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Bologna, il casting del diesse rossoblù: il profilo di Giovanni Sartori e Gianluca Petrachi

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fonte immagine: Atalanta BC

Il Bologna si trova di fronte ad una scelta fondamentale per il suo futuro. La rivoluzione tanto agognata dai tifosi dovrebbe avvenire nelle prossime settimane, in vista della prossima sessione estiva, e dovrebbe partire dal cambio di guida dell’area tecnica: via Riccardo Bigon, e dentro un nuovo direttore sportivo. Dopo diverse voci la scelta sembra chiudersi a due nomi: Giovanni Sartori, favorito, e Gianluca Petrachi.

Due direttori sportivi con traiettorie molto diverse.

Giovanni Sartori, ex calciatore e attaccante tra le altre di Milan e Sampdoria, ha chiuso la sua carriera agonistica con la maglia del Chievo Verona. Dopo i primi due anni in veste di tecnico dei clivensi, Sartori diventa il direttore sportivo del patron Luca Campedelli. Con il “giovane” Campedelli, dopo la morte del padre Luigi, inizia una lunga collaborazione che porterà in alto la società del piccolo quartiere di Verona.
Sotto la sua guida, il Chievo Verona ha lanciato giovani sconosciuti come Andrea Barzagli, Nicola Legrottaglie e Amauri, mentre ha rilanciato giocatori in decadenza come Simone Perrotta, Eugenio Corini e Bernardo Corradi. Senza dimenticare Massimo Marazzina, poi protagonista proprio in maglia rossoblù.
Il vero capolavoro di Giovanni Sartori è stata però, finora, l’Atalanta. Arrivato nel 2014 a Bergamo, Sartori è stato il fautore delle migliori scoperte di questi anni della Dea, la cui lista è pressoché interminabile. Un ciclo incredibile, culminato probabilmente con il quarto di finale di Champions, perso nel recupero contro il PSG.

Dall’altra Gianluca Petrachi, salentino, grande amico di Antonio Conte, col quale ha rischiato di collaborare alla Roma, ultima esperienza professionale di Petrachi. La carriera di Petrachi è cominciata ricoprendo il ruolo di Team Manager all’Ancona nel 2003. Il primo lavoro da Direttore Sportivo è quello al Pisa, squadra con la quale prima con Braglia in panchina raggiunge la Serie B, e poi sfiora la promozione in Serie A con Giampiero Ventura in panchina, perdendo la finale playoff contro il Lecce.
La sua più grande avventura arriva nel lungo lasso di tempo trascorso tra Pisa e Roma: nel 2009 firma col Torino. Squadra con la quale conquista la Serie A dopo alcune stagioni di sofferenza. Qui ha diverse importanti intuizioni come il centrale polacco Glik o l’arrivo di Andrea Belotti, ancora oggi capitano del Toro, nonché 9° marcatore granata di sempre.

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