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La Serie A, il Milan e Boban: la prima volta che Nikola Moro sfiorò l’Italia

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fonte immagine: Twitter ufficiale AC Milan


Nikola Moro è ormai ufficiosamente un calciatore del Bologna e presto diventerà un giocatore rossoblù a tutti gli effetti. Un punto d’arrivo, ma anche di (ri)partenza per il 24enne calciatore di origine italiana che potrà finalmente mettersi alla prova con uno dei cinque maggiori tornei d’Europa. Un sogno che diventa realtà per Nikola, che dopo aver provato invano ad alzare il proprio livello nel profondo est Europa con la maglia della Dinamo Mosca, ora torna nel cuore del calcio europeo con la maglia del Bologna.

La Serie A, però, Nikola (qui la sua scheda) l’aveva già sfiorata. Nel 2019, agli albori del Milan di Elliott, quando Paolo Maldini era coadiuvato, anzi coordinato, da Zvonimir Boban, i rossoneri si erano avvicinati assai all’acquisto dell’allora 21enne calciatore della Dinamo Zagabria. Boban stravedeva per il talento del suo connazionale e aveva fatto di tutto per arrivare ad acquistarne il cartellino e metterlo a disposizione di Marco Giampaolo. La scelta del Diavolo ricadde però sulla coppia empolese Bennacer-Krunic, contestata inizialmente, ma rivelatasi vincente a posteriori con l’arrivo di Stefano Pioli in panchina.

Allora il giovane centrocampista croato era sulla cresta dell’onda, in cima alle preferenze degli scout di tutta Europa e appetito da squadre in cerca di talenti da lanciare nel panorama mondiale. Moro, infatti, fa parte di una nidiata di calciatori croati che avrebbe dovuto dare il cambio agli eroi del Mondiale 2018, che con grandi prestazioni e tenacia erano riusciti ad arrivare alla finale poi per 4-2 contro la Francia. Tuttavia, le aspettative su Nikola così come sui suoi coetani (Sosa, Soldo, Semper ecc.) sono state disattese, e al momento nessuno di loro è veramente esploso in una grande lega europea.

Un anno dopo l’assalto fallito da Boban e il Milan, nel 2020, forse anche a causa di una certa impazienza, Nikola ha accettato una ricca proposta della Dinamo Mosca, nella speranza di accorciare i tempi per giungere ad un palcoscenico di più alto livello rispetto al campionato croato. Niente di più sbagliato: in due stagioni si è dovuto accontentare di un 7° posto, con conseguente stagione senza competizione europee. La stagione appena conclusa, senza palcoscenico europeo, per i biancoazzurri si è chiusa al terzo posto dietro Zenit e Lokomotiv, ma per via delle sanzioni legate al conflitto in Ucraina, la Dinamo dovrà rinunciare al palcoscenico europeo per un altro anno. La mancanza dell’Europa, presenza costante nelle stagioni delle Dinamo Zagabria, ma anche una situazione tecnica stagnante e, appunto il conflitto russo-ucraino, hanno probabilmente convinto Moro a cambiare direzione per cercare la definitiva consacrazione in un campionato probante. E sul taccuino di Sartori quel nome non era mai stato depennato…

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