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La Bottega dei Talenti – Mattia Caldara

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Fonte immagine: Venezia FC

Il Bologna, da oggi, può guardare al mercato con una situazione più chiara e definita. Ormai ai saluti Aaron Hickey, per cui la società incasserà un cifra vicina a quella desiderata, e “perso” Matteo Lovato, alla fine accasatosi alla Salernitana all’interno dell’operazione Ederson-Atalanta, i rossoblù possono ora puntare i primi obiettivi.

Uno di questi è Mattia Caldara. Il difensore classe ’95 sta cercando una squadra con la quale ripartire e rilanciarsi, dopo una buona stagione a livello personale a Venezia. L’occasione sembra deciso a dargliela il suo vecchio DS, Giovanni Sartori. 

Ma quale è stato il percorso del difensore bergamasco, diventato almeno per ora, a causa di infortuni e poca fiducia, un grande rimpianto del calcio italiano?

Mattia Caldara è nato a Bergamo il 5 maggio 1994. Ha cominciato a giocare a calcio nella scuola calcio dello Scanzorosciate, cominciando da quando aveva 6 anni, società dell’omonimo comune nella provincia di Bergamo.

Nel 2004 entra nel Settore Giovanile dell’Atalanta. Il suo percorso nelle giovanili termina circa dieci stagioni più tardi. Nel 2013/14, l’allora 19enne Caldara esordisce nel finale del campionato di Serie A, durante Catania-Atalanta vinta 2-1 subentrando al compagno Davide Brivio.

La stagione successiva è la prima vera tra i professionisti. Si traferisce in prestito al Trapani, formazione allora impegnata nel torneo di Serie B. Durante la stagione gioca 20 volte in campionato, di cui 17 da titolare, e segna anche due reti, mostrando ottime capacità non solo difensive, ma anche offensive.

Nella stagione 15/16 è invece in prestito, ancora in Serie B, al Cesena. Gioca 27 volte, tutte da titolare, segnando anche tre reti. Tuttavia, nel finale di stagione esce un po’ dai radar di mister Drago e non partecipa al primo turno playoff perso dai romagnoli.

Nella stagione 16/17, finalmente la Serie A. Inizialmente relegato in panchina, dopo la durissima sconfitta a Cagliari per 3-0 e col Palermo 0-1 in casa, Gian Piero Gasperini dopo essere stato messo in discussione, ha deciso di dare fiducia a Caldara ed altri giovani a sua disposizione. È la stagione della consacrazione: 30 presenze e 7 reti in campionato. Contribuendo all’incredibile 4° posto dei nerazzurri. A gennaio è la Juventus a mettere le mani su Caldara: 15 milioni più 10 di bonus per acquistarlo, lasciandolo in prestito fino alla fine della stagione 17/18.

La stagione 17/18 è più difficoltosa. Caldara fa fatica anche a causa di problemi alla schiena, ma totalizza 24 presenze e 3 reti in campionato, mentre nell’esordio in Europa League gioca 5 volte, servendo due assist.

A fine stagione saluta la Dea, e si trasferisce alla Juventus. Iniziato il ritiro con i bianconeri, tuttavia, diventa protagonista di una trattativa incredibile. Caldara passa al Milan a titolo definitivo, insieme a Gonzalo Higuain in prestito, in cambio del ritorno a Torino di Leonardo Bonucci. Sembra un colpaccio del Milan che si assicura uno dei migliori talenti italiani, ma non sarà così. Appena arrivato al Milan, esordisce in Europa League contro i Lussemburghesi del Dudelange e poi comincia una serie di infortuni incredibile che lo terranno lontano dal campo solo ad aprile 2019, nella sconfitta 0-1 in Coppa Italia. Nemmeno il tempo di tornare in campo e arriva anche la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.

Fuori tutta la prima parte della stagione 19/20, a gennaio torna in campo, ma nuovamente con la maglia dell’Atalanta che lo prende in prestito per un anno e mezzo con diritto di riscatto. Ritrova una buona continuità. Giocando 14 volte in Serie nel 19/20, ma la stagione 20/21 è nuovamente un calvario. Dopo un problema al tendine o rotuleo, Gasperini lo relega in panchina. A fine anno saranno solo 132 i minuti giocati e la Dea ovviamente non riscatta.

Nell’ultima stagione finalmente si ritrova. Al di là della retrocessione del Venezia, personalmente gioca una buona stagione, ritrovando anche il gol. A fine anno le presenze tra campionato e Coppa Italia sono 33, delle quali 32 da titolare.

Nel corso degli anni è stato protagonista anche con la Nazionale under 21, con cui ha giocato 12 volte, tra cui 3 anche all’Europeo di categoria del 2017, dove l’Italia arriva in semifinale, battuta dalla Spagna. Nel 2018 poi esordisce in Nazionale maggiore, il 1° giugno, contro la Francia. Successivamente gioca anche in Nations League, il 10 settembre contro il Portogallo.

187 cm x 75 kg, Caldara possiede un fisico robusto con arti superiori ben sviluppati. Possiede una grande progressione sul lungo, anche sul breve e negli spazi stretti si trova in difficoltà. Nonostante questa scarsa rapidità sul breve usa bene il corpo e si posiziona bene rispetto all’avversario, riuscendo a nascondere i propri difetti.

Destro naturale, è dotato di una buona tecnica individuale, grazie alla quale è sempre molto ordinato nel giocare il pallone. Non sbaglia gli appoggi, è pulito nel controllo, tuttavia non ha grande visione di gioco e dunque si limita giocate scolastiche. Usa inoltre con buona disinvoltura il piede mancino.

Abituato principalmente a giocare nella zona centrale di una difesa tre, Caldara ha giocato nel corso degli anni anche come braccetto di destra della retroguardia a tre e anche centrale a quattro. Tuttavia, si trova perfettamente a proprio agio in sistemi difensivi posizionali che non lasciano troppo spazio alle loro spalle. In sistemi più aggressivi gioca in marcatura sul punto di riferimento offensivo avversario, preferibilmente in coppia con un compagno in grado di scappare indietro e coprirgli le spalle.

Pur non avendo una perfetta posizione in marcatura, e neppure particolari doti fisiche, grazie alla capacità di lettura del gioco e capacità di posizionarsi in maniera adeguata a coprire la sua porzione di campo, Mattia è in grado di mantenere la concentrazione perfetta per 90 minuti, coprendo benissimo il campo per tutto l’arco della partita.

Inoltre, è particolarmente dotato nel gioco aereo conoscendo perfettamente i tempi di inserimento sui calci piazzati e mostrando per diverse stagioni un particolare feeling con il gol.

Oggi, a un anno dalla fine del contratto col Milan, il suo valore residuo a bilancio è di circa 6/7 milioni di euro, ma il Milan, potrebbe accettare una piccola minusvalenza in caso di cessione a titolo definitivo. In alternativa, con un prestito con diritto di riscatto per i rossoneri sarà necessario rinnovare il contratto del difensore bergamasco, una possibilità che i rossoneri vorrebbero evitare.

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