a replicare con intensistà, a metterla sul piano della mobilità. Hanno un allenatore che è un maestro nel gioco stretto, nelle combinazioni e nei tempi di aggressione della profondità. Hanno due attaccanti bravi ad attaccare la linea. Hanno una loro identità, proprio per questo sappiamo dove me”.

Quanto è importante avere recuperato Schouten?
”Secondo me è importantissimo, in quella posizione Dominguez ha fatto bene nella prima parte di campionato. Jerdy ha fatto molto bene nelle ultime partite, quando recuperiamo palla lui è fondamentale e anche nella fase di transizione. E’ un difensore aggiunto in certe situazioni, come faceva Pulgar nel primo anno con noi. E’ cresciuto tanto, a nostro avviso è diventato ancora più aggressivo nella fase di non possesso. Ne stiamo beneficiando tanto”.

A Kasisu: Quanto pensi di essere migliorato in difesa?
”C’è un focus specifico nelle abilità di posizionamento, sto migliorando molto rispetto all’anno scorso”.

Cosa manca ad Arnautovic per essere il classico goleador?
”La continuità deve essere la chiave. La stava acquisendo prima che prendesse il Covid, che gli ha tagliato le gambe. Anche noi come sviluppi di gioco dobbiamo metterlo in condizione di ricevere bene i palloni. Rientrare in Italia e riprendere lo score della doppia cifra penso che per lui sia importantissimo”.

Il ruolo di Arnautovic è un po’ quello del finalizzatore? 
”Dobbiamo creare condizioni per il nostro modo di giocare e fare punti, questa è la premessa iniziale. Lui tende a venire a giocare perché ha grande qualità, dal momento che abbiamo un giocatore offensivo dobbiamo avere automatismo per cui gli altri si muovono in profondità, allo stesso tempo anche lui deve farlo quando sono gli altri a venire incontro. Lui ha quel tipo di capacità, ha un motore importante, dobbiamo lavorare sul trovare l’equilibrio.
Non so se la sterilità offensiva stia incidendo, forse cerca di entrare più nel gioco per toccare più palloni. Noi gli chiediamo che in certe zoni sia il terminale offensivo, abbiamo bisogno della sua fisicità, ne abbiamo bisogno all’interno dell’area di rigore”.

Nell’ultima settimana hai parlato molto di leggerezza, ci sono motivi specifici?
”Per ragioni oggettive ci sono stati intoppi a inizio girone di ritorno, e hanno interrotto la magia e la leggerezza che si era creato. Non so quante squadre in Italia possano parlare di leggerezza. Il gruppo è sano e coinvolto e lo sta dimostrando anche ora che manca Sinisa. Questo spirito ci deve portare fino alla fine. Quando non abbiamo badato molto al risultato abbiamo tirato fuori la nostra personalità. Spesso ci è girata male, e mantenere la leggerezza in questi casi non è facile. Siamo quasi al completo, vogliamo i tre punti”.

A questo punto della stagione quanto influisce la volontà del giocatore di farsi vedere?
”E’ fondamentale quello, ogni partita diventa un’occasione per giocatori e staff. Ognuno di noi dalla parte sua non mollerà un centimetro. Dopo io credo che la cosa fondamentale sia avere coltivato certi valori, i giocatori che hanno avuto meno spazio sono stati bravi a mantenersi sempre viva”.

Tra i duelli che avete dovuto spendere in settimana c’è quello tra Barrow e Orsolini?
”Io credo che siano tutti aperti, abbiamo giocatori molto calati ma con caratteristiche diverse. Orsolini è bravo nelle conclusioni e nel finalizzare, Musa sa cucire meglio il gioco. Dipende dal piano gara. Avere giocatori diversi per noi è importante”.

Come è cambiata la vita tua e di Tanjiga negli ultimi venti giorni?
”Non è cambiato molto, a parte che dormo meno di notte. Assumersi responsabilità lo abbiamo già fatto. Essere concentrati, freddi e mostrare serietà e conoscenza è fondamentale, così come lo è la preparazione quotidiana. Per il resto l’organizzazione di lavoro non è cambiata, è un meccanismo rodato. Serve equilibrio in tutta la partita. Ognuno di noi ha la sua storia e la sua personalità”.

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