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Stadio – Bologna irremovibile: Arnautovic resta

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Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu

Dopo alcuni giorni di timore la situazione Arnautovic ha smesso di rappresentare una fonte di problemi per il Bologna: il Manchester United, a seguito di un’iniziale offerta e di un primo rilancio, si è, infatti, ritirato dalla corsa per l’attaccante austriaco. Il motivo di questo dietrofront potrebbe essere ravvisabile anche nella spaccatura che ha diviso all’annuncio della trattativa la tifoseria inglese, non dimentica degli insulti razzisti pronunciati da Arnautovic mentre esultava per un suo gol in Austria-Macedonia del Nord durante gli ultimi europei. Nonostante le immediate scuse dell’attaccante che ammise di aver insultato, sbagliando, ma non in maniera razzista, la bufera su di lui parrebbe non essersi ancora placcata in Inghilterra. Il passaggio allo United è stato bloccato anche dalla ferma decisione di Sartori, Fenucci e Di Vaio di non cedere Arnautovic in quanto centro imprescindibile del progetto, sottolineando che nessuna cifra sarebbe stata presa in considerazione. I timori nominati in apertura venivano, però, dalla richiesta di cessione fatta alla dirigenza rossoblù da parte del centravanti e dalla sua volontà di approdare allo United. Si sarebbe trattato, infatti, di indossare una delle maglie più prestigiose e tifate al mondo, ottenendo anche la possibilità di riscattare la non sempre brillante parentesi inglese con il West Ham. La dirigenza del Bologna ha dimostrato comprensione, differentemente da come sarebbe stato se l’altra squadra coinvolta fosse stata di Serie A, dimostrandosi consapevoli di cosa vorrebbe dire per lui essere un red devil, ma sottolineando da subito come questo sarebbe dovuto rimanere un sogno in luce del contratto in essere con la società e delle necessità di proseguire un progetto stabile con lui al centro; è stato fatto notare anche il debito di riconoscenza con la società per il rilancio della sua carriera quando, dopo due anni allo Shangai SIPG, ormai sembrava volgere al termine. In queste situazioni il rischio è quello di avere in rosa un giocatore, in questo caso la stella della squadra, deluso e arrabbiato, ma già lunedì Mihajlovic aveva sottolineato come questo non fosse un problema reale essendo Arnautovic un professionista vero e disposto ad accettare le scelte societarie. Questa operazione è stato un modo per il Bologna di affermarsi come società unita e compatta al di sopra dei desideri dei singoli.

(Fonte: Stadio – Claudio Beneforti)

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