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Bologna

Stadio – Le parole “ambigue”di Theate e la risposta possibile del Bologna Fc

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Damiano Fiorentini per 1000 Cuorirossoblù

 

 

Una frase, quasi banale, al termine di una dichiarazione rilasciata da Arthur Theate, durante il ritiro dei “Diavoli rossi” (il Belgio, ndr) ha aperto un momento di forte incertezza, sulla volontà di rimanere in futuro a Bologna da parte del ragazzo di Liegi.

Il finale della frase, che qui Vi riportiamo e il cui inizio era inerente ad una sua partecipazione al mondiale, suonava appunto così.” ..sarei deluso se non potessi andarci(al Mondiale, ndt), ma per il momento non ho alcuna garanzia, dovendo giocare ancora molte partite ed essendoci di mezzo un periodo di trasferimento”. L’accenno, neanche tanto velato fatto dal giocatore belga ad un possibile trasferimento presso una big europea, è un chiaro segnale di aver mal sopportato alcune frasi, dette nei post partita contro il Venezia e il Sassuolo da parte del tecnico Mihajlovic al suo indirizzo (sottolineando la sua presunzione), e di voler guardarsi attorno. 

 

Preoccupata la società rossoblù di una possibile fuga del giovane difensore? Assolutamente no e il perché è presto spiegato: Theate ha un contratto lungo, fino a giugno 2026, perché il Bologna crede nel giocatore ed è un suo investimento importante.  Per cui  Giovanni Sartori, rientrato a Casteldebole oggi, fra le sue incombenze delle prossime ore, avrà quella di chiamare il procuratore di Arthur, per avere quanto prima una chiarificazione con l’agente e poi, in seconda battuta, con il giocatore stesso, magari coadiuvato da Fenucci e Di Vaio. Momento di debolezza, frase detta senza un minimo di riflessione? Non elegantissima, ma può starci, visto il carattere determinato ed esuberante del ragazzo, ma la situazione può rientrare con del comune buonsenso, ritrovando Arthur la voglia e il piacere di giocare in maglia rossoblù, anche perché il difensore non è assolutamente sul mercato.

Ma se Theate rimanesse assolutamente dell’avviso di volersene andare da sotto le due torri’? Anche qui il “decisionismo” di Sartori e della Società di Joey Saputoavrebbe la meglio, con un ragionamento di questo genere: se il ragazzo prosegue nel suo obiettivo di voler lasciare il Bologna, sarà necessariamente il suo entourage a dover ricercare una squadra pretendente che voglia pagare il suo cartellino “almeno” 20 milioni.  Altrimenti (e di buon grado, potremmo aggiungere) Arthur rimarrà a Bologna: perché il Bologna non è un autobus, da cui si può scendere in qualunque momento e a qualunque fermata. 

(Fonte: Claudio Beneforti – Stadio)

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