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Chi più spende (alle volte) male spende – Diego Falcinelli

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crediti immagine: 1000 cuori rossoblu - Valentino Orsini

 

 

Parte oggi la nuova rubrica dedicata agli acquisti più onerosi degli ultimi sette anni del Bologna che però, sul campo, non hanno soddisfatto le aspettative iniziali.
Oggi si parlerà di Diego Falcinelli, attaccante che lascerà il Bologna proprio a fine mese, dopo 4 anni tra prestiti e tante panchine.

Era il 4 luglio del 2018 quando il Bologna annunciava l’acquisto a titolo definitivo di Diego Falcinelli dal Sassuolo. Percorso inverso era toccato a Federico Di Francesco, considerato poco adatto al 3-5-2 del neoallenatore rossoblù, Pippo Inzaghi. All’attaccante del Sassuolo venne proposto un contratto di quattro anni a 900.000mila euro a stagione, con tanto di esborso di ben 7 milioni di euro al club neroverde.
Operazione che si rivelerà poi molto poco fruttuosa per le casse e, soprattutto, i risultati sportivi del Bologna.  

Dal lato economico, la dirigenza felsinea ha dovuto fare i conti con uno stipendio esorbitante per un giocatore che di fatto non è mai risultato decisivo. Sommando la cifra del cartellino e la cifra dell’ingaggio, il totale non si allontana molto dai 10 milioni di euro (senza prendere in considerazione i due anni in prestito, prima al Perugia nel 2019 e poi alla Stella Rossa nel 2020).

Le aspettative sul campo non sono state ripagate, soprattutto se si pensa che Falcinelli era stato acquistato per prendere il posto di un Mattia Destro che non convinceva la dirigenza e lo staff tecnico. Falcinelli concluse la sua prima stagione sotto le due torri con appena 16 presenze e nemmeno un gol. Con l’arrivo di Sinisa Mihajlovic a metà stagione, l’attaccante venne relegato ai margini del progetto tecnico, e a giugno venne mandato in prestito al Perugia in Serie B.
La speranza della società (visto il lungo contratto in essere con il giocatore e l’ingaggio oneroso) era quella che Falcinelli potesse ritrovare vigore in una piazza dove qualche anno prima aveva fatto mostrato buone qualità.
Tuttavia, nemmeno al Perugia riuscì a trovare continuità, andando a segno solo tre volte in 25 partite. La stagione degli umbri si concluse con la retrocessione in Serie C, motivo per cui il Perugia non si poté permettere di pagare un ingaggio di tale portata per un giocatore così poco decisivo.

Tornato sotto le due torri nell’estate del 2020, con Sinisa Mihajlovic ancora al timone del Bologna, Falcinelli sapeva di non poter trovare grande spazio, motivo per cui si decise per un suo trasferimento in prestito con diritto di riscatto alla Stella Rossa.
L’esperienza in Serbia si rivelò molto più fruttuosa rispetto alle precedenti, ma a fine stagione il club di Belgrado non esercitò il riscatto per l’attaccante, che per la seconda volta fece ritorno a Bologna.

La prima parte dell’ultima stagione, Falcinelli l’ha così trascorsa fuori dal progetto tecnico rossoblù, salvo poi essere reintegrato in rosa a gennaio, ma collezionando solo pochissimi minuti in tutto il girone di ritorno.

Dopo essersi lasciati provvisoriamente diverse volte, adesso è giunto il momento dei saluti definitivi tra Falcinelli e il Bologna, con il club che andrà a perderlo a zero dal momento che offerte per l’attaccante non ne sono arrivate. 

Alla luce di ciò, è facile capire come il suo acquisto da parte del Bologna non sia da annoverare tra quelli più riusciti. Ciò nonostante, negli ultimi mesi lo staff, la società e anche i tifosi hanno potuto ammirare le qualità professionali di un calciatore che, pur essendo relegato ai margini del progetto tecnico, si è sempre comportato in modo impeccabile, non mancando mai di dare il suo apporto in campo quando veniva chiamato in causa.

Analizzando la situazione, viene da chiedersi se abbia ancora senso, nel calcio odierno, proporre contratti quadriennali o quinquennali. 

 

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