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La Bottega dei Talenti – Aleksej Miranchuk

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Fonte immagine: Twitter ufficiale Atalanta

Le prime settimane di mercato (anche se la finestra per il deposito dei contratti aprirà solo il prossimo 1° luglio) sono state un susseguirsi di nomi, voci e indiscrezioni. Tanti nomi circolano anche intorno al Bologna, che ripartirà da un nuovo uomo mercato e quindi nuovo modo di agire, nuovi obiettivi.

Tra i giocatori più interessanti accostati ai rossoblù c’è anche un nome che Giovanni Sartori, sotto la sua guida in passato, ha già scelto ed acquistato. Si tratta di Aleksej Miranchuk, trequartista, classe 1995, attualmente in forza all’Atalanta, squadra nella quale gioca dal 2020 quando proprio il dirigente lodigiano l’ha portato a Bergamo in virtù del suo grande talento.

Aleksej Andreevic Miranchuk è nato a Slavjansk sul Kuban, in Russia, il 17 ottobre 1995. Cresciuto sulle rive del fiume Kuban, nella più nota città di Krasnodar, inizia nella zona in cui è nato a giocare a calcio, insieme al fratello gemello Anton.

Nel 2010 si trasferisce a Mosca, dove viene tesserato insieme al gemello Anton dallo Spartak Mosca. Il trasferimento tuttavia non è merito diretto della quotata formazione moscovita o di un emissario della stesa, ma della madre di Aleksej e Anton. Elena Yurievna, consapevole del talento dei figli, li aveva portati a Mosca per farli crescere in una delle società importanti della capitale russa. 

Lo Spartak tenne i gemelli per una solo stagione, poi nel 2011 a causa di una presunta leggerezza fisica, inadatta ai carichi di lavoro a cui avrebbero dovuto sottoporsi di lì in poi, Aleksej e Anton sono costretti a cercare una nuova squadra e ad approfittare dell’occasione ci pensa la Lokomotiv che porta entrambi i giocatori nelle giovanili rossoverdi. 

Con la Lokomotiv, Aleksej completa la propria formazione calcistica e alla fine della stagione 12/13 esordisce nella partita del 20 aprile 2013, contro il Kuban Krasnodar, da titolare. Un mese più tardi circa, il 15 maggio, trova anche il primo gol da professionista nella vittoria esterna contro l’Amkar Perm.

La sua esperienza con i Ferrovieri duranti tanti anni,  anni nei quali si prende il posto da titolare, cresce tecnica e tatticamente e fa esperienze importanti. Tra il 2014 ed il 2019, con la Lokomotiv, Aleksej contribuisce attivamente alla conquista di 3 Coppe di Russia, un titolo nazionale, anno in cui in campionato segna 7 reti, e una Supercoppa. 

Tuttavia, la sua stagione migliore è proprio l’ultima quella che precede l’addio alla Russia e alla Lokomotiv. Nella stagione 2019/20, Aleksej gioca 27 partite di campionato segnando 12 reti e servendo 5 assist. Gioca anche in Champion League, 4 partite, dove segna 2 gol, entrambi contro la Juventus. A inizio stagione, in luglio, decide la Supercoppa di Russia con una doppietta ai danni dello Zenit.

Nell’estate del 2020 passa dunque all’Atalanta per circa 14 milioni di euro. La sua prima stagione italiana è abbastanza positiva, pur giocando poco (1215 minuti in totale in tutte le competizioni, divisi in 36 apparizioni) e pochissimo da titolare, segna 7 reti: 4 in Serie A, 1 in Champions, 2 in Coppa Italia. Prima di trasferirsi alla Dea, ha il tempo di giocare 4 partite di campionato in Russia e segnare le ultime due reti con la maglia della Lokomotiv. Quella che doveva essere una stagione di adattamento diventa però il punto più alto della sua esperienza Italiana, ancora in corso. Nell’annata appena conclusa, complici anche le difficoltà della Dea il suo score peggiora: colleziona 25 presenze per un totale di 943 minuti, nei quasi segna 2 gol e serve 4 assist in Serie A e serve un assist nella prima giornata del girone di Champions League nel 2-2 contro il Villarreal.

