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Il Resto del Carlino – Di Vaio: “Per il Bologna ho sofferto. Arnautovic resterà con noi, vogliamo essere competitivi”

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credits: Bologna FC


Da Club Manager a direttore sportivo: il cambio di ruolo societario è l’argomento principale dell’intervista che Marco Di Vaio ha rilasciato a Gianmarco Marchini de “Il Resto del Carlino”. Tante pressioni, maggiori rispetto a quelle percepite da calciatore: “Da calciatore e capitano potevo esprimermi in maniera diretta, da dirigente è più difficile perché non sono l’attore principale. Molti pensano che sei stato capitano e allora puoi fare il dirigente, non è così: i tifosi hanno tante aspettative, dall’arrivo di Sabatini ho deciso di arretrare ma sapevo che non avrei potuto fare ciò che ho fatto da capitano. Non ho mai pensato di lasciare questo club: nonostante striscioni, cori e discussioni, l’amore che mi lega al Bologna è troppo forte”.

Sulle difficoltà di questo nuovo ruolo: “La gestione umana, non è come quando facevi i calciatore”.

Sulla gavetta da dirigente: “Ho iniziato con Corvino, è stata dura perché non avevo esperienza e ho iniziato con un grande dirigente. Sarebbe stato difficile anche con Bigon, che è il contrario di Corvino: Riccardo mi ha fatto crescere, mi ha fatto vivere al massimo il mio ruolo. Poi è arrivato Sabatini: è un romantico, mi ha fatto conoscere un mondo romantico, distante dal mio. Ora c’è Sartori, un altro grande dirigente: abbiamo un ottimo rapporto, ci confrontiamo spesso. E’ un gran lavoratore, sta sempre al telefono”.

“Una trattativa che ricordo più di altre? Quella di Skov Olsen, eravamo convinti di aver preso un grandissimo talento e avevamo paura di perderlo, poi le cose sono andate diversamente. Un’altra trattativa importante fu quella di Tomiyasu: venne in Italia con i suoi traduttori, ma non voleva firmare subito, tornò in Giappone per parlare con la famiglia, aspettammo dieci giorni”.

Sulla paura dei tifosi di un ridimensionamento: “Vogliamo continuare a crescere avendo come obiettivo i 50 punti e ponendo le basi per un futuro in Europa. Abbiamo perso tre titolari ma le cessioni di Hickey e Svanberg erano in previsione, su Theate il discorso è diverso: decisiva è stata la sua volontà, voleva misurarsi in Europa anche in vista del Mondiale, abbiamo ricevuto un’offerta importante. Con Arthur si è chiuso il mercato in uscita”.

Su Arnautovic: “Resterà con noi tanti anni, Marko è al centro del progetto e ci darà ancora una grande mano”.

Su Barrow: “Crediamo ancora tanto in lui, deve trovare continuità ma sappiamo che ha molta qualità”.

Sui prossimi acquisti in difesa: “Vogliamo trovare due difensori che alzino il livello tecnico della squadra, dobbiamo muoversi in fretta perché i pericoli sono dietro l’angolo”.

Sulla lontananza di Mihajlovic: “Già in passato abbiamo dimostrato che la sua lontananza ci ha rinforzato e non disunito: abbiamo un gruppo sano che ha già dimostrato di poter sopportare un’assenza importante. Sinisa è un grande uomo, non possiamo tradirlo né metterlo in difficoltà, dobbiamo dare di più anche per lui”.

Su Ilicic: “E’ un sogno, ora bisogna fare prima le cose concrete”.

“Il mio sogno: vedere il Bologna in Europa. Dipende da tanti fattori ma il calcio di oggi corre veloce: siamo fieri di quanto stiamo facendo, vogliamo fare un ulteriore step in avanti per avvicinarci all’Europa”.

Fonte: Gianmarco Marchini – Il Resto del Carlino

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