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Un girone fa – Sampdoria vs Bologna

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Sulle ali dell’entusiasmo, alla ricerca della continuità. Questi i due life motive che accompagnavano la città di Bologna all’importante sfida esterna contro la Sampdoria. Importante, appunto, per confermare l’ottimo momento di forma della squadra di Mihajlovic e proporsi come outsider tra le fila della parte sinistra della classifica. La brillante vittoria casalinga contro il Cagliari (2-0, ndr), targata De silvestri e Arnautovic, aveva permesso ai rossoblù di salire a quota 15 punti, raggiungendo all’ottavo posto Empoli, Verona e Juventus.

Umori completamente opposti in casa Sampdoria. La squadra allenata da Roberto D’Aversa faticava ad emergere dai bassifondi della classifica; i 9 puti conquistati e la quindicesima casella condivisa con il Venezia non lasciavano dormire a sogni tranquilli i tifosi blucerchiati. La pesante sconfitta rimediata nell’ultima uscita contro il Torino (0-3, ndr) completava un record negativo di 5 sconfitte nelle ultime 7 partite. Nessuno, in questo ultimo mese mezzo, era riuscito a fare peggio.

Uno sguardo alle formazioni. Mihajlovic optava per gli stessi undici che ben avevano impressionato nell’ultima giornata. 3-4-2-1, dunque, con Barrow e Soriano che ancora una volta venivano scelti per supportare l’unica punta Arnautovic. Novità e sorprese, al contrario, in casa Doria. Il 4-4-2 disegnato da D’Aversa poteva contare sul rientro di Colley al centro della difesa e sull’inserimento del giovane Askildsen a centrocampo. Davanti, solo panchina per Fabio Quagliarella, con Caputo e Gabbiadini chiamati a comporre il tandem titolare.

Il primo tempo si mostra fin da subito vivace e ricco di occasioni. I padroni di casa dominano il primo quarto d’ora guadagnandosi più volte l’opportunità di passare in vantaggio. Prima è il turno di Ekdal, al 13’, ma il suo colpo testa non sorprende un attento Skorupski, poi, due minuti più tardi, ci proverà Askildsen, con il tiro del danese fermato solo dalla sfortuna. Palo pieno.

Per assistere alla prima discesa ospite, occorrerà aspettare il 20’. Barrow guida il contropiede dei suoi ed imbuca per Arnautovic, con l’austriaco che una volta entrato in area opta per la conclusione di potenza. Servirà un super intervento di Audero per lasciare invariato il risultato.

L’occasione più importante del primo tempo, però, capiterà sui piedi di Caputo. Minuto 25’, il centravanti doriano è abile nel controllare in area, girarsi, e concludere in direzione angolino basso. Skoruspki, con un intervento di grande livello, risponderà alla parata appena precedente di Audero e salverà ancora una volta i suoi.

Il primo tempo terminava a reti bianche; diverse occasioni per parte, sempre brillantemente neutralizzate dai due portieri, i quali non casualmente si contendevano il titolo di migliore in campo.

La seconda frazione, oltre alle occasioni, ci regalerà anche i gol. Saranno gli ospiti, al minuto 47’, i primi a passare in vantaggio: Soriano, nelle vesti di uomo-assist, innesca Svanberg con un pallone morbido ad altezza dischetto del rigore; un penalty in movimento per lo svedese che calcia di prima ed insacca sotto la traversa.

Galvanizzati dal gol, i rossoblù andranno a più riprese vicini al raddoppio, senza però raccogliere quanto di buono seminato. Il più pericoloso sarà Barrow, al minuto 67’, con il suo tiro a giro neutralizzato da un altro grande intervento di Audero.

La reazione doriana si farà attenderà, ma arriverà. Il forcing della squadra di casa si concretizzerà al 77’ giro di orologio, con Thorsby che raccoglie la sponda di Yoshida e spinge comodamente in rete, rimettendo in equilibrio il risultato.

Parità che si dimostrerà più breve del previsto. Nemmeno il tempo di esultare, infatti, che il Bologna rimetterà subito la testa davanti. 100 i secondi che separano il gol di thorsby dal nuovo vantaggio rossoblù, firmato Marko Arnautovic. Il bomber austriaco esibisce le sue doti da rapace d’area andando a schiacciare in rete il preciso cross di Svanberg. Contraccolpo psicologico dal sapore amore per gli uomini di D’Aversa, che non riusciranno più a rialzarsi.

Al fischio finale, è festa grande tra le fila degli ospiti. Il Bologna conquistava la seconda vittoria consecutiva e saliva a 18 punti in classifica, dimostrando maturità e continuità di rendimento. Viceversa, continuava il periodo di crisi per i blucerchiati, con la sconfitta che confermava la media-retrocessione relativa alla prima parte di stagione e con una panchina, quella di D’Aversa, sempre più traballante. D’altronde, quando le cose non vanno, il primo a farne le spese è sempre l’allenatore…

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