Ha vestito la maglia della Nazionale Russa fin dall’under 18, con cui ha giocato 4 volte, facendo registrare un assist. Successivamente ha giocato e segnato con la rappresentativa under 19, 3 presenze una rete e due assist, mentre nella Nazionale under 21 ha giocato a lungo collezionando 20 presenze 1 gol e 5 assist. Nella Nazionale maggiore ha esordito sotto la guida di Fabio Capello e finora ha giocato 41 volte e segnato 6 reti. In questi anni, con la Nazionale Russa, ha giocato anche la Confederations Cup 2017, il Mondiale 2018 in casa e l’Europeo 2020.

182 cm x 74 kg, Miranchuk è un normotipo. Ha una struttura muscolare ben sviluppata, con arti superiori ed inferiori ben proporzionati. È in possesso di un’ottima agilità negli spazi stretti, possiede una buona facilità di corsa pur non essendo particolarmente veloce e possiede anche una buona forza nelle gambe, che gli permette di proteggere il pallone anche nei contrasti più robusti.

Mancino naturale, dotato di un’ottima tecnica individuale, ma non usa quasi mai il piede destro per giocare il pallone. Tatticamente Aleksej è un classico numero 10, in grado di agire tra le linee di centrocampo e attacco, la sua posizione preferita è appunto quella del trequartista, numero 10, in grado di rifinire il gioco o finalizzarlo. 

Miranchuk è in possesso di un’ottima visione di gioco che gli permette di essere ordinato, fluido e talvolta illuminante nelle giocate negli ultimi 20/30 metri, zona nella quale è intelligentissimo nell’individuare gli spazi per ricevere liberamente e puntare la posta avversaria. Non solo, partendo dalla trequarti è molto generoso anche nell’ aiutare l’impostazione della manovra anche da basso, cercando di posizionarsi sempre in modo da poter offrire ai compagni una linea di passaggio favorevole in situazioni complicate.

Dalla posizione di trequarti è in grado di scagliare precise conclusioni in porta, rifinire in verticale sia con un assist vincente, ma anche creando tracce verticali che creano occasioni potenzialmente da rete. In quella posizione, nei pressi dell’area di rigore, ha mostrato negli anni della Lokomotiv di essere un giocatore di grande temperamento prendendosi grandi responsabilità nelle giocate che potrebbero decidere i match.

Oltre ad avere grandi doti nel muovere la manovra sulla trequarti, Miranchuk è in possesso di una grande conoscenza dei tempi di inserimento in area, dentro cui segna sia di piede che di testa, grazie alla discreta statura. Non è dunque un caso che in carriera sia anche andato in doppia cifra durante una singola stagione e abbia già all’attivo oltre 50 reti in carriera. 

In passato, l’attuale numero 59 nerazzurro, è stato utilizzato anche nelle posizioni di ala destra, grazie alla capacità di giocare col sinistro andando dentro al campo, nel ruolo di mezzala offensiva in una mediana a 3, ma anche come seconda punta in una coppia d’attacco. 

Dopo due anni a Bergamo, e un ambientamento nella squadra atalantina che sembra regredire, piuttosto che migliorare, Miranchuk potrebbe essere pronto per provare a cercare il salto di qualità altrove, ma sempre in Serie A, e quale migliore occasione di quella di essere chiamato da chi lo aveva già portato a Bergamo? Nel Bologna di Sinisa Mihajlovic, Miranchuk potrebbe giocare nel 3-4-1-2, nella stessa posizione di Roberto Soriano, ma anche nella coppia avanzata con Marko Arnautovic, vista anche la bravura dell’austriaco nel creare spazi per gli inserimenti.

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