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IL GRILLO PENSANTE – La rinascita orange

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A Sinisa Mihajlovic come sempre non piace passare inosservato, nel bene o nel male le sue mosse sparigliano irrimediabilmente le carte in tavola. Il cammino del Bologna sembrava indirizzato a replicare gli apatici finali di stagione già visti e rivisti negli anni scorsi ma la nuova battaglia che il tecnico serbo è stato chiamato a combattere ha mutato gli equilibri della squadra; la momentanea dipartita da Casteldebole per prendere possesso di una nuova base al Policlinico Sant’Orsola non si è rivelato un defilamento fine a se stesso, in realtà la delicata situazione ha di colpo responsabilizzato l’intera rosa che ha tradotto in un più elevato rendimento sul campo i valori morali di cui questo gruppo è sempre stato dotato.

 

I lussuosi pareggi esterni contro Milan e Juventus, scanditi dalla sontuosa vittoria casalinga contro la Sampdoria, hanno restituito lustro ad un Balanzone che nel 2022 era stato relegato con ben poca gloria nel gruppone di medio-bassa classifica; senza il proprio mister a guidarli in panchina (ma con un cordone ombelicale più che mai saldo per i continui contatti via skype) le tinte rossoblu che apparivano sempre più opache sono ritornate vive e fiammeggianti, grazie anche al risveglio di alcune pedine che per diversi motivi avevano fatto perdere le proprie tracce.

Il recupero di Schouten è un tonico miracoloso, veder nuovamente guizzare quella testolina bionda in mezzo al campo è oltremodo rassicurante per i tifosi rossoblu. “C’è un Bologna con Schouten e c’è un Bologna senza Schouten” chiosava in tempi non sospetti lo stesso Mihajlovic. Fino a pochi mesi fa l’olandese versava lacrime amare non riuscendo a debellare il dolore che gli tormentava misteriosamente un’anca, adesso è tornato quell’infaticabile recuperatore di palloni ed equilibratore di centrocampo che aveva fatto strabuzzare gli occhi nella scorsa stagione. Bentornato Jerdy.

Neppure la rinascita di Dijks è passata inosservata, di recente l’aria olandese deve essere stata particolarmente salutare considerando che anche il laterale ex-Ajax ha riacquisito l’esuberanza fisica che un paio di anni fa gli hanno fatto guadagnare l’appellativo di “trattore”. Allora le ripetute sgroppate sul binario sinistro avevano attirato le attenzioni di un Milan disposto a scucire addirittura 20 milioni di euro per portarlo sotto la Madonnina, il ritorno ad un ruolo da protagonista dopo un lungo periodo di anonimato potrebbe anche condurre ad un rinnovo del contratto in scadenza a Giugno 2023.

Oltre alla rinascita degli orange, titano indiscusso del positivo momento felsineo è la superstar Marko Arnautovic che si è sapientemente caricato le responsabilità sul groppone firmando gli ultimi 6 gol della squadra e raggiungendo al momento 12 centri in campionato (non succedeva dai tempi di Verdi nella stagione 2017/18 che un bomber rossoblu riuscisse a centrare la doppia cifra).

Infine una particolare menzione deve necessariamente essere riservata a Gary Medel, trattenuto per la giacchetta l’estate scorsa quando stava già salutando la compagnia e rivelatosi sempre più imprescindibile in un reparto arretrato divenuto particolarmente affidabile anche grazie alla sua energica guida.

 

Purtroppo nella gara casalinga contro l’Udinese mancheranno per squalifica sia Medel (colpevole di aver tentato di sbranare l’arbitro Sacchi allo Juventus Stadium) che Arnautovic (somma di ammonizioni), oltre a Soumaoro anch’esso espulso nella gara di Torino; dando un’occhiata alla classifica ci si potrebbe rammaricare perché battere i friulani vorrebbe dire scavalcarli in classifica ed agguantare la dodicesima piazza ma, considerando lo scarno premio, le pesanti assenze possono invece rappresentare un’opportunità per rivalutare giocatori poco impiegati negli ultimi tempi. Magari qualcuno vorrà far bella figura sotto gli occhi di un patron Saputo di ritorno in terra emiliana non solo per assistere al match domenicale e al recupero infrasettimanale con l’Inter, ma anche per sondare la situazione stadio e per incominciare ad inquadrare nel mirino il direttore sportivo e l’allenatore che stazioneranno a Casteldebole nella prossima stagione. Una stagione che, qualsiasi cosa accada, dovrà nascere sotto una stella decisamente più ambiziosa di quelle sfilate sopra il cielo di Bologna negli ultimi anni.

 

